Mercato San Severino: Moffa per salvare il monumento ai caduti

Anna Maria Noia

Da qualche tempo a Mercato S. Severino è comparso, tra le altre affissioni, un manifesto a firma dell’ex assessore comunale al Patrimonio e alle Finanze Gerardo Moffa: un tipo di “protesta” plateale per chiedere al sindaco Giovanni Romano – e a lui soltanto – di intervenire per recuperare il monumento ai caduti di via Tenente Falco al capoluogo, che attualmente versa – a detta di Moffa – in condizioni pietose, essendo imbrattato con scritte volgari e oscene, ingiuriose; oltre a ciò l’erba è cresciuta selvaggiamente e le panche sono diventate ricettacolo di sporcizia e di rifiuti abbandonati alla rinfusa. Nell’affissione Moffa pone all’attenzione del sindaco la necessità di dare una nuova identità a “un simbolo storico della cittadina” – ci dice nel corso di un’intervista. L’espediente del manifesto, spiega Gerardo Moffa: “E’ stato un modo per sollecitare attenzione sul bene del monumento da parte del sindaco, a cui ho inviato già altre missive concernenti sia questo problema che altre questioni, ad esempio quella del poter io divenire difensore civico, cosa che mi è stata negata perché al Comune dicevano che tale figura era stata soppressa, o fatti ancora più importanti come il restauro di una chiesetta alla frazione Piazza del Galdo e il fatto che il cimitero di Costa, altra frazione di S. Severino, sia inondato anche esso da rifiuti, persino nocivi.” Moffa ha anche intrapreso l’iniziativa, in risposta allo Sportello Fiscale attivato recentemente al Comune, di creare un comitato cittadino in via Ferrovia 16, aperto dalle 17 alle 20 dal lunedì al venerdì e con la presenza a costo zero ogni mercoledì di un avvocato che assiste i cittadini per il pagamento di bollette e quant’altro. Sull’affiche Moffa si “scaglia” contro Romano, “colpevole” di non aver risposto di persona – benché impegnato a dirimere varie questioni come assessore regionale all’Ambiente – alle istanze dallo stesso Moffa segnalate ma di aver fatto rispondere il vicesindaco Rocco D’Auria. “Il mio manifesto – dichiara Gerardo Moffa – intende dimostrare all’assessore regionale all’Ambiente Romano che ecologia non vuol dire soltanto raccolta differenziata o spazzatura ma anche il recupero delle aree del territorio.” Moffa, che non ha partecipato all’agone elettorale per le amministrative del 2009 poiché impedito da un lutto in famiglia, ci ha rivelato di essere intenzionato a candidarsi prossimamente a sindaco e promette alla cittadinanza che in caso di vittoria la sua giunta “non prenderà un centesimo e agirà gratuitamente nell’interesse di tutti.” Già quando si candidò alla Regione egli voleva devolvere il quarto del suo stipendio, il 25%, ad opere sociali quali un asilo nido e una casa famiglia per ragazze madri o bisognosi. Nel “mirino” di Moffa anche la Gesema, municipalizzata del Comune, ma soprattutto i suoi responsabili e vertici dirigenziali.