Caro Evasore ti scrivo……

 Vincenzo Carrella

Recapitate ai contribuenti i migliaia di lettere   delle Entrate sulle spese sostenute nel 2009  che nn troverebbero giustificazione con i redditi  dichiarati. Imperativo d’obbligo : ricontrollare tutte le spese sostenute nel 2009Migliaia di lettere inviate dall’Agenzia delle entrate ai contribuenti in questi giorni stanno costringendo questi ultimi a riconteggiare tutte le spese sostenute nel 2009. È questo il principale effetto delle lettere di invito recapite dall’Agenzia delle entrate ad alcune decine di migliaia di contribuenti.. Quali lettere e chi i destinatari?I destinatari delle missive dell’agenzia delle Entrate, inviate in questi giorni, sono quei contribuenti che hanno lasciato traccia, nelle diverse banche dati a disposizione dei controlli fiscali, di spese sostenute nel 2009 notevolmente superiori – di almeno un quinto (20%) – alle entrate dichiarate. La fonte normativa di tutto ciò è  nell’art. 38, comma 4, del dpr n. 600 del 1973 nella parte in cui prevede gli Uffici possono determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta, «salva la prova che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile». La fonte applicativa dell’ultima ondata di comunicazioni ai contribuenti “spiati” sono da ricercarsi nelle  banche dati del fisco. L’agenzia si è avvalsa di dati estrapolati dall’anagrafe tributaria, dai database del Catasto, dell’Inps e dell’Inail per chiedere “spudoratamente”  al contribuente di verificare i dati esposti nella lettera e: – nel caso di errori, comunicarli ai centri di assistenza via web o telefono; – in caso di infedeli dichiarazioni, ravvedersi entro il 30 settembre 2011 (le sanzioni saranno quelle stabilite prima della legge 122/2010 pari a un decimo del minimo, ex lett. b) dell’art. 13 del DLgs. 472/97, non ad un ottavo come riportato nella lettera); – in caso di spiegazioni diverse, fornirle nell’eventuale accertamento (non è automatico per i destinatari). Le comunicazioni non  risultano  impugnabili dinanzi alle sedi competenti perché atti non previsti tra quelli inseriti nell’art 19 dlgs 538/1992 né costituiscono  un vero e proprio invito al contraddittorio né  rivestono natura di un  procedimento di natura amministrativa nei confronti del contribuente. È da segnalare che in molti casi il campanello d’allarme del Fisco è costituito dal possesso di un immobile, anche quando il forte scostamento è palesemente giustificato: una casalinga, dunque un contribuente senza reddito, si è vista recapitare la lettera in oggetto per il fatto di aver avuto intestata metà della casa comprata dal marito nel 2009.L’operazione ha evidentemente finalità di   quell’alleanza  fiscale  tra contribuente e agenzia , solo però apparente. . La domanda a questo punto sorge spontanea: Esiste anche solo un contribuente che sia in grado oggi, nel mese di giugno 2011, di ricostruire l’ammontare complessivo di tutte le spese dallo stesso sostenute nell’anno 2009, comprese quelle per il proprio ordinario sostentamento quali alimenti, bevande ecc.? Evidentemente no. L’invito del fisco, neppure troppo celato, è quello di spingere i contribuenti verso il ravvedimento della dichiarazione dei redditi dell’anno 2009 nonché a fare attenzione all’ammontare dei redditi che gli stessi stanno per dichiarare per l’anno 2010. La lettera inviata in questi giorni dalle Entrate contiene al proposito un esempio numerico che suggerisce al contribuente la strada da percorrere. In esso si evidenzia un ammontare di spese sostenute dal contribuente nell’anno 2009 di euro 65 mila a fronte di un reddito complessivo dichiarato di euro 23 mila con una eccedenza pari ad euro 42 mila. Ci  sembrerebbe doveroso da parte dell’Agenzia delle entrate un minimo di buona volontà nell’attività di discernimento tra i contribuenti virtuosi e potenziali evasori. Il rischio è quello di uno tsunami di accertamenti sintetici.Si  rischia di avere come conseguenze della reale mission dell’agenzia, quella di  uno tsunami di accertamenti sintetici, inviti al contraddittorio e successivi contenziosi che potrebbero comportare per l’Amministrazione finanziaria un dispiego di tempo e di risorse (e, perché no, anche delle condanne giudiziali al pagamento delle spese giudiziali) di gran lungo superiori a quelle che occorrono per effettuare tutti i necessari controlli Al di là di ogni cosa e discorso che lasciano il tempo che trovano , si consiglia di preparare  le indicazioni necessarie e  di dimostrare e documentare la situazione reale, in assenza di un vero e proprio contraddittorio, quando l’atto diverrà ufficale, presumibilmente non prima del 2012..