Salerno: al Museo Diocesano flauto magico con gli allievi del Sabatini

Lunedì 30 maggio, alle ore 21.00, negli spazi del cinquecentesco cortile del Museo Diocesano S. Matteo, la Soprintendenza Bsae di Salerno e Avellino, guidata da Maura Picciau, ospita “Nel tempo del Flauto Incantato…adagio”, allestimento scenico degli alunni del Liceo Artistico Statale “Andrea Sabatini” di Salerno, nell’ambito del Teatrolaboratorio (Pon 2011) coordinato da Bruna Alfieri e Franco Longo. Ingresso Libero. Si tratta di un atto unico, liberamente ispirato al Flauto Magico di Mozart. Questi gli studenti e i docenti del Sabatini impegnati nel cast. Attori: Valerio Leproux (Principe); Eugenia Volpe (Principessa); Bianca Andronache (Regina della notte e Drago); Simona Pastore, Marianna Laudano e Anna Simboli (dame); Dylan Colangelo (Sarastro e Albero) ; Piero De Angelis (Gran Ministro e Albero); Giulia Gambardella (Figura musicale e Albero); Alessandra Gallo (Papagena); Francesco Caruso (Papageno); Raffaele Romano (Animale del bosco e Ramo) ; Annarita Mari (Animale del bosco); Alberto De Marino (Animale del bosco); Andrea Risi (Animale del bosco). Tecnici: Giuseppe Ferrigno: luci; Davide Maria Sabatino: Tecnico del suono/video; Mara Femia: Trucco, costumi e fotografia; Chiara Degli Esposti: Aiuto costumi e fotografia; Annabella Capacchione: Aiuto costumi e fotografia; Valeria Manzo: Aiutante guardaroba. Regia e coreografia: docenti Bruna Alfieri e Franco Longo. Ideazione video, luci e scelta brani: Franco Longo; ideazione costumi e maschere: Bruna Alfieri. Nel bosco abitato da strani alberi animati, un principe cacciatore viene inseguito da un drago. La lotta è impari, il principe sviene e il drago viene ucciso da tre misteriose dame, figure della notte. Papageno, giocoso personaggio “uccellatore” che vaga tra i boschi, desta il principe che lo crede suo liberatore. E’ la nascita di una amicizia. Ma ecco di nuovo le dame, che circondano  Papageno e lo puniscono ingabbiandolo con lunghi nastri fatati. Appare la Regina della notte, signora del mondo oscuro, che mostra al principe il ritratto di sua figlia, rapita dal Gran Sacerdote Sarastro, che impera nel regno della luce ed è suo odiato nemico. Il principe si innamora all’istante della fanciulla ritratta, e riceve dalle dame della regina un magico flauto, che lo aiuterà in ogni impresa e incanterà gli animali del bosco. Anche Papageno, ormai suo compagno di avventure, riceve uno strumento musicale fatato. La principessa appare in visione all’innamorato: è tenuta da un lungo velo che le impedisce di liberarsi. Ormai soli, il principe e Papageno suonano e incantano le figure del bosco, che escono danzanti domate dagli strumenti magici. Ecco il regno di Sarastro, Gran Sacerdote egiziano, che compie alchemici riti aiutato dal suo fedele Ministro. Sua è la luce, in opposizione alle tenebre notturne, che è anche luce di sapienza e di giustizia. La regina sa che sua figlia è stata rapita per essere educata dal Gran Sacerdote alla dottrina della sapienza e della saggezza, riesce a incontrare la principessa e le ordina di uccidere Sarastro, armandola con lunghe affilate unghie di acciaio. La principessa malvolentieri si arrende al comando della madre, lei non ha una natura violenta, va incontro a Sarastro spaventata e pentita e viene facilmente disarmata e perdonata dal Sommo Sacerdote. La principessa incontra finalmente il principe e Papageno, che da tempo desidera una compagna, fa un’incontro bizzarro e fortunato: coperta da un mantello da vecchia che a sorpresa cade, ecco apparire una graziosa e civettuola Papagena. Ed ora il principe e la principessa devono affrontare le prove dell’acqua e del fuoco, solo superandole potranno essere ammessi nel regno della conoscenza. Insieme i due giovani riescono a vincere ogni ostacolo, hanno scelto con saggezza  il dominio della luce sulle tenebre. Un terremoto nasce dal profondo degli abissi, risucchiando in un vortice la Regina della notte e le sue dame.  Si celebra un doppio matrimonio, benedetto dal Gran Sacerdote e dal Ministro del Regno della Luce e festeggiato da tutti gli animali del bosco.