Italiani…a caccia di badanti fidate!

di Rita Occidente Lupo

Ormai sembra proprio di non poterne più fare a meno, dati i serrati ritmi di vita. Circa 26 miliardi l’anno spesi per colf e badanti dagl’Italiani, a caccia anche di persone capaci, a cui affidare la propria prole o i propri cari senescenti. Circa 4 milioni di famiglie si avvalgono di oltre 2 milioni di collaboratori, che frequentemente arrotondano anche in altri nuclei. Gli stranieri, manodopera maggiormente impiegata, anche se una buona fetta ancora svolta dagli stessi italiani. In quanto al lavoro nero, per molti immigrati, in attesa di permesso di soggiorno, le cose si complicano: nel senso che mirando ad ottenere un’occupazione stabile, non sempre vengono remunerati adeguatamente. Circa il 70% dei lavoratori svolge diverse mansioni al nero, mentre il restante tutela i propri diritti a denti stretti. Il fenomeno dell’impiego lavorativo domestico, ormai prassi. Da quando il carovita ha reso anche la donna affrancata dall’unico stipendio del capo.famiglia, le esigenze di dover provvedere anche alle incombenze domestiche e familiari. La donna che oggi affronta non più il ruolo casalingo, si ritrova a dover gestire anche l’ordinario menage domestico: ovviamente non in prima persona! Di qui l’introduzione di figure un tempo inesistenti, sia per scetticismo, che per mero dovere familiare. Gli stessi anziani, prima in seno alla famiglia patriarcale, oggi non trovano più le amorose cure del parentado: di qui la ricerca affannosa, spesso con notevoli interrogativi, di personale all’altezza di un accudimento, non tradotto nella sterile compagnia ad ore. E, la ricerca, non sempre facile, in termini di credibilità, allunga l’ombra su note prudenziali, non sempre errate!