Pompei: XXV meeting dei Giovani
Giunto alla XXV edizione, il Meeting dei Giovani di Pompei è stato ancora una volta occasione di incontro fra i giovani e Gesù. Tra musica, spettacolo e ospiti d’eccezione è scoppiato l’entusiasmo dei numerosissimi ragazzi presenti che, fedeli all’appuntamento tanto atteso, sono giunti da ogni parte d’Italia per vivere, con i loro beniamini, una giornata indimenticabile. “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella Fede” (Col 2,7), messaggio di Papa Benedetto XVI per la prossima GMG, che si terrà a Madrid ad agosto, è stato il tema del Meeting 2011, un Meeting con tante novità e che ha visto, come ogni anno, l’alternarsi di incontri, testimonianze, momenti di preghiera e di spettacolo. Protagonista indiscussa della prima parte della kermesse è stata la legalità. Dopo il saluto del Vicario Generale del Santuario, Mons. Giuseppe Adamo, e del Sindaco della città mariana, Claudio D’Alessio, hanno incontrato i ragazzi don Tonino Palmese, referente per la Campania dell’Associazione Libera, Alessandra Clemente e Bruno Vallefuoco, rispettivamente figlia e padre di vittime della camorra, Ignazio Gasperini, educatore presso il Penitenziario Minorile di Nisida, e Daniele, giovane ospite della struttura. «Le mafie ammettono, se i giovani stanno bene, noi siamo perdenti», ha urlato alla folla di giovani don Tonino Palmese. «L’indifferenza è la droga della mafia – ha poi aggiunto il referente di Libera – perciò non siate indifferenti, lottate!». Commozione e rabbia si sono mescolate alle parole di Alessandra Clemente e Bruno Vallefuoco. Alessandra ha perso la mamma Silvia 14 anni fa, quando, due clan rivali che si stavano scontrando tra le strade di Napoli per la lotta al potere, hanno colpito Silvia per errore. Bruno ha perso suo figlio Alberto, 24 anni, semplicemente perché nella sua pausa pranzo il giovane era andato a prendere un caffè con tre suoi colleghi nel “posto sbagliato”. I quattro ragazzi sono stati trucidati perché scambiati per affiliati ad un clan rivale. Tra queste tristi storie, una di riscatto, quella di Daniele, giovane ospite dell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida, che, accompagnato da un educatore, Ignazio Gasperini, ha parlato della sua voglia di riscatto da un futuro che, fino all’arrivo a Nisida, aveva solo due possibilità, o la morte o il carcere a vita. A concludere la mattinata, il musical “È n’atu juorne”, della compagnia Nonsologiovani.Tanti i personaggi del mondo della politica, della musica e dello spettacolo che hanno offerto la loro testimonianza durante la seconda parte del Meeting. Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, ha invitato i giovani a “non trattare la vita come un gioco, perché è in gioco il nostro futuro”. «La vita non è bella o brutta, la vita è originale – ha esclamato Martinez – e questa originalità gliela conferisce Cristo». Poi, raccontando la drammatica storia di un giovane immigrato a Lampedusa, ha ricordato come l’unico che può dare un senso agli eventi drammatici della nostra vita è Gesù, purché sia ben radicato nelle nostre vite e nei nostri cuori. Subito dopo, sul palco del Meeting è stata consegnata a Carmela Sermino, vedova del giovane Giuseppe Veropalumbo, morto nel 2007 a causa di un proiettile vagante esploso fuori della sua abitazione mentre festeggiava il Capodanno con i suoi familiari, una borsa di studio per la figlia Ludovica. La borsa di studio è stata donata alla piccola Veropalumbo grazie ad una parte del ricavato del Meeting. L’altra parte servirà invece per l’acquisto di attrezzature per il Penitenziario minorile di Nisida. Assieme a Carmela Sermino, sono intervenuti anche Diego Marmo, procuratore generale presso il tribunale di Torre Annunziata, Amleto Frosi, presidente dell’Alilacco Campania, e Giosuè Starita, Sindaco di Torre Annunziata. L’atmosfera si è fatta calda quando a salire sul palco è stato Luca Sepe, cantautore napoletano, speaker di Radio Kiss Kiss Napoli, che ha regalato ai ragazzi un piccolo concerto con i suoi brani più famosi e divertenti. Infine, la testimonianza di Walter Nudo che, dopo aver attraversato momenti difficili sia nel cammino di attore che nella vita privata, ha “alzato gli occhi al cielo e trovato Dio”. La terza parte del Meeting è stata dedicata al beato Giovanni Paolo II. Uno spettacolo con protagonisti Amedeo Minghi, Loredana Errore e altri artisti, che ha regalato alla platea del Meeting tantissime emozioni. «La musica è al di sopra di tutte le parti, la musica non guarda al colore della pelle – ha detto Minghi, dopo aver eseguito il suo “Un uomo venuto da lontano” – spero davvero che i giovani possano capire che nel mondo la pace è possibile». Un saluto ai giovani anche da parte dell’Arcivescovo di Pompei, Mons. Carlo Liberati, che ha spronato i ragazzi a “costruire un mondo diverso da quello che hanno trovato”. «Cercate e promuovete il bene – ha gridato con forza l’Arcivescovo -, seminatelo, non deludete le nostre speranze, voi che siete la nostra vita, il nostro futuro!». Poi ancora musica sul palco del Meeting fino a tarda sera.