Il sogno impossibile di Speranza Blandamura

Maria Pina Cirillo

Vincere tre primi premi nello stesso concorso: un sogno che sembrerebbe impossibile da realizzare.  Eppure  è quanto è successo a Speranza Blandamura Antermite, squisita poetessa ed autrice di fiabe e favole a volte delicate, a volte ironiche, a volte surreali. Con Il Menestrello, La battaglia   e La leggenda del ficodindia, tre deliziosi racconti nati dalla stessa immaginazione ma diversissimi nell’ispirazione, l’autrice si è infatti aggiudicata tre primi premi speciali “nell’insieme” dalla giuria del Circolo ricreativo e culturale Piaggio di Pontedera che  ha voluto, in questo modo, testimoniare il vivissimo apprezzamento per le opere della Blandamura. Di origini Pugliesi ma salernitana di adozione, l’autrice ha dedicato sempre un po’ del tempo ritagliato ai suoi impegni di insegnante, moglie e madre prima e nonna poi, alla stesura di fiabe che, spesso ambientate “In un tempo lontano, tanto lontano che se n’è persa quasi la memoria…” hanno ricevuto più volte lusinghieri riconoscimenti e sono stati letti ed apprezzati in numerose e qualificate manifestazioni. L’incredibile e meritato risultato è stato, comunque, un inaspettato piacere per una donna fine e garbata che si è proposta sempre con discrezione e signorilità. Dalla fervida vena creativa di Speranza Blandamura Antermite  sono scaturite anche bellissime poesie molte delle quali, di forte impegno sociale, sono dedicate alle donne, ai diseredati, agli ultimi, a coloro che hanno subito e subiscono violenze e sopraffazioni fisiche o psicologiche. A queste se ne affiancano altre pervase dal sottile rimpianto della propria terra, del tempo che passa o altre ancora più intimiste che propongono le riflessioni della Blandamura sul proprio vissuto e sul proprio mondo interiore. Ma sono soprattutto le opere in prosa quelle che lei ama maggiormente ed avverte più sue. Nate non solo come dono ai bambini ed ai ragazzi o come momenti educativi per tutti, le fiabe, le favole, i racconti dell’autrice scaturiscono, innanzitutto, dalla voglia di comunicare gli ideali, le emozioni, le sensazioni forti di chi si pone in maniera critica ma positiva di fronte alla vita ed al mondo in cui vive ed opera. E forse è stata proprio la forte carica emozionale che si percepisce nelle sue pagine, che traspare dalle parole dei suoi racconti a convincere i giurati di Pontedera a prendere tale inconsueta decisione. Certo nulla meglio delle parole dell’autrice può testimoniare quanto la scelta sia stata felice e le frasi che seguono, tratte da Il Menestrello e scritte secondo uno schema espositivo desueto e fuori dal tempo come la delicata vicenda narrata, intendono esserne la dimostrazione più evidente:  “Il raggio prodigioso sfiorò del colle la selvosa vetta, si soffermò un istante… e poi si ritirò nel cielo terso. Il MONDO TACQUE. All’alba il castellano con dame e cavalieri e villici e scudieri si recò sopra il monte del prodigio. E là, nella radura, giaceva il Menestrello. Con gli occhi spenti contemplava il cielo e con le labbra smorte, rapito sorrideva. E gli abiti e le mani e l’erba tutt’intorno splendevano d’argento.”

 

3 pensieri su “Il sogno impossibile di Speranza Blandamura

  1. Sono felicissima !Se Salerno è più che giustamente orgogliosa di te,che, tra l’altro, hai “formato”tanta gioventù salernitana, immagina la tua Manduria che ti ha dato i natali !Spero di poterti”vedere ” presto in libreria !!! Anna maria

  2. Sono solo sfasamenti temporali,
    squarci dimensionali di mondi paralleli
    osmosi sentimentali fra epoche
    che passano
    ma non finiscono,
    e Tu li hai afferrati.-

  3. Posso dire di aver avuto il privilegio di conoscere personalmente la signora Speranza,donna talmente raffinata da sembrare quasi aliena nel mondo di oggi,tanto “moderno” quanto volgare. Di lei invidiavo lo stile,l’eleganza sublime dello scrivere e del parlare,il cristallino talento nell’inventare storie.

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