Addio carta stampata!

di Rita Occidente Lupo

 A passi da gigante la foga del web, che manda in tilt il vecchio rotocalco. Un pezzo di memoria storica, quella che i fratelli Gutemberg affidarono ai caratteri mobili, dando eco e forma alle idee. Il 2027, decreterà inesorabilmente il decesso del quotidiano stampato. Soppiantato da  smartphone, tablet, e-reader: fra meno di un decennio, a partire dagli Usa nel 2017, seguiti da Gran Bretagna e Islanda nel 2019, il giornale si concederà la buonuscita pensionistica senza rimpianti. IPad e degni successori reggeranno la piazza informativa, a prezzi modici, con offerte scontatissime in abbonamenti periodici. Il giornalismo subirà una poderosa virata, in merito alle professionalità in campo: firme di prestigio, capofila di stuoli dilettantistici. In tanti ad annotare, scrivere, in pochi ad affermarsi come firme. La grafomania, quella che impazza nel nostro tempo, avulsa da obiettività, spesso e volentieri, non sempre libera. Anzi, quasi mai! Al di là di bavagli di sorta, di veline dell’ultim’ora, di gossip scandalistici, ancora la corretta informazione a malapena riesce a rompere la cortina dell’autenticità. Giornalisti si nasce, per più di qualcuno, per quella capacità di saper leggere, interpretare e tramandare i fatti, filtrandoli attraverso cultura e sensibilità: lo si diventa, per altri, imparando un mestiere che ancora lascia in ombra tante professionalità, per carenza occupazionale. E che ammaniglia sempre più il cosiddetto quarto potere, negl’ingranaggi d’una politica salottiera che, specialmente nel nostro Paese, ancora una volta va a spasso col potere! Fortunatamente, non mancano degne eccezioni…che si sa, saldano un prezzo alto alla professionalità! Senza sconti di sorta!

Un pensiero su “Addio carta stampata!

  1. Direttrice, ha fatto bene quel suo accenno freewheeling alla grafomania. Quanta carta risparmiata! E’ positivo che questo giornale esista solo on line. Su questo siamo d’accordo in tanti per il rispetto degli alberi. Pensavo che la foga del web riguardasse solo il popolo dei socialnetworks, ma lei ci dà prova di foga letteraria. Però le riviste “archiviali”, fosse pure per poche copie destinate alle biblioteche, vedrà, rimarranno.
    Giangastone

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