Patente senza età!

 

di Rita Occidente Lupo
Voglia di vivere a qualunque età. Specialmente da quando la longevità, non più spauracchio dei capelli bianchi e dell’artrosi dirompente. Le università della terza età, nate allo scopo di consentire ai neuroni senescenziali, di non arrugginirsi, un modo per ingannare il tempo operativamente. Per dare una rinfrescatina alla cultura, cercando di aggiungere anche nuove conoscenze al proprio bagaglio sapienziale. Non per assurgere a tuttologi delle domenica, oggi sempre più pullulanti più di saccenteria, che di autentiche conoscenze. Un modo per apprendere, anche alacremente, gl’info point, gareggianti con le nuove generazioni, nell’alfabetizzare alla rete, le vecchie generazioni. Ed anche per quiz ed esami, per dirla con Eduardo, non si finisce mai! Così ha lasciato qualche stria di buonumore, il caso della pisana Miranda Brigiotti, neopatentata: la più anziana d’Italia. Le sue primavere, 88 suonate, non l’hanno spaventata dinanzi al desiderio d’autonomia nel muoversi dinamicamente. Di qui la spinta ad acquisire le competenze per poter fare a meno d’accompagnatori pedanti! Dopo il primo tentativo, alle prese con coloratissimi quiz, la bocciatura teorica non l’aveva fermata. Al secondo esame, Miranda ha però superato brillantemente, invidiata perfino da qualche diciottenne che, alla luce della sua volitività, ne ha tratto insegnamento per la vita!

5 pensieri su “Patente senza età!

  1. Lei ha ragione , Direttrice,ma talvolta , parte della società si confonde in un mare di stupidi preconcetti: si vorrebbe a tutti i costi far capire che gli anziani patentati siano causa di numerosi incidenti stradali. Questa cosa m’infastidisce perchè la considero non veritiera. Sono un veterano patentato, anzi , per motivi lunghi a spiegare ho preso quasi sempre da privato, ben quattro volte la patente: due volte negli usa e due volte in Italia. Quindi, parlo di un periodo di oltre cinquant’anni.Se uno o due incidenti accadutimi sono statitutt’altro che per colpa mia. Sempre attento a guidare e di prevenire le intenzioni di guida di altri “patentati”.
    L’anno scorso ho avuto un po’ di difficoltà a rinnovare la mia patente perchè, essendo 78enne e che porto la protesi uditiva, quasi non volevano rinnovarmela.Questa cosa mi ha infastidito enormemente, e pensare che l’anno prossimo la patente dovrò nuovamente rinnovarla, e chissà quanti problemi mi creeranno per ripetere la prassi.Credo proprio che noi anziani siamo i più prudenti guidatori e che quindi non meriteremmo tali affronti, bisognerebbe che si guardasse anche l’attestato di merito. A me porta zero incidenti da anni.Cordialità

  2. I “tuttologi” della domenica. Bello, specie quando ci sono anche i tuttologi quotidiani. Per il resto un ottantenne, proprio stamattina (una mattina grigia) ha centrato una rotatoria (pure lei grigia).
    Giangastone

  3. direttrice io tengo un suocero che di anni ne ha 94. l’anno prossimo dovrebbe rinnovare la patente e a vederlo ne avrebbe le capacità. ma piccoli segnali di cambiamento, che ho opportunità di constatare nel tempo, non potranno essere rilevati da una visita per quanto accurata. quindi che fare? fare in modo che il suocero rinnovi la patente, conservi l’autonomia e sperare che non succeda neinte? oppure andare dal medico e dire di trovare una scusa per negargliela?
    aspetto l’anno prossimo nella speranza che il tempoporti consiglio.

  4. Faccio i miei complimenti e i migliori auguri a suo suocero, gentile signor Tavarisc.Ma credo che ogni persona adulta ha diritto della propria autonomia, senza preconcetti e senza fargli appesantire i propri anni venerandi che gli rimangono. Il signor Giandgastone asserisce, giustamente , che un ottantenne ha centrato una rotaia , ma vorrei ricordare al signor Giancastone che, facendo una proporzione, il peso della bilancia cadrebbe a discapito di tantissimi giovani o meno giovani indisciplinati che viaggiano ad alta velocità, anche sulle strisce pedonali commettendo, oltre alle infrazioni di legge, anche incidenti , talvolta mortali , e in altri evitabili episodi, quindi , a chi ha guidato per un vita senza aver procurato mai incidenti seri.lo premerei anchecon una significativa medaglia, altro che togliergli la patente . Tutti paghiamo l’assicurazione, ma bisognerebbe far pagare molto di più a chi va incontro a più di un incidente durante l’anno. Cordialità

  5. Gentilissimo signor Varriale, come sempre lei è lo spirito vivo di questo giornale. Accetto di buon grado e apprezzo la sua critica. Ha perfettamente ragione: troppi giovani d’oggi, al volante, avranno un buon campo visivo, ottima vista, riflessi pronti, ma se impasticcati, come sempre accade, queste doti dovute all’età diventano un pericolo micidiale per se stessi e per gli altri. A questo punto che si fa? L’età, ahinoi, ci fa perdere le doti di vista e di riflessi e questo è fisiologico, però un giovane impasticcato è sicuramente peggio dell’ottantenne che centra la rotatoria. Lì il danno lo ha avuto solo lui. Oserei una proposta provocatoria: controlli tramite test annuali sull’efficienza fisica e sulla mancata assunzione di droghe e alcol per tutti e test trimestrali per chi ha provocato incidenti con feriti. Uguale giustizia per chi ha le buone doti fisiche per la fresca età e le spreca e per chi non è più giovane ma ha dalla sua ancora discreta forma fisica e, soprattutto, coscienza che invecchiando si perdono colpi.
    Con la mia stima, gradisca un cordialissimo saluto
    Giangastone

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