Mercato San Severino: spettacolo con Gianmarco Tognazzi

Anna Maria Noia

Giovedì 10 marzo alle 21 un ennesimo, entusiasmante appuntamento con la drammaturgia e il teatro con la nuova piece proposta in tale data e concernente la consueta rassegna in atto al cineteatro comunale di Mercato S. Severino. Uno spettacolo di grande livello (sicuramente) come del resto tutte le altre occasioni culturali approntate da Fondazione Teatro, retta dall’attrice Margi Villa, nonché dagli altri responsabili che operano nella struttura. Questo show è in sostituzione di un’altra visione che avrebbe visto a S. Severino la presenza di Luisa Ranieri, l’attrice compagna di Luca Zingaretti – alias il televisivo Montalbano – attualmente in dolce attesa. Anche stavolta, dopo Amanda Sandrelli, sarà sul palco del Comunale uno dei cosiddetti “figli d’arte”: parliamo di Gianmarco Tognazzi, rampollo del grande Ugo (quello di “Amici miei”, per intenderci…) e fratello del non meno celebre Ricky; Gianmarco Tognazzi porterà in scena insieme alle compagnie “Indie occidentali” e “Neraonda” – nonchè ad altri validi interpreti – un noir dello scrittore svizzero Frederich Durrenmatt dal titolo: “Die panne. La notte più bella della mia vita”.Adattamento teatrale al testo del noto romanziere (autore anche di “Requiem per un giallo” e di altri apprezzabili mistery) a cura di Eduardo Erba; alla regia invece Armando Pugliese. Gli altri interpreti di cui appena sopra sono, per la cronaca, i seguenti: Bruno Armando, Giovanni Argante, Franz Cantalupo, Lydia Giordano, Lombardo Fornara. Il copione, ricco di mistero e fascino penetrante, di arcana e grottesca, macabra luce, parte da un banale incidente d’auto (appunto “la panne”, l’essere “in panne”) occorso a un rappresentante di tessuti: Alfredo Traps che suo malgrado si ritroverà in situazioni strane, dense di thriller e di suspance, come nei migliori film polizieschi o investigativi. Solo, il tutto, a livello teatrale e teatralizzato. Il protagonista, dopo l’incidente, trova ospitalità in casa di un vecchio giudice e di due suoi (particolarissimi, forse anche un po’ sinistri, tenebrosi) amici, e cioè un pubblico ministero e un avvocato in pensione. Lentamente, dipanando la trama e svolgendosi (evolvendosi) la narrazione, il personaggio principale Traps viene coinvolto in un gioco psicologico, in un insolito “passatempo”, dai tre uomini di legge: ricelebrare alcuni importanti processi storici, come ad esempio quello a Socrate, a Gesù, a Federico di Prussia. Da questa situazione scaturiranno poi tanti elementi e colpi di scena ad avvincere gli habituè e gli aficionados – ma non soltanto – della recitazione e gli innumerevoli afferenti alla struttura sanseverinese. L’atmosfera, già sordida di per sé, si rende ancora più inquietante quando proseguendo con lo svolgimento del racconto Alfredo è trascinato dai tre anfitrioni in un vortice ai limiti della psicanalisi e catapultato in un vero processo, dai risvolti inaspettati e sorprendenti: alla fine dopo essersi confidato e avendo parlato molto si scopre che è lui stesso ad aver commesso un delitto. Questo in quanto Traps aveva una relazione con la moglie del principale, che – avvertito dallo stesso rappresentante della loro illegittima liason – muore di infarto. Ritmo incalzante, dunque, riguardo il testo originale; il personaggio (sempre in origine) esce un po’ dalla sua esistenza, meschina ma densa di una cattiveria particolare. Al termine del romanzo Traps si autoinfligge la pena di morte, la condanna capitale comminatagli per gioco dai suoi ospitanti. Ciò nelle intenzioni di Durrenmatt equivale a dire che – nelle sue opere – “siamo tutti colpevoli”, e il racconto stesso ne è la conferma, la dimostrazione attraverso il paradosso. “La panne. Una storia ancora possibile” (1956) è uno dei testi brevi più significativi di tale autore; lo svizzero analizza in questi suoi scritti i più inconsci sentimenti e passioni umani. Dai diversi toni presenti nella esposizione teatrale (tragico, comico, leggero, ironico) emerge comunque ciò che è importante per l’autore: il conflitto dell’uomo con un mondo intimo mostruoso e sgomentante.