E allora…le vecchiette? Cosa fa lo scout, normalmente

Padre Oliviero Ferro

La solita barzelletta sugli scout circola ancora. “Chi è lo scout? Quello che aiuta le vecchiette a traversare la strada”. Una battuta fa sempre ridere e ridere fa buon sangue. Ma poi, chiediamoci se è poi così o ce dell’altro. Se avete la bontà di seguirmi, parola dopo parola, vi farò scoprire che esiste un mondo nascosto, dove lo scout vive e si impegna. Cominciamo dal principio. Arrivano alla sede scout, due genitori con il bambino di 8 anni, chiedendo di iscriverlo agli scout. Viene accettato e gli si spiegano alcune cose importanti. Per ora è un “cucciolo”, entra in una sestiglia e comincia a partecipare alle riunioni di “branco”,ogni settimana. Alla domenica partecipa alla messa. Piano piano,insieme ai fratellini e sorelline comincia a vivere il clima di “famiglia felice” che aumenterà con le uscite mensili, il campo invernale e quello estivo,con le attività di zona(festa di primavera) e le “piccole orme”(a livello regionale). Farà la sua promessa e diventerà membro effettivo del gruppo. Quando verso i 12 anni, passerà in reparto,sarà la medesima musica(riunione settimanale e messa domenicale, uscita mensile, campo invernale e estivo,attività di zona:san Giorgio, cantieri di tecniche, guidoncini verdi e jamboree ogni 4 anni). Passando alla Comunità clan-fuoco, verso i 16 anni, si continua (riunione settimanale e messa domenicale,uscita mensile, route invernale e estiva,attività di zona: challenge per il noviziato, route di pentecoste, route regionale,ecc.). Finalmente verso i 21 anni, si arriva alla Partenza. E’ il momento della scelta. Se si decide di continuare il servizio in associazione, si inizia un altro cammino. Si chiede di entrare in Comunità Capi, dove si diventa tirocinanti. Dopo qualche mese si inizia la formazione,partecipando al CFT(campo formazione tirocinanti). Dopo altri mesi, si farà il CFM (campo di formazione metodologica) per conoscere la metodologia di una delle branche (lupetti, reparto, clan). Infine dopo un altro anno si farà il CFA(campo formazione associativa) per conoscere meglio l’associazione. E si concluderà,con la richiesta di nomina a Capo. Cioè si termina l’iter di formazione istituzionale e si comincia a mettere in pratica tutto quello che si è imparato. Naturalmente, entrando in un gruppo e facendo parte dello staff di una unità, oltre alla riunioni con gli altri capi dell’unità per preparare le attività, ci sono gli incontri di Comunità Capi (almeno due al mese), dove si presenta il Progetto del Capo e si contribuisce al Progetto Educativo di gruppo. Si collaborare con la parrocchia e altre agenzie educative. Da non dimenticare che ognuno deve curare la propria formazione personale(come uomo,come cristiano e come capo dell’associazione), aderendo al Patto Associativo(scelta politica, cristiana, associativa). Naturalmente si comincia a partecipare alle riunioni di Zona,con altri gruppi scout (incontro mensile con i capi della pattuglia dell’unità in cui presti servizio, assemblee di zona,convegno capi, consigli di zona per i capigruppo,incontri di preghiera, attività con la Diocesi e Comitato di zona per alcuni che sono stati eletti da tutti i capi della zona). Salendo più in su, si arriva alla Regione(assemblea regionale e convegni di branca,attività regionali di branca e partecipazione alla pattuglia regionale,vari incarichi sia nelle pattuglie che comitato e consiglio regionale. Partecipazione ai settori:pace, internazionale, protezione civile, foulards blancs, stampa e web, specializzazioni. Staff per la formazione capi dei vari campi di formazione: CFT, CFM e CFA. Per gli assistenti ecclesiastici: incontri di formazione e attività fede a livello regionale). Infine a livello nazionale, le medesime attività della regione, con in più i Campi Bibbia, Cantieri di catechesi, CFA,stampa, web… Forse ho dimenticato qualcosa, perché lo scout è sempre pronto a vivere in pratica i 4 punti dello scoutismo:carattere, salute e attività fisica,abilità manuale e servizio al prossimo.. Lo scout fa la sua promessa che cerca di mantenere con l’aiuto di Gesù. Perché tutta questa lista di attività? E’ molto semplice:lo scout,oltre ad aiutare le vecchiette, nel tempo libero fa anche questo. Dimenticavo: ha degli impegni, di famiglia, scuola, lavoro e scuce dalle sue tasche i soldi per le attività. Ma lo fa con entusiasmo, come ci ricorda l’articolo 8 della legge scout “lo scout ride e canta nelle difficoltà”. Allora siete pronti a venire con noi a “giocare il gioco dello scoutismo”? Benvenuti.