Sala Consilina: al Palarusso festeggiata unità d’Italia con Pivetti-Danieli

Michele D’Alessio

Dopo il boom di presenza di Sabato scorso della piecès “Una moglie coi baffi” con Danny Mendez e Vito Cesaro e Antonino Miele, due attori salernitani, il Teatro Tenda di Sala Consilina dedicato alla Famiglia Russo, si prepara ad un anticipo dei festeggiamenti del 150 anniversario dell’Unità d’Italia, con uno spettacolo celebrativo di quanto accaduto nello Stivale dal Risorgimento in poi. È questo il tema di “Sorelle d’Italia”, per la regia di Cristina Pezzoli, che vide la prima nazionale dello spettacolo, mercoledì 14 luglio, nell’arena di Piazza San Pietro, a Porto Venere. Uno spettacolo o meglio un avanspettacolo fondamentalista, come l’hanno definito gli autori – in cui le due protagoniste, la milanese Veronica e la napoletana Isa, accompagnate dal vivo dal maestro Alessandro Nidi e da un ensemble di cinque musicisti “boxeranno” senza esclusioni di colpi tra canzoni, balli e brani tratti da Bertolazzi e Viviani, Eduardo e Testori, con omaggi a Gino Bramieri e Nino Taranto, Totò e Fanfulla. E con le atmosfere delle canzoni dei Gufi, di Enzo Jannacci, con il vastissimo repertorio della canzone napoletana, attraversando, rovesciando e mescolando così stereotipi e luoghi comuni, pregiudizi e verità sull’inconciliabile diversità delle reciproche appartenenze, fino ad arrivare a inaspettate sorprendenti contaminazioni musicali e emotive. Dalle canzoni classiche più note (Nostalgia de Milan, ‘O sole mio, O mia bèla Madunina, Santa Lucia luntana) al raffinato graffiante cabaret dei Gufi e di Cochi e Renato (U’ Ferribotte, Nebbia in Val Padana) da Modugno , alla macchietta, fino ad arrivare a una versione milanese della notissima Napul’è di Pino Daniele, le due contendenti, durante i tre round dello spettacolo (Secessione – 2061 – Retromarcia) si misureranno anche nel secondo episodio della storia, con un’operina buffa in cui Isa la Tirolese e Veronica l’Ottomana spiegheranno, con recitativi e romanze inedite. Meglio, allora, portarsi avanti, meglio dar vita a una fantastoria d’Italia dal 2011 al 2061 e cercare di raccontare che cosa accadrà nei prossimi cinquant’anni al Bel Paese. Da qui al secondo Centenario dell’Unità d’Italia, appunto. Con una domanda: ci arriveremo, noi Nord e noi Sud, a brindare insieme ai duecento anni italiani? Enorme soddisfazione si registra tra gli organizzatori del palinsesto del Palarusso “…siamo molto soddisfatti per il successo che stiamo ottenendo, per l’entusiasmo e il divertimento che questi  spettacoli hanno portato e diffuso nelle platee,  ma soprattutto  per  presenza di pubblico che in questi primi 5 o 6 spettacoli abbiamo avuto; in più occasioni abbiamo registrato il tutto esaurito. In un momento di crisi economica non solo italiana, ma mondiale, dove parecchi teatri stanno chiudendo, costruirne uno è stato un azzardo, un rischio, per questo ringraziamo chi ci ha creduto…” hanno dichiarato i principali promotori Antonio Guariglia e Flavio Ferrari e la direzione artistica di  Daniela Cenciotti e Paola Esposito. Soddisfazione proviene anche dall’amministrazione comunale per la cultura e le novità che il teatro ha portato non solo a Sala ma in tutto il Vallo di Diano.

 

 

 

 

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