Salerno: pienone alla Provincia per “Siamo fatti di cibo”

Gremito, il salone di rappresentanza di Palazzo Sant’Agostino, giovedì sera, per  “Siamo fatti di cibo”, l’interessante convegno che, patrocinato dalla Provincia, è stato organizzato dal progetto per la qualità della vita “Informa – Ecologia del benessere” che, attraverso il sito(www.rivistainforma.it), il suo omonimo trimestrale che, edito da Dario Rago, gode di prestigiosi patrocini, tra cui quello della stessa Provincia, dell’Ospedale San Leonardo e della Scuola Medica Salernitana, e attraverso i suoi convegni, porta avanti la sua nobile mission di divulgazione di stili di vita sani e salutari tra i cittadini. Il convegno “Personalità ed autoefficacia”, “Lo stress lavorativo nelle helping professions”, “La gestione integrata del paziente diabetico”: questi solo alcuni dei numerosi convegni già ideati e promossi da “Informa- Ecologia del Benessere”.  Sul binomio “uomo-alimentazione” , dunque, giovedì, hanno discusso lo psicoterapeuta Catello Parmentola, la nutrizionista Mariarosaria Galdi, gli psichiatri e psicoterapeuti Ferdinando Pellegrino e Giuseppe D’Aquino. A precederli, il saluto istituzionale dell’assessore alle Politiche Sanitarie e alla Sicurezza Alimentare, Sebastiano Odierna che ha elogiato la valenza dell’iniziativa, mostrandosi disponibile a nuove collaborazioni con “Informa- Ecologia del Benessere”, e l’introduzione  del direttore del Dipartimento Sanità Mentale dell’Asl di Salerno, Walter Di Munzio che ha lanciato un campanello d’allarme, sull’assenza, nel nostro territorio,  di strutture neuro-psichiatriche legate ai disturbi alimentari. Ad illustrare gli aspetti sociali, individuali e relazionali del nostro rapporto con l’alimentazione, dunque, il dottor Parmentola: “Si mangia troppo per condizionamenti di tipo sociale, quali la pubblicità, per condizionamenti di tipo individuale, e anche per procurarsi una gratificazione affettiva alternativa, o ancora a causa di vere e proprie disfunzioni ormonali”, ha spiegato lo psicoterapeuta che ha evidenziato lo stretto legame tra cibo e vita affettiva dell’individuo. Della “nuova cultura della nutrizione”, poi, ha parlato la nutrizionista Galdi: “Oggi si punta a migliorare la specificità dell’intervento sui pazienti – ha assicurato la dottoressa – Il cibo, molto spesso, colma vuoti esistenziali ed è quindi necessario comprendere il rapporto che il paziente instaura con gli alimenti. Controllare gli stimoli, concedendosi momenti di autogratificazione e impegnandosi ad acquistare prodotti alimentari in maniera consapevole, evitando cibi ricchi di grassi, e badando alla qualità della massa persa con le diete, è necessario per ottenere buoni risultati.” “Di cosa ha fame l’anoressica?”, “Da cosa si protegge l’obeso?”: questi alcuni interessanti interrogativi posti dal dottor D’Aquino. “L’anoressia è una questione etica, una scelta: l’anoressica si sveglia e si addormenta pensando al cibo, per il quale nutre una forte passione”, ha osservato lo psichiatra che ha affascinato il pubblico con valide riflessioni sulle reali ragioni che si celano dietro i disturbi alimentari. Dei fattori potenzianti per la personalità dell’individuo, infine, ha parlato il noto psichiatra Pellegrino: “La psicologia del positivo mira ad armonizzare l’intelletto con le emozioni – ha detto il dottore – Si può avere una grande intelligenza, ma se non la si usa, si è destinati a farla fallire. Per condurre uno stile di vita sano, è necessario un equilibrio interiore che trova come condizione ideale un sereno clima emotivo.” A portare il saluto del presidente dell’Ordine dei Medici, Bruno Ravera, il dottor Barbato che ha espresso tutto il suo entusiasmo per l’iniziativa.