Salerno: Movida, Cidec, codice autoregolamentazione per locali notturni

Orari di chiusura più rigidi, osservanza di nuove norme igieniche e tutela della quiete pubblica, corsi di formazione e incontri periodici con i residenti del centro storico. Sono questi gli aspetti più rilevanti della proposta della Cidec provinciale di Salerno riguardante la disciplina della movida salernitana, spesso al centro di polemiche e critiche. La proposta – che è poi un codice di autoregolamentazione dei locali salernitani – potrebbe rappresentare un’opportunità per i pubblici esercizi nel pieno rispetto della quiete pubblica. “Pensiamo – spiega il responsabile della Cidec Turismo, Lorenzo Moscariello – ad un’apertura prorogata dei locali ma anche all’obbligo della pulizia delle aree esterne ai locali, maggiori servizi igienici e sanzioni per chi non rispetta tali norme con multe fino a 5mila euro e per i recidivi anche la revoca della licenza”. Un aspetto importante riguarda la tutela della quiete pubblica: “La proposta della Cidec – spiega Moscariello – impegna i gestori dei locali a vigilare, anche avvalendosi di addetti al controllo dell’utenza, affinché gli avventori non disturbino la quiete pubblica e il riposo delle persone, né all’interno del locale, né all’esterno, evitando anche che si determinino situazioni di disagio per la circolazione stradale. Noi chiediamo anche di istituire subito un “tavolo sulla movida” per trovare il giusto equilibrio tra residenti, operatori commerciali e giovani: del tavolo sulla movida dovranno far parte anche le associazioni culturali e di promozione sociale, che più di ogni altra possibile statistica conoscono e rappresentano il mondo giovanile”. La Cidec propone anche nuove regole e limiti per l’apertura di esercizi pubblici nelle zone calde della movida salernitana, attraverso un punteggio minimo da raggiungere per poter aprire un nuovo locale, legato a elementi di sostenibilità ambientale, accessibilità, eccellenza del servizio, sostenibilità sociale. Nella tabella del punteggio dovrebbero figurare l’insonorizzazione dei locali, la climatizzazione, l’utilizzo di sistemi per il risparmio idrico e di apparecchiature per il risparmio energetico, ma anche le serrande avvolgibili comandate da motore elettrico dotato di silenziatore. Mettere un freno alla liberalizzazione, che rischia pericolosamente di sconfinare nella deregulation, non può che essere accolta a braccia aperte dalla categoria: «Siamo favorevoli all’idea di fissare un limite all’apertura di nuovi locali – spiega Lorenzo Moscariello – non solo perché consente di valorizzare le attività che già ci sono ma anche perché permette di garantire la qualità a tutti i livelli. Certo, il discorso deve valere per tutti anche per quei locali come kebab e pizzerie al trancio, che non sono sottoposti alle stesse regole dei pubblici esercizi. La movida – continua Moscariello – è una risorsa da valorizzare e non da criticare. E’ giusto tenere conto del valore che i locali svolgono e dell’importanza in termini di socializzazione, presidio del territorio, sicurezza, pulizia. E non dimentichiamo il ruolo fondamentale che rivestono per il turismo”. Secondo la proposta della Cidec, infine, i locali dovranno poi assumere due impegni nel giro di poche settimane. Il primo: attivare dei corsi, con la collaborazione della Polizia Municipale, affinché tutti vengano formati sui regolamenti urbani da rispettare e da far rispettare ai clienti. Il secondo: promuovere periodiche assemblee con i residenti per discutere insieme dei problemi legati alla movida.