Montecorvino Rovella: D’Aiutolo ad Afragola in ricordo del maresciallo D’Arminio

E’ stata celebrata sabato scorso nella chiesa dei sacri Cuori del comune di Afragola una Santa Messa in memoria del Maresciallo Gerardo D’Arminio ucciso a trentasei anni dalla camorra il 5 gennaio del 1976 nella piazza principale di Afragola. Il Maresciallo è stato, ricordato poi dal sindaco di Afragola, Sen. Vincenzo Nespoli con una medaglia d’argento al valor militare. Alla cerimonia organizzata dal comune del napoletano erano presenti oltre ad una delegazione del comune di Montecorvino Rovella guidata dal primo cittadino Giuseppe D’Aiutolo e dal Tenente Colonnello in ausiliaria Andrea Magazzeno, oggi assessore alla legalità del comune di Montecorvino Rovella dai figli Anna, Carmine e Marco, dagli amici e dai colleghi del maresciallo D’Arminio. Gerardo D’Armino aveva comandato la caserma di Afragola per poco più di un anno, ma aveva lasciato il segno: D’Arminio aveva compiuto quindici arresti, una quarantina di ordinanze e circa 250 tra denunce e perquisizioni. Ma soprattutto aveva delineato con anticipo il nuovo volto della camorra.«Il ricordo di un eroe dei nostri tempi – ha dichiarato il sindaco Giuseppe D’Aiutolo – quale la figura del Maresciallo D’Arminio rimane un segno forte di chi per l’attaccamento al dovere e alle regole dello stato ha pagato con la vita. Questo insegnamento ci deve far riflettere e insegnare che molti nomi che non vengono ricordati dalle pagine della storia, che pure si spendono, pagando anche con la propria vita,  consentono a noi altri la libertà di una vita serena. L’auspicio – continua D’Aiutolo – che simili accadimenti non siano piu’ da annoverare tra i fatti di cronaca e che questi fulgidi esempi di dedizione al dovere possano rimanere come insegnamenti  per migliorare la nostra qualità di cittadini nel  rispetto delle regole e delle leggi dello Stato. Alla famiglia – conclude –  che una mano sconsiderata e molto poco riguardosa del rispetto della vita umana, ha privato della figura  del giovane padre, va il mio commosso  pensiero».