Parole Africane: Mzee (Vecchio, anziano)

Padre Oliviero Ferro

La parola “vecchio, anziano” sta diventando, in molti posti del mondo, quasi un insulto. Come per dire che sei qualcuno che ha finito la sua vita, che non servi più, sei solo di peso. E ci si dimentica che un giorno anche noi lo diventeremo. Ma forse non ci si pensa, ma il tempo passa per tutti. E se non ci si prepara a questa futura realtà,diventerà complicato gestirla. Invece, bisogna vedere tutte le età della vita come importanti per la nostra crescita. Se noi siamo qui su questa terra, non è solo merito di Dio e dei nostri genitori, ma anche di tante persone che, in modo diverso, ci stanno aiutando a crescere con la loro esperienza di vita e di cui noi dobbiamo farne tesoro. Quando ci sediamo vicino a una persona anziana, ci dà fastidio sentire i loro discorsi sui tempi passati,come se la storia sia una materia inutile. Bisogna vivere il tempo presente. In Africa, l’anziano,il vecchio era ed è ancora qualcuno di importante. Infatti si dice che quando muore una persona anziana , è una biblioteca che viene distrutta. Tutto il bagaglio di esperienza, la storia, è racchiusa in questa persona. E’ una sorgente nascosta a cui bisogna abbeverarsi ogni volta per riprendere forza per continuare a vivere. Personalmente, l’incontro con gli anziani, sia quelli in buona salute, che quelli ammalati, mi ha sempre fatto riflettere e crescere. E’ sempre stata una cosa simpatica ascoltarli, condividere con loro le esperienze di vita, ascoltare i loro consigli e far capire loro che sono ancora importanti. Non sappiamo se, quando noi saremo anziani, verremo considerati nel medesimo modo. Nel frattempo, facciamolo con loro.