Cava de’ Tirreni: Gino Palumbo, 90 anni in punta di penna, una lezione in rosa

Il 10 gennaio 1921 a Cava de’ Tirreni nasceva Gino Palumbo, uno dei giganti del giornalismo del Novecento italiano. Novantanni dopo, la Città di Cava de’ Tirreni ne celebra la memoria, ricordandone l’ascesa professionale, dai primi passi mossi al Mattino di Napoli fino al rifiuto della Direzione del Corriere della Sera, a causa di una malattia che qualche anno dopo non gli diede scampo. Sarà un viaggio nella memoria, accompagnati dalle testimonianze e dai racconti dei giornalisti che lo conobbero e vi lavorarono spalla a spalla, tracciando un profilo dell’uomo e del giornalista che, con intuizioni ed idee innovative, rivoluzionò il giornalismo italiano.“La lezione di Gino Palumbo”, è il tema  della Notte Bianca della Cultura, in programma il 4 gennaio a Cava de’ Tirreni (Salerno): alle 18.30 se ne discuterà nel corso di un convegno nell’aula consiliare a Palazzo di Città, seguito dall’inaugurazione della mostra multimediale “Palumbo, una memoria lunga 90 anni”, allestita con documenti recuperati dall’Archivio del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e dalla Teca della Rai.“Non ricorderemo una persona scomparsa, ma sarà la sua festa  commenta il sindaco di Cava de’ Tirreni, l’avvocato Marco Galdi – : il 4 gennaio festeggeremo il novantesimo compleanno di Gino Palumbo, perché, con le sue idee e i suoi principi, è ancora vivo e la sua eredità professionale affiora tutti i giorni attraverso i giornali italiani. Per le sue intuizioni e le sue innovazioni, è stato uno dei Padri del giornalismo italiano moderno”. La Notte Bianca della Cultura dedicata alla figura di Gino Palumbo apre il 2011, anno particolare per la città di Cava de’ Tirreni, nel quale ricorrono i 1.000 anni dalla fondazione dell’Abbazia dei monaci Benedettini.“La comunità di Cava de’ Tirreni si è sempre sentita molto legata al Direttore aggiunge il consigliere provinciale Luigi Napoli – , e la riconoscenza morale e l’affetto popolare sono sempre stati molto forti nei confronti di Palumbo, il quale, da Milano, non ha mai voluto perdere il rapporto vivo con la sua terra di origine. E’ uno dei cittadini più illustri di questo territorio, che, attraverso la sua attività giornalistica e culturale, ha conferito grande notorietà alla città di Cava de’ Tirreni nel mondo. Il destino ha voluto che il compleanno per i suoi 90 anni coincidesse con la festa per i 1.000 anni della nostra splendida Abbazia Benedettina, custode di inestimabili tesori artistici e culturali”.