Roma: Cirielli interroga il Ministro sul mancato uso delle armi per guerriglia

Il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati,On. Edmondo Cirielli, depositerà oggi una interrogazione al Ministro dell’Interno, tendente a comprendere se vi siano state particolari condizioni e/o disposizioni, che abbiano impedito al militare della Guardia di Finanza, coinvolto negli scontri di Roma in data 14 dicembre, di fare un uso della sua pistola d’ordinanza  per legittima difesa  e per l’uso legittimo delle armi. «A parere dell’interrogante –  si legge nelle premesse dell’atto di sindacato ispettivo  il militare di cui sopra si sarebbe trovato nelle condizioni previste dagli artt. 51, 52 e 53 del Codice Penale, eppure non ha ritenuto di utilizzare l’arma d’ordinanza, mettendo in pericolo innanzitutto la sua vita, e poi anche quella dei suoi colleghi e, più in generale, il perimetro di sicurezza per cui era stato predisposto il servizio di Ordine Pubblico, atteso che la pistola poteva anche essergli sottratta e utilizzata dagli aggressori». Cirielli continua poi affermando che «sembrerebbe che nei servizi di Ordine Pubblico, siano abitualmente impartiti ordini tendenti ad evitare tassativamente l’uso delle armi da fuoco salvo che per rispondere ad offese provenienti da sole armi da fuoco e ciò condizionerebbe negativamente l’operato degli agenti anche a costo di esporli ad ingiusti rischi, perfino della vita.» L’atto si conclude con due esplicite richieste al Ministro Maroni  «se il Governo intenda adottare provvedimenti per meglio disciplinare l’uso delle armi da fuoco in quelle particolari condizioni di Ordine Pubblico che rappresentano un potenziale pericolo per l’incolumità della vita degli operatori di Pubblica Sicurezza, delle Istituzioni e, più in generale, dei cittadini e se vi siano, e a quali livelli, eventuali responsabilità nell’emanazione di direttive ed ordini che non tengono debitamente conto della legislazione vigente, e come si intenda sanzionarle»

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