Ritratti Africani: visita alla grotta dei misteri

Padre Oliviero Ferro

Un giorno leggo sul giornale di Bafoussam (Camerun) che uno stregone e il suo “cliente” sono scomparsi in una grotta della nostra parrocchia di Nefa. I commenti del giornalista sono molto interessanti. La gente dice che sono entrati in questa grotta da alcuni giorni e non sono più usciti. Ognuno ha la sua opinione. Soprattutto si pensa che nella grotta qualche entità misteriosa li abbia rapiti, insomma, abbia impedito loro di uscire. Forse sono morti e quindi tutti hanno paura. Un giorno, anch’io curioso come tante altre persone,mi faccio accompagnare dalla responsabile del settore e da un anziano catechista che abita vicino. La grotta si trova in un posto molto impervio. Diciamo quasi in un burrone. Scendiamo con cautela lungo lo stretto sentiero, in mezzo agli alberi di baobab e ai bananeti. Finalmente arriviamo in fondo, dove scorre un fiume. Sulla sinistra c’è una parete rocciosa. C’è una cascatella che scenda allegra. Vediamo due entrate, una a destra e l’altra a sinistra. Mi dicono che da qui è entrato lo stregone e il suo “cliente” e nessuno li ha più visti. La famiglia è molto preoccupata e non sa più cosa pensare. Mi avvicino a una delle entrate. Ma dato che sono senza una torcia per poterci entrare,mi limito a controllare la situazione. Naturalmente, ognuno può pensare quello che crede. Ma quello che fa più riflettere è che spesso, non solo in Africa, si arriva a delle conclusioni affrettate. Se qualcosa non la capisco, non mi è chiara, trovo subito delle risposte, diciamo, irrazionali. C’è qualcuno che mi vuole male, ci sono degli stregoni pagati da qualcuno per farmela pagare. La cosa è andata avanti per un po’, poi più nessuno ne ha parlato. Io penso, ma chi lo può dire, che i due personaggi siano usciti di notte, dato che c’era un’altra uscita e sono scomparsi, senza dire nulla a nessuno. Ma il dubbio rimane sempre. Forse non è vero, ma chi lo può dire!!!