La Salernitana sconfitta anche a Gubbio, ora è vera crisi

Maurizio Grillo

La Salernitana non regala un’eccezione alla regola e perde per l’ennesima volta fuori dalle mura amiche. I granata non si smentiscono ed anche a Gubbio devono chinarsi agli avversari. Troppo evidente la migliore organizzazione tattica della squadra allenata da mister Torrente, allenatore che adotta come Breda il 4-3-3, ma in maniera diametralmente opposta rispetto al trainer trevigiano. Il mister dei rossoblù ha in rosa gli elementi giusti per schierare i suoi uomini con quel determinato atteggiamento tattico, mentre Breda si ostina a voler usare il modulo a lui tanto caro, nonostante appaia lampante ai più che la squadra non si possa schierare in campo così come il suo allenatore desidera. La sorpresa di inizio gara è il mancato utilizzo dall’inizio di Altobello che costringe Montervino a scalare terzino destro e Balestri a schierarsi al centro della retroguardia, nonostante in panchina ci fosse Enrico Pepe, difensore centrale di ruolo che sarebbe stato il sostituto naturale del difensore classe ‘90. La cronaca – Nei primi minuti il Gubbio spaventa la Salernitana con azioni pericolose sviluppate per vie esterne. Al 6′ si forma una piccola mischia all’altezza della linea del fallo laterale per un entrata un po’ troppo dura ai danni di Merino e le ammonizioni a cui vanno incontro Murolo e Balestri sono l’evidente segnale che la squadra granata è nervosa. Poi la Salernitana inizia a prendere coraggio e nel giro di due minuti, tra il 16′ ed il 17′, costruisce  due palle gol: prima Legittimo sfiora l’incrocio dei pali con una bella conclusione dal limite che si spegne sul fondo alla destra del portiere e poi Carcuro impegna Lamanna alla respinta bassa dopo aver svettato di testa sugli sviluppi di un corner battuto dalla destra. Dopo le due buone chances la Salernitana allenta la pressione ed il Gubbio inizia a macinare gioco, trascinato dalle geometrie di Sandreani a centrocampo e dalle giocate di Galano e Gomez in avanti. Montervino deve ricorrere alle maniere forti per contrastare la foga degli avversari e viene ammonito da Pasqua, autore di una buona direzione di gara. Da notare che dopo soli 20′ di gioco risultano già ammoniti tre giocatori su quattro della difesa granata (più tardi Legittimo farà l’en plein facendosi ammonire dopo i gialli rimediati da Balestri, Murolo e Montervino nel precedente lasso di tempo). Botta e risposta – Al 31′ il Gubbio passa: corner dalla sinistra e Briganti anticipa sul tempo Szatmari incornando imparabilmente alle spalle di Polito. Dopo la rete degli avversari, la Salernitana trova in maniera insperata il pareggio sulla sirena della fine di tempo con Fava che, approfittando di uno spiovente in area calciato dalla trequarti da Szatmari, batte Lamanna di testa. Si va al riposo sull’1-1 con Torrente che si lamenta per la concessione del gol granata – a suo dire – a tempo scaduto e viene espulso dall’arbitro, per poi ripresentarsi in campo ad inizio ripresa ed essere mandato nuovamente negli spogliatoi. Secondo tempo – Nella ripresa ci si aspetta una Salernitana ringalluzzita dal pareggio acciuffato sul finire di tempo ed invece è il Gubbio a chiudere i granata nella loro metà campo, costringendo prima Carcuro all’ammonizione (il mediano granata sarà squalificato contro il Sorrento in quanto diffidato) e trovando poi il secondo gol del vantaggio sempre con il solito Briganti. Il gol del vantaggio – Il centrale difensivo umbro anticipa i difensori granata con una deviazione di piede non irresistibile che, però, non viene trattenuta a dovere da Polito che si lascia scappare il pallone, facendo oltrepassare alla sfera la linea bianca della porta. La frittata combinata dall’estremo difensore granata ricorda, per certi versi, quella commessa ad Alessandria in occasione di un gol fantasma segnato dai piemontesi. La Salernitana patisce il colpo con il Gubbio che sembra avere più birra nelle gambe rispetto ai granata, nonostante gli uomini di Torrente siano stati impegnati in settimana nel recupero della gara contro il Sorrento. Ennesima espulsione – I granata pagano poi l’ennesima nefandezza commessa da uno dei senatori della squadra: al 10′ Montervino, già graziato nel corso del primo tempo, va anzitempo sotto la doccia in seguito ad una doppia ammonizione comminata per un fallo da dietro su Gomez. Poi Breda pensa a limitare i danni, togliendo un attaccante (Merino) ed inserendo un difensore (Pepe). Il gol della disfatta – Neanche il tempo di rimettere il pallone in gioco che il Gubbio fa tris e chiude la partita: Gomez chiede e riceve l’uno – due da Donnarumma per battere poi Polito in uscita con una bellissima conclusione volante di destro. L’attaccante degli umbri timbra il suo undicesimo gol stagionale, sfruttando lo svarione difensivo dei granata e tenuto in gioco da Legittimo. La gara termina di fatto al quarto d’ora di gioco e la restante mezz’ora vive solo delle occasioni mancate dal Gubbio in contropiede e della girandola dei cambi. Il finale vede i ragazzi di Torrente vincere 3-1 e laurearsi campioni d’inverno, con i tifosi rossoblù a fare “gli olè” per il possesso palla prolungato dei propri beniamini ed a cantare “la capolista se ne va..” La Salernitana raccoglie un’altra batosta di non poco conto e scivola fuori la zona play-off, vittima dell’ostracismo tattico e delle scelte di Breda, oltre che del nervosismo dei suoi uomini,  colpiti anche oggi per due volte su palle inattive e costretti a terminare per la nona volta stagionale una partita in inferiorità numerica.

 

Un pensiero su “La Salernitana sconfitta anche a Gubbio, ora è vera crisi

  1. Allenamenti in settimana senza acqua calda, stipendi non pagati, assegni post datati, mancanza di gerarchia interna: ma cosa volete da questi giocatori?
    Debiti palesi, debiti occulti, contenziosi accumulati come una società con venti anni di storia, allenatori esonerati, direttori sportivi ogni momento, perenne genuflessione politica alla ricerca di …., la adorata maglietta granata che è solo uno strumento: le partite si vincono e si perdono fuori dal campo.
    Chi ha amato la Salernitana, chi ha gioito, chi ha pianto a Piacenza, anche chi ha lasciato solo Aliberti (che non ha mai regalato abbonamenti ai politici e che non ha mai chiesto niente al Comune eda alla Provincia) a combattere contro la mafia del calcio…, chi ha cuore Salerno, deve avere il coraggio di non pensare alla maglia ed abbandonare questa società.
    Per risorgere da questa vergogna, state lontani dallo stadio, tappatevi le orecchie, non scendete nella disamina tecnica e giuridica, affrontate il problema di fondo: il pulman del CSTP deve fare un viaggio di sola andata lontano da Salerno.

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