Ritratti africani: catechisti

 Padre Oliviero Ferro

Una delle cose che mi ha sempre colpito negli anni vissuti in Africa (Congo e Camerun) è il servizio gratuito dei catechisti. Sono delle persone semplici: padri e madri di famiglia, giovani. Dopo il lavoro o la scuola, vengono in parrocchia per seguire una classe di catechismo. Lo fanno gratuitamente. Poi ritorneranno a casa per la vita di famiglia, ma prima c’è la famiglia allargata, che è la comunità parrocchiale. Lo sappiamo che non si può insegnare se non quello che si vive. Non basta prendere un libro in mano e fare la lezione. Chi ascolta,guarda la tua vita e se racconti frottole, non ti segue. Anzi, dai solo una testimonianza negativa. Certo ci vuole molta pazienza e costanza per andare fino in fondo. E’ una scelta di vita che costa,ma lo fanno volentieri. Mi vengono in mente tante figure di questi nostri fratelli e sorelle. Passando vicino alle stanze dove loro facevano catechismo, ascoltavo quello che dicevano. Certo,quando parlavano in francese, riuscivo a capire bene. Ma quando parlavano nella lingua locale,soprattutto ai papà e alle mamme anziane, era un po’ più difficile. Ma capivo che con parole semplice,facevano comprendere loro chi era Gesù. E questo poi lo constatavo,quando alla fine dell’anno si facevano gli “esami” per passare all’anno successivo. Certo, non sapevano tutto, ma capivano che era bello pregare, partecipare alla vita della comunità e fare amicizia con Gesù Cristo. E questo era il merito dei catechisti che con tanto amore avevano condiviso con loro la gioia di aver  conosciuto Gesù e di vivere con Lui.