Salerno: Giovane Italia contro la violenza sulle donne

 Il 25 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. Anche a Salerno la Giovane Italia, nel più ampio contesto delle attività di sensibilizzazione sociali, culturali e politiche, ha ritenuto opportuno dare un segno morale di partecipazione e solidarietà alle problematiche dell’universo femminile. « Contrariamente alla “Festa della donna”, piegata alla logica del consumismo e divenuta, ormai, un’occasione di svago, un  pretesto per una serata in discoteca – dichiara Alessia Senatore, capo redattrice di Vox Populi, magazine del movimento giovanile del PdL – il 25 Novembre ha conservato lo spirito originario della sua istituzione. La data del 25 novembre è stata scelta dal movimento internazionale delle donne in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre del 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del loro paese. Il coraggio e la compassione dimostrati dalle sorelle Mirabal hanno fatto di loro delle eroine internazionali e la loro storia è stata scelta per enfatizzare simbolicamente quanto la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani.  In questa data, in ogni parte del mondo  le donne si mobilitano per combattere ogni forma di violenza che, direttamente o indirettamente, viene messa in atto nei loro confronti». La giovane attivista del centrodestra approfondisce la sua riflessione ravvisando come «Oggi c’è ancora chi ritiene che la violenza sulle donne, sia relegata a forme di cultura diverse e a paesi “terzi”, poveri e non civilizzati, che sia un problema delle donne e che sarà risolto, prima o poi, dalle donne. Per questo serve una giornata di sensibilizzazione, perché è dimostrato, ed è evidente nonostante gli stereotipi imposti, che la violenza contro le donne è un fenomeno endemico della società e coinvolge tutti i paesi e tutti i continenti in modo trasversale. I paesi industrializzati come quelli in via di sviluppo, e le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, a tutti i ceti economici. La violenza contro le donne – conclude Senatore – non è violenza contro un gruppo etnico, contro un paese, contro un diritto fondamentale, è un crimine contro l’umanità».