Roma: Difesa, Esposito,Pdl, Italia sia fulcro del progetto comune europeo


“L’Italia ha tutte le potenzialita’ ed i numeri per essere il fulcro del Progetto di Difesa Comune Europeo”. Questa la riflessione avanzata dal Senatore del Pdl Giuseppe Esposito in una intervista pubblicata su ‘L’Opinione’. Dopo il vertice Nato a Lisbona, in cui l’Italia ha assunto posizioni importanti (spieghiamo in sintesi quali?), Esposito guarda al prossimo significativo appuntamento: il Consiglio dei Ministri della Difesa europea del prossimo 9 dicembre a Bruxelles nel quale, e’ il suo auspicio, “si spera si getteranno le basi teoriche per la costruzione di un vero e proprio sistema di Difesa comune”. Fra i relatori in sede di Commissione Difesa in vista dell’evento, il senatore annuncia che nel documento in fase di elaborazione la “prima tematica portata all’attenzione dei partners europei e’ la centralità dell’Italia nelle prossime evoluzioni della Difesa comune, facendo chiaro riferimento ai tre grandi livelli di azione: Difesa, Sicurezza e Protezione Civile, affinché siano ben distinti i gradi organizzativi”. Altro punto nodale, per Esposito, e’ ispirarsi “a quello che hanno fatto Regno Unito e Francia, sperimentando un piccolo esercito comune, separando i capitoli di spesa in uomini (il contingente, ndr) e imprese (privati che sono impegnate nella fabbricazione delle e delle infrastrutture necessarie, ndr)”. Rispetto ad un altro significativo aspetto, il senatore sottolinea che “In Italia abbiamo il potenziale industriale più importante d’Europa per quel che riguarda la progettazione e la realizzazione dei componenti elettronici (e non solo) delle armi europee”. Restano pero’ alcuni problemi: “ ci si scontra con “lungaggini, ’inceppamenti del sistema’” il che non consente di “far valere le nostre migliori idee”. In sostanza, “In fase decisionale, nei luoghi europei dove si scelgono le politiche industriali della futura Difesa comune, l’Italia è spesso sottorappresentata, sia in valore assoluto sia per quel che riguarda la qualità del contributo portato”. “La nostra realtà industriale è così sviluppata da poter veramente ambire ad essere il fulcro vero di questa trasformazione epocale – insiste il senatore – Dovremmo svolgere il ruolo che fu della Germania nella partita della Moneta unica”. Di qui l’auspicio che il governo oltre ad avviare “una politica seria per il sostegno del reddito dei giovani” si impegni al massimo per “focalizzare la crescita e gli investimenti sul settore della tecnologia militare, non solo per costruire armi, ma soprattutto per preparare il mondo futuro alle nuove tecnologie”.