L’importanza dello stupore

Giovanna Rezzoagli

Immanuel Kant ha affermato: “Due cose inclinano il cuore allo stupore, la legge morale dentro di noi e il cielo stellato sopra di noi”. La capacità di stupirsi è tipica dei bambini, è una spinta essenziale alla crescita. Quando si diventa adulti, purtroppo, si tende a diventare più pragmatici, rigidi, persino dogmatici. Si tende a perdere la curiosità verso il mondo ed anche verso noi stessi. Lentamente si finisce con il categorizzare la realtà  in tanti cassetti bianchi o neri, con pochissime varianti di colore. Questo è buono, questo è cattivo, questo è bello e questo è brutto. Questo modo di strutturare il rapporto con  ciò che ci circonda e con noi stessi è, soprattutto, molto comodo. Sapersi genuinamente stupire anche man mano che l’età avanza è sintomo di maturità interiore. Oggi si tende ad attribuire un significato vagamente negativo al termine “stupore”, eppure, se ci si riflette un attimo ciò è frutto di uno stereotipo sociale: se è un bambino a stupirsi va tutto bene, è piccolo, non conosce il mondo, se è un adulto a provare stupore in genere è considerato infantile. Eppure… curiosità e stupore vanno a braccetto e caratterizzano le menti più creative e brillanti. Chi non si stupisce più diventa cinico. E’ tanto più semplice avere le risposte già preconfezionate piuttosto che aprirsi a nuovi stimoli e a nuove esperienze. Il bambino che cresce ha bisogno di fare esperienze, attraverso il gioco, attraverso l’interazione con i coetanei. E noi adulti? Noi tante volte ci ripieghiamo su noi stessi, convinti di aver messo da parte un buon bagaglio di esperienze e di  conoscere come funziona il mondo. Quasi senza accorgersene si finisce col non stupirsi più di nulla. Spesso è una difesa efficace contro le delusioni e le amarezze che inevitabilmente la vita porta con se, altre volte è una manifestazione di grande arroganza. Chi mai può possedere tante nozioni o conoscenze da permettersi di non stupirsi più di fronte all’unicità di chi ci vive a fianco? Chi si sa stupire, in genere, è anche più attento ad ascoltare se stesso e gli altri. Chiudo questo scritto con una frase di Joseph Wood Krutct: “La vita sembrerebbe di gran lunga più piena di quanto non sia se non fosse per il fatto che l’essere umano è, per sua natura, una creatura per la quale il sublime è molto meno naturale che il comune.”

 

13 pensieri su “L’importanza dello stupore

  1. Molto bello e significatiivo questo articolo!!!
    Lo stupore è una cosa magnifica: lo paragonerei ad una forte lente d’ingrandimento sul mondo.. E’ quello che ci fa provare un brivido di vita davanti alle cose più semplici e ce le fa vedere come cose preziose.Da quì nasce la curiosità della conoscenza e il rispetto per tutto ciò che ci circonda.A conferma di quanto sopra riporto alcune citazioni importanti:
    “Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.”(Albert Einstein)
    “Il brivido di meraviglia è dell’uomo la parte migliore”.(Goethe)
    “La meraviglia dell’ignoranza è figlia e madre del sapere.(Metastasio)
    Non dobbiamo far morire il bambino che è in noi: saremmo come fiori senza pistillo. “I bambini fanno OH!” , impariamo da loro a ritrovare anche noi lo STUPORE DELLA VITA e vedremmo ogni cosa ed ogni persona come facenti parte di un grande mistero che ci avvolge e ci sorprende ogni volta sempre di più! Grazie dott.ssa Rezzoagli per averci regalato questo bellissimo spunto di riiflessione!

  2. Carissima Civetta, le è scappato lo stupore di Isaac Newton di fronte a quanto ci pone sotto gli occhi la Natura, ma le sue citazioni sono molto belle.
    Grazie e carissimi saluti
    Lucia

  3. Un sentito grazie a Civetta per il bel commento e per le gentili parole. Credo che sia una scoperta sempre nuova cercare di osservare il mondo con occhi “curiosi”. Curiosità atta ad arricchire il proprio mondo interiore. La natura umana offre tanti spunti a tal riguardo. Lei, cara Civetta, mi cita frasi molto incisive. Ne propongo una io che mi è piaciuta molto: “La curiosità è la linfa che fa crescere il sapere”, a Lei scoprire l’Autore.
    Cordialmente.
    P.S.
    una precisazione doverosa per chi legge: io non sono Dottoressa, sono diplomata in Counseling ad indirizzo in Scienze Sociali.

  4. Un sentito grazie anche a Lucia Russo per l’attenzione, mi scuso per non aver provveduto nel precedente commento, ma ancora non era apparso quando lo ho elaborato.
    Un caro saluto.
    Giovanna Rezzoagli

  5. Mi scusi Counselor Rezzoagli se mi permetto una intromissione. Lei è più “Dottoressa” di tanti discutibili professionisti di mia conoscenza. A ciò aggiunge il pregio dell’onestà: morale e intellettuale.
    Con la massima stima, Lucia

  6. @L.Russo:”Non so come apparirò al mondo. Mi sembra soltanto di essere stato un bambino che gioca sulla spiaggia, e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una conchiglia più bella del solito, mentre l’oceano della verità giaceva insondato davanti a me”.(Isaac Newton)

    @Giovanna Rezzoagli: L’autore credo sia un certo Salvatore Ganci. Scommetto che è suo marito!
    Ho vinto la sfida?

  7. Cara Civetta, ricorda quando da bambini si giocava a nascondino? No, non ha vinto la “sfida”: Salvatore Ganci, mio marito, non è l’Autore della frase, anche se tale frase è in copertina del suo ultimo libro. Fuochino fuochino cara Civetta…ma attenzione:internet non può aiutarla.
    Buonanotte a tutti
    giovanna

  8. Brava. Più più che meno di quanto scrive Herman Hesse sullo stupore dell’uomo-bambino e della sua capacità di rivivere l’infanzia nello splendido racconto non a caso intitolato: L’infanzia dell’incantatore.

  9. Signor Sergio, La ringrazio tanto. Non conosco il racconto di Hesse che Lei cita,cercherò di procurarmelo, mi ha incuriosito la similitudine che trova col mio, infinitamente più umile, scritto. Leggere e condividere i pensieri, cercare di verbalizzare i propri e specchiarsi in quelli degli altri, ecco, credo sia una enorme risorsa per tutti noi.
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

  10. Ecco! Amici miei, mi trovo trascinato da un fiume in pieno di stupore: siete tutti degli eccelsi poeti, anche se , forse,non siete alieni a scrivere poesie: La meraviglia, lo stupore… che parole infantili e belle… Anche il poeta , l’artista, il sognatore sono persone che si stupiscono verso tutto ciò che vedono muovere nell’universo. Oh! quanto è bello sognare e meravigliarsi di tutto ciò che è nuovo , che non si conosceva prima . E’ una gioia infinita che affascina e innamora. Bello è lo stupore , miei carissimi amici, ed è bello soprattutto sentir parlarne. Oh! beati voi, scenziati! Anche voi vi stupite difronte al creato e alle meraviglie che ci può offire la scienza. Come potreste essere scienziati senza stupirvi difronte alle meraviglie della creazione di Dio? Scusatemi , amici, ma la parola “Stupire” mi estasia e m’inebria l’intera sensibilità del mio cuore. Un abbraccio a tutti e un grazie alla dottoressa Giovanna per tale luminoso articolo.

  11. Dottoressa, ho trovato il link a questo articolo su un noto sito di filosofia. Debbo dire che sono rimasto incantato dallo stile superbo ed incisivo.Un articolo a dir poco stupendo. Continui a stupirsi gentilissima (e bellissima) dottoressa.
    Ennio

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