Salerno: il Festival del Cinema accoglie il regista Amadei

Serena Caracciuolo

Aureliano Amadei al Festival del Cinema di Salerno, per raccontare la sua storia personale mediante il film: Venti sigarette. Un film completamente vero ed autobiografico, dove le conseguenze della sua esperienza a Nassirya, come lui stesso racconta ai ragazzi, si fanno sentire nella sua vita quotidiana. Il regista, attraverso il suo film e  la sua persona, riporta la sua esperienza di unico civile sopravvissuto dopo l’attentato a Nassiriya del 2003. Attacchi di panico, schegge in tutto il corpo e una gamba ferita sono la testimonianza di quanto accaduto quel maledetto giorno in cui sono morti diciannove militari italiani. Arrivato zoppicando e con un bastone di legno tra le mani, Aureliano Amadei è stato accolto con un fragoroso applauso dopo la proiezione del suo film. Ragazzi in lacrime, per essere stati scossi dalla cruda realtà che si vive in guerra e che attraverso il racconto del regista, è diventata sempre più realistica. Tratto dal romanzo ‘Venti sigarette a Nassirya’, il film racconta di Aureliano Amadei, un ragazzo che ha il sogno del cinema. In attesa della vera occasione, si diletta facendo il filmaker nei centri sociali, lontano dalle responsabilità degli adulti, finché il regista Stefano Rolla chiede a sua madre i fondi per girare un film ambientato in Iraq e gli propone il ruolo di assistente. Accetta frettolosamente la proposta, contro tutti, genitori e amici, tra cui la migliore amica Claudia, di cui è inconsciamente innamorato.All’indomani del suo arrivo in Iraq, dopo aver fumato appena un pacchetto di sigarette, si trova vittima dell’attentato terroristico del 12 novembre 2003 a Nasiriyya. Gravemente ferito, riesce comunque a salvarsi e a tornare in Italia. Viene curato nell’ospedale militare del Celio, sperimentando l’assalto dei giornalisti, le fredde visite ufficiali, le contraddizioni della ricostruzione ufficiale dell’attentato. Una possibilità di poter far rivivere quel determinato momento alle persone senza subire poi le conseguenze fisiche e psicologiche – questo è per Aureliano il suo film, un vero e proprio strumento per i ragazzi per facilitarli nell’affrontare le difficili scelte da prendere nel periodo adolescenziale. Domani, durante la serata della premiazione, proprio ad Aureliano Amadei verrà consegnato un riconoscimento per il suo lavoro.