Consorzio: il Tar del Lazio boccia i ricorsi

Aldo Bianchini

Nell’ultimo articolo dedicato al Consorzio di Bacino Sa/3, meglio noto come ECOMETA, avevo già anticipato che il blitz più intelligente lo aveva messo a segno la Provincia riuscendo a far spostare dinnanzi al Tar del Lazio i ricorsi che erano stati proposti alla sezione di Salerno e che, nonostante la non concessione delle sospensive, si avviavano verso una soluzione probabilmente diversa da quella attesa dalla Provincia. Ora la notizia è ufficiale, il Tar laziale (sezione seconda quater) con tre singole ordinanze ha “respinto le istanze cautelari” affermando in pratica che la messa in liquidazione dei Consorzi sancita da appositi “decreti presidenziali” è assolutamente legittima e che allo stato non appare sussistente alcun danno lamentato dai ricorrenti “in considerazione della espressa suddetta previsione di legge per la quale –pur nella fase di liquidazione del Consorzio- la gestione del settore rifiuti continua secondo le attuali modalità e forme procedimentali” da parte dei Comuni e, quindi, del Consorzio stesso fino al 31 dicembre 2010. Il Tar di Roma ha anche fissato la data dell’ 11 gennaio 2011 per la trattazione del merito del ricorso. Non so davvero, a questo punto, cosa potranno più inventarsi i responsabili dei tre organismi ricorrenti e precisamente il Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino Sa/3, la Fondeco srl e la Ergon spa Azioni e Sistemi Innovativi, per non consegnare tutte le carte già richieste sia dal commissario dr. Giovanni Siano che dal presidente di Eco Ambiente dr. Roberto Celano. E’ vero l’udienza dinnanzi al Tar per la trattazione del merito è prevista per il giorno 11 gennaio 2011 ma credo che nessuno potrà più appellarsi a tale ultima spiaggia anche in considerazione del fatto che la trattazione del merito arriverà dopo una sospensiva non concessa da Salerno e dopo la bocciatura delle istanze cautelari da Roma. Anche perché se alla fine, anche nel merito, il Tar laziale darà ragione alla provincia di Salerno potrebbe profilarsi il serio rischio che i ricorrenti vengano portati a viva forza dinnanzi alla Corte dei Conti per rendere conto dell’aggravio di spese causato in danno dell’erario pubblico perché i ricorrenti avranno sicuramente utilizzato risorse economiche interne allo stesso Consorzio per ribellarsi contro il nuovo responsabile dei rifiuti e dell’ambiente territoriale che è l’Ente Provincia di Salerno. Insomma, come dire, che il figlio si ribella al padre, lo contesta, lo querela e per adire le vie legali utilizza i soldi del portafogli di papà. Eccezion fatta per la Fondeco srl che ha come legale rappresentante il privato Pasquale Capozzoli. E le reazioni ai provvedimenti del Tar del Lazio non lasciano prevedere nulla di buono per quelli che hanno creduto di poter utilizzare l’organismo Ecometa/Consorzio come uno strumento privato e personale di potere. C’è già, dicevo, chi pretende che una volta ottenuti i carteggi richiesti il tutto venga trasmesso alla Procura della Repubblica competente per una valutazione di carattere generale al fine di stabilire se esiste un qualche profilo penale da approfondire e perseguire. Insomma se il Commissario Giovanni Siano, con un atto comprensibile, non è andato con i Carabinieri a bussare alle porte del tempio alla scadenza fissata per il 28 ottobre scorso, probabilmente lo farà nelle prossime ore sempre che i responsabili del Consorzio continuino nell’azione di ostacolo all’affermazione della legalità. Certo la battaglia è ancora lunga e qualcuno dirà anche che i collegi difensivi dei ricorrenti sono ben preparati e su questo non c’è dubbio alcuno, ma la vicenda ora è certamente più chiara e meno equivocabile ed ogni atteggiamento intransigente rischia di cozzare con le giuste aspettative dei tanti lavoratori. Chi deve capire capisca.