Ricordi di Missione: ritratti africani, i capitani del battellino

 Padre Oliviero Ferro

Per uno come me che viene dalla Valle del Monte Rosa e non sa nuotare, essere catapultato in Africa (Congo RD), in una missione sul lago, non è poi così facile. Poi quando ti dicono che una parte del territorio è al di là del lago, allora cominciano i problemi. Si deve andare con un battellino, non c’è niente da fare. Si fa di necessità virtù e si aspetta il grande giorno. Nell’immediato cominciano i preparativi e si incomincia a conoscere i due giovani “capitani” che ci accompagneranno per quindici giorni. Si revisiona il motore fuoribordo,i preparano le taniche di benzina, olio. Insomma tutto quello che serve per la navigazione. Uno dei due, Santos (l’altro si chiama Michele) va al dispensario per prendere un po’ di medicine che venderà nei vari villaggi. Sono medicinali per la malaria, vitamine, dolori vari e…per problemi coniugali(soprattutto per gli uomini). Anch’io preparo la mia borsa con il necessario per il viaggio. In qualche cartone mettiamo i libri, schede e altro che servirà per la catechesi e il controllo della situazione di ogni singola  comunità. La vigilia si fa l’ultimo controllo. Si mette da parte anche qualche scatoletta di tonno per le emergenze. E poi a dormire, sognando le prossime avventure. Il mattino dopo, al sorgere del sole, si carica tutto sul battellino, insieme ad altri passeggeri che ci chiedono di portarli al di là del lago. Poi il motore comincia a cantare e Michel e Santos cominciano il loro servizio. Si lascia piano piano la riva e si va, cullati dalle onde incontro a dei cuori che ci aspettano. Ci auguriamo buon viaggio, con l’aiuto dell’angelo custode e di Maria, protettrice dei naviganti.