Coordinamento Associazioni Cavesi: “Salviamo pavimentazione in pietra ”

Il coordinamento di Associazioni Cavesi, costituitosi per difendere le pavimentazioni in pietra della nostra città e composto da Agorà, Anteas, Ascom-Confcommercio, Assoutenti, CNA, Confesercenti, Confesercenti Centro Storico, Davide contro Golia, Frida, Italia Nostra Sezione di Cava, La Rosa di Gerico, Lega italiana diritti dell’uomo LIDU, nonché da singoli cittadini, come lo scrittore ed editore Tommaso Avagliano e il cultore di storia locale Livio Trapanese, nello spirito costitutivo, che è quello di collaborare con gli enti preposti, nell’interesse superiore della tutela della nostra città, anche in vista del Consiglio Comunale che si terrà mercoledì 29 ottobre 2010, avanza le seguenti considerazioni e proposte. A difesa delle pavimentazioni in pietra esistono argomentazioni di tipo culturale, storico, normativo e tecnico. Non ci dilunghiamo sui motivi di ordine storico e culturale, che sono evidenti. Vorremmo solo ricordare che l’eliminazione e vendita del basolato, che pavimentava il corso porticato di Cava, fatta in passato,  ha segnato in modo negativo l’immagine del nostro centro storico: ci auguriamo che gli attuali amministratori tengano conto di questa esperienza e non vogliano essere ricordati negativamente dai posteri, come i loro predecessori. Facciamo presente inoltre che in altre città si sta facendo diversamente. A Roma, dove, all’epoca delle giunte Veltroni,  si era proceduto alla sostituzione dei sampietrini con l’asfalto in via Nazionale e altre aree del centro, con l’avvento del sindaco Alemanno si sta provvedendo gradualmente a ripristinare la pavimentazione tradizionale romana in sampietrino. La loro posa in opera è stata effettuata con particolare attenzione, tanto da non dare problemi al notevole traffico del centro. I singoli interventi di ripristino sono accompagnati da un costante e coordinato piano di manutenzione delle strade, scelta obbligata per la loro conservazione, con positive ricadute economiche. Dal punto di vista normativo, l’eliminazione delle pavimentazioni in pietra non può avvenire senza il prescritto parere degli organi competenti sia per gli interventi nelle zone dei centri storici ai sensi dell’art. 21 del codice dei beni culturali, sia per quelli nelle zone paesaggistiche ai sensi dell’art. 146 della stessa legge. La vendita della pavimentazione in pietra, definita all’art. 10 dello stesso Codice come “bene culturale”, non può essere effettuata senza l’autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali. Dal punto di vista tecnico ed economico il Coordinamento avanzerà una serie di considerazioni e proposte, per una valutazione corretta dei costi e benefici dei due tipi di pavimentazione (pietra o asfalto) e che saranno oggetto delle discussioni di gruppi di lavoro. Le discussioni verteranno, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, su: usura e resistenza: la pietra dura più dell’asfalto, sui sampietrini degli Champs-élysées a Parigi passano addirittura carri armati e altri mezzi pesanti dell’esercito francese durante le parate militari assorbimento acque meteoriche: l’assorbimento della pavimentazione in asfalto è di gran lunga minore rispetto a quella in pietra, creando problemi di smaltimento che comportano costi di adeguamento della rete fognaria costo della pavimentazione in asfalto: in moltissimi casi occorre realizzare una massicciata preparatoria all’asfalto che ha un suo costo rapido deterioramento dell’asfalto: l’asfalto si deteriora molto rapidamente ed occorre intervenirvi frequentemente. Gli esponenti del Coordinamento ascolteranno attentamente il dibattito previsto in consiglio comunale sull’argomento, invitando i consiglieri, sulla base del vero spirito istituzionale che dovrebbe animare gli esponenti del parlamentino cittadino, a trattare l’argomento prescindendo da partigianerie politiche o pretestuose contrapposizioni di schieramento. Il bene pubblico ci appartiene, esso è patrimonio di noi tutti e non può essere svilito da contrapposizioni partitiche. Il Coordinamento auspica  che sull’argomento si possa trovare una soluzione condivisa che tuteli l’immagine della nostra città e la sua storia. Per contribuire adeguatamente al dibattito in corso nella città il coordinamento ha istituito i seguenti gruppi di lavoro: Storico: lo scrittore ed editore Tommaso Avagliano, arch. Francesco Santoro, lo storico Livio Trapanese, Tecnico: l’arch. Pino Adinolfi, l’arch. Michele Longobardi, Rapporti con le istituzioni: avv. Francesco Avagliano (Assortenti), Flora Calvanese (Rosa di Gerico), Dino Coda (Ascom), dr. Francesco Musumeci (Agorà), Toni Sorrentino (CNA), Luigi Trotta (Centro Storico-Confesercenti), Coordinamento gruppi e valutazioni economico—finanziarie: Mario Farano