Roma: sciopero calciatori, Cicalese “Famiglie non arrivano a fine mese”

 Il 25 e 26 settembre probabilmente la quinta giornata di campionato non vedrà scendere in campo nessun giocatore, perché i calciatori di Serie A hanno proclamato uno sciopero. In una nota del movimento politico-culturale Nuova Forza Italia firmato dal Presidente Nazionale dei giovani Cicalese Raffaele filtra; “Rabbia per i lauti guadagni dei calciatori che offendono la fame nel mondo e la povertà. Rabbia per lo sciopero per il mancato rinnovo del contratto collettivo che, con un ingaggio minimo, non gli permetterebbe il mantenimento del porsche e dello yacht.” Parole dure perché cose del genere si vedono solo nel nostro Paese dove è sempre più difficile trovare un lavoro con la “L” maiuscola; Un paese dove i precari sono trattati come schiavi che pur di arrivare a fine mese, anzi a fine giornata, sono costretti ad accettare di lavorare in qualsiasi condizione. Il presidente Cicalese infine dichiara :”Pensiamo ai cassintegrati, ai padri di famiglia che hanno perso il lavoro, ai precari e ad alcune famiglie che non arrivando a fine mese e devono dire di no ai loro bambini anche per l’acquisto di una semplice bustina di figurine. Il mio rispetto, la mia stima e la mia ammirazione va tutta a questa gente che ogni giorno lotta per “vivere” dignitosamente. I calciatori non sono degni di nominare la parola “sciopero”, specialmente quelli di serie A.” Ma la colpa non è loro. La colpa è specialmente di chi crede nei valori dello sport e ama il calcio. Senza i tifosi queste persone sarebbero il niente mischiato col nessuno