Fini parla, ma non dice

Angelo Cennamo

Tanto tuonò, ma non piovve. Chi si aspettava dal discorso di Fini a Mirabello annunci sensazionali e svolte clamorose sarà rimasto deluso. Eppure gli ingredienti c’erano tutti : la diretta televisiva, una vasta platea di editorialisti pronti a trascrivere l’oracolo, ed un’attesa adrenalinica per la prima uscita pubblica dopo il lungo ritiro di Ansedonia. Fini è salito sul palco visibilmente emozionati ed ha sciorinato per circa due ore un brillante esercizio di retorica, perfetto nello stile e dalla vocalità solenne. Ha padroneggiato la scena,  ondeggiando, come è suo solito, tra la destra e la sinistra del microfono, scandendo i temi dell’atteso soliloquio che aveva provato e riprovato nelle roventi giornate di agosto. E’ un abile oratore, lo è sempre stato. Degno erede di quel Giorgio Almirante che, in occasione dei comizi elettorali, sapeva riempire le piazze di mezza Italia come pochi altri. Ma a differenza del suo maestro, il presidente della camera pecca di chiarezza e fa della retorica un esercizio di stile fine a se stesso. Le frasi che i giornali riportano in grassetto, l’indomani  del suo discorso, sono : “Il Pdl è morto….sono stato cacciato……Berlusconi è uno stalinista che non amette il dissenso…….si va avanti, restando nel centro destra”. Troppo poco per capire il senso dell’ultima iperbole. Fini condanna la maggioranza di governo ma al tempo stesso le giura fedeltà. Celebra il suo nuovo gruppo parlamentare, ma non dice se è un partito. Prende atto della persecuzione giudiziaria ai danni di Berlusconi, ma non intende sottrarre il premier allo zelo di certi magistrati. Riconosce la leadership del cavaliere, ma non accetta di essergli secondo. Invoca il diritto al dissenso per sè, ma lo nega agli ex colonnelli di An che gli hanno preferito un altro generale. Parla di codice etico, ma tace sulla vicenda monegasca sollevata dai giornali “infami”. Propone modelli di liberalismo, ma si dice abbia posto come condizione dell’improbabile ricomposizione della lite con Berlusconi il “licenziamento” di Feltri, Sallusti e Belpietro. Insomma, l’esordio del Fini futurista non lascia ben sperare per il prosieguo della legislatura. Il discorso di Mirabello è ambiguo, oltre che lacunoso. Senza contare che Fini è il presidente della camera. Come potrà conciliare il suo ruolo istituzionale con quello di neo leader del partito embrione di Futuro e Libertà?

 

 

5 pensieri su “Fini parla, ma non dice

  1. nel leggerti capisco il tuo scoramento. la cosa peggiore è sentirsi traditi. voglio dirti che è la politica fatta in questa maniera. che è giusto quello che sta succedendo perchè chiarisce i ruoli delle persone e avvicina il loro consenso alle loro aspirazioni ideali.
    provo a dirti -pur non essendo un frequentatore di case politiche destrose o forziste -, io cosa ha detto fini: se le cose non miglirano il governo camperà a brodini fino a marzo poi elezioni. ringrazio berlusconi per avermi leggittimato politicamente ma dopo venti anni ho restituito il favore. non dirò più sì se non sono convinto. i cinque punti mi stanno bene, anzi benissimo, tando come al solito non dicono niente voglio riempirne i contenuti.
    forza italia non esiste più oggi è un partito di coccio in mezzo a due vasi di ferro – la lega e il mio partito/movimento. berlusconi farà bene a dare più peso alle mie battaglie politiche di cui i principali riferimenti sono: federalismo nell’lunità della nazione e salvaguardia delle istanze del meridione. e guarda caso sono proprio queste due ultime, leggittime, istanze che contrastano con le priorità della lega. è questa la questione politica che covava sotto la cenere L’INCOMPATIBILITà FINI LEGA, che tu facevi finta di non capire.
    constato il tuo cavaliere è nelle divisioni coniugali che mostra debolezza, (oltre ad un avvocato che gli sappia scrivere le leggi ne ha bisogno di un altro che l’assita nelle separazioni)non sa divorziare, tant’è che prima la moglie e ora fini gli stanno rendendo pan per focaccia.
    la questione è vuole il cavaliere veramente andare alle elezioni sapendo, nonostante voi materialisti (nel senso della balle della costituzione materiale), che non può gestire il tempo e deciderne la data?
    come dici tu ai sondaggi l’ardua sentenza.
    il re è nudo! verranno prima gli affaracci suoi oppure l’interesse dell’italia ai quali si dovrebbe chinare per trovare una soluzione?
    nonostante tutto, pur arrangiandosi, la storia della nostra nazione dimostra che una via d’uscita si trova sempre. e credo, francamente, che possiamo fare a meno anche di questa maggioranza con i suoi ministri e alleati che a parte grandi chiacchere e suggestivi sfondi scenografici ha messo un sacco di gente in mezzo alla strada. la domanda è è berlusconi adatto a governare l’italia? secondo alcuni stranieri no. visto che si vanta anche di aver fatto montare una tenda di beduini nel centro della capitale? sarà anche un grande stratega ma a me pare una persona personale negli umori e nelle azioni.

  2. Il tuo commento antiberlusconiano giunge sempre puntuale.

    Vedi Michele, la vicenda (oramai stucchevole)di Fini può essere raccontata in due modi. La versione del presidente della camera è quella che tu hai commentato : “Mi hanno cacciato, il Pdl è morto, il caimano non ammette il dissenso”. Questa versione, che piace a Fini e alla sinistra, non corrisponde alla verità. La verità è un’altra. Fini, che il dissenso non lo ha mai tollerato, con il suo stillicidio pubblico e “fuori onda”, ha semplicemente frantumato una maggioranza solida che vinceva ogni anno le elezioni ( 2008 le politiche, 2009 le europee, 2010 le amministrative). Agli elettori il Pdl, così com’era, andava benissmo ( visti i risultati ). Fini si è comportato come quel giocatore che rompe lo spogliatoio di una squadra che vince tutte le partite, solo perchè ritiene di dover giocare di più. Se Fini si fosse preoccupato degli elettori, avrebbe interpretato il suo ruolo istituzionale, super partes, allo stesso modo di Schifani. Ovviamente tu tifi per lui perchè meglio di Bindi, Bersani e Di Pietro ( assolutamente nulli)ha saputo mettere in difficoltà il tiranno di Arcore. Auguri.

    AC

  3. …ho ascoltato il discorso fatto dall’ex camerata e, veramente, l’ho giudicato una fiera dell’ovvietà.
    Certo ..ricordarsi dopo quindi anni che ,lui, era una marionetta in mano al berlusca, è stucchevole.
    Tutto questo suo modo di fare, appartiene veramente al “teatrino” della politica.
    Berlusconi lo abbiamo conosciuto.
    Tanta gente, purtroppo, lo ha accettato e ce ne dobbiamo fare una ragione fin tanto non si troverà una persona veramente valida che possa metterlo definitivamente a riposo….forse Tremonti; altri grandi statisti oggi non ne vedo nell’orizzonte politico.
    Ritornando al discorso del Fini…to nazionale, ha colto due momenti fondamentali:

    il primo COMICO, quando ha detto che lui appartiene all’Italia che lavora e quella onesta. …si.. si ha detto proprio così.
    Lui che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, e per quanto all’onestà NOI lo abbiamo già condannato per aver , almeno, svenduto il patrimonio economico del MSI dn., aspettando comunque le indagini della magistratura.
    (FINI è comunque colpevole per la questione Montecarlo: è colpevole se era informato che quella casa fosse finita in uso al fratello della sua compagna; è colpevole se non lo sapeva, in quanto era LUI che avrebbe dovuto vigilare sui beni ereditati dal MSI dn.)

    Il secondo Tragico ed estremamente IRRITANTE quando, farfugliando ha osato citare, in chiusura del suo comizio, la famosa frase del fascistissimo Etzra Poud: Chi non rischia qualcosa per le sue idee, o le sue idee non volgono niente oppure è lui za non valere niente”….Per quanto ha dimostrato a tutt’oggi, è Fini con le sue idee ed il suo essere uomo a non valere niente.
    In bocca al lupo

  4. Sulla questione mi limito semplicemente a suggerirvi di leggere l’articolo di DON FARINELLA: “FINI: OVVERO L’ELOGIO DELL’OSSIMORO”, anche se, da quanto mi sembra di capire, non ne condividerete il pensiero, è importante il confronto per una migliore riflessione.
    Io sono pienamente d’accordo con lui su tutto!!!!

  5. Al di là di tradimento, frustrazione da eterno secondo, opportunismo, e quant’altro, penso che Fini tuttavia ponga una domanda tutta ed interamente “politica”: ci sarà una Destra italiana dopo il cavaliere?

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