Vietri Sul Mare: grande scuola di plettro partenopea a Villa Guariglia
Secondo appuntamento con i più talentuosi allievi dei conservatori campani, martedì 27 luglio per la sez. classica diretta da Francesco Nicolosi, della XIII edizione dei Concerti d’ Estate di Villa Guariglia in Costiera dei fiori, organizzati dal Cta di Tonia Willburger, con il contributo della Provincia di Salerno, del Centro Studi Salernitani “Raffaele Guariglia”, del Comune di Vietri sul Mare, della Regione Campania-Assessorato Agricoltura, della Camera di Commercio di Salerno, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, dell’Ept di Salerno ed il patrocinio della Coldiretti e dell’Enoteca Provinciale di Salerno. Alle ore 21, sul prestigioso palco di Villa Guariglia, salirà in cattedra la scuola partenopea di plettri con il duo Dual Strings, composto da Salvatore Della Vecchia al mandolino, allievo del M° Fabio Menditto, vincitore del premio delle Arti, sez. plettri e corde, svoltosi quest’anno a Napoli, e Maria Di Franco al pianoforte, allievi del Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli. Il solista proporrà, la polonese op.36 di Raffaele Calace, una impegnativa e virtuosistica pagina del grande maestro partenopeo. Seguirà la Polacca brillante op.3 di Frydryk Chopin, in Do maggiore, composta per cello e pianoforte nel 1830, in una trascrizione per liuto cantabile. L’introduzione della pagina è una libera improvvisazione sopra un tema sognante, quasi di berceuse; l’effetto è tuttavia un po’ retorico, e il pianoforte, lungi dal limitarsi a fornire un mero sostegno armonico, ha una parte preponderante. Lo stesso avviene del resto anche nella vivace, ma un po’ spezzettata Polacca, la quale, invero, della danza che porta questo nome non ha molto, ma vi ritroveremo diversi echi del Rossini della Semiramide. La serata continuerà con un altro vincitore del Premio Nazionale delle Arti, il chitarrista Francesco Scelzo, appartenente al conservatorio partenopeo e allievo del M° Maurizio Villa. La sua esibizione sarà inaugurata da “La Catedral” di Augustin Barrios , datata 1921, forse il brano simbolo e più conosciuto del compositore, creata al di fuori di una cattedrale paraguayana, mentre il compositore (dopo aver lasciato i voti ecclesiastici) si accingeva ad ascoltare la melodia delle campane. In quel momento lui stesso entrò nella cattedrale e si rese conto della differenza di stile di vita fra l’interno della chiesa e l’esterno così troppo frenetico. In quei momenti il compositore prende spunto per il secondo movimento della composizione (Andante Religioso) nel quale una chiara e tranquilla esposizione musicale, presenta la melodia originale della campana, con l’aggiunta di un’esemplare armonizzazione di supporto. Tale parte centrale della composizione è preceduta da un Preludio Saudade, aggiunto in un secondo momento dal compositore stesso e che non veniva originariamente eseguito; dedicato alla moglie, con l’utilizzo della tecnica della “campanella”, sviluppa un tema di grande musicalità e complessa armonia che contrasta di continuo fra le note acute e le gravi, creando un effetto ondeggiante che anch’esso ricorda il movimento oscillante delle campane. Chiude la composizione il terzo tempo, L’Allegro Solemne, nel quale in compositore riesce a far trasparire pienamente la frenesia della vita al di fuori della Cattedrale, costituito da un ostinato arpeggio estremamente tecnico ed accelerato, che sicuramente e volutamente contrasta col quieto carattere del resto della composizione. Scelzo continuerà con l’ opera più celebre di Nikita Koshkin, “Usher-Waltz”, un pezzo ispirato al racconto di Edgar Allan Poe, “La caduta della casa degli Usher” . Concepito in un solo movimento, è un valzer brillante la cui progressione armonica riesce ad evocare gli spettri. Il chitarrista proporrà, poi uno dei cavalli di battaglia del grande Andrès Segovia, il Capriccio Diabolico op.85 di Mario Castelnuovo-Tedesco. Il compositore scrisse il Capriccio diabolico in soli cinque giorni, dal 19 al 23 settembre 1935. Era il terzo lavoro che egli componeva per Segovia. Anche questa composizione fu la risposta a una precisa richiesta di Andrés Segovia, che suggerì un omaggio a Paganini, un pezzo che ha moltissime possibilità per rivelare la magia del suo suono e l’eleganza forbita del fraseggio di questo strumento. L’intervento di Scelzo si concluderà con la Sonata op.47 di Alberto Ginastera, un mirabile tentativo di unire cultura popolare e musica colta, anche d’avanguardia. In quattro eterogenei movimenti si riscontrano ritmi popolari argentini, momenti di improvvisazione, citazioni wagneriane, spunti dodecafonici. La seconda parte della serata vedrà assoluta protagonista l’arpa con “An Arpec” un ensemble di arpe e percussioni, composto da Adriana Cioffi all’arpa classica, Antonella Labriola e Mirella Loredana Cozzi all’arpa celtica, con Pasquale Benincasa alle percussioni. L’ ensemble è nato tra le aule del Conservatorio di Napoli “S.Pietro a Majella” nell’autunno del 2004 con l’intento di creare un progetto innovativo che potesse unire la tradizione popolare con le dolci armonie dell’arpa. Partendo dalla musica tradizionale irlandese, il gruppo ha effettuato un viaggio attraverso le tradizioni popolari di numerosi paesi, passando dal tango argentino alle serenate messicane, da saltarelli medioevali a melodie paraguaiane, fino ad arrivare alla tradizionale tarantella partenopea, ridonando all’arpa quel compito di strumento popolare che negli ultimi secoli aveva perso.