Uim Campania, campagna informativa per emigrati in Svizzera

La Uim della Campania, insieme alla UIM Nazionale ed al Patronato Ital della Svizzera avvia una campagna di informazione a tutela dei lavoratori della Campania emigrati in Svizzera e che nel corso del loro lavoro siano entrati in contatto con la tremenda fibra dell’amianto. Il primo appuntamento si terrà a Salerno il lunedì 19 luglio alle ore 10,00 presso la sala riunioni “V. Giordano” della UIL di Salerno in via R. De Martino n. 10.La scelta non è casuale perché Salerno è stata una provincia fortemente interessata dal fenomeno dell’emigrazione  che, a partire dal 1960, ha visto preferire mete europee alle mete d’oltreoceano ed in particolare è stato molto forte il ruolo attrattivo della Svizzera. In quegli anni circa 3 milioni di italiani emigravano in Europa e circa il 40% di questo fenomeno interessava la Svizzera. La Campania contribuiva con percentuali oscillanti tra il 14 ed il 16% della emigrazione diretta in Svizzera. I settori produttivi coinvolti dalle problematiche dell’amianto erano i settori dove maggiormente i nostri lavoratori emigrati trovavano la loro prima occupazione, l’edilizia civile, la costruzione di strade e gallerie, la siderurgia. In Italia i decessi per malattie dovute all’esposizione all’amianto, dal mesotelioma all’asbestosi, ai tumori del polmone e della laringe, sono intorno ai 3.000 l’anno. Il dato è fornito dai Centri Regionali. In base agli ultimi dati, raccolti nel Terzo Rapporto del Registro Nazionale, in Italia ci sono 9.166 casi di mesotelioma maligno, la forma tumorale che si sviluppa dopo l’esposizione all’amianto. L’età media alla diagnosi è di 68,3 anni e la malattia si presenta generalmente dopo i 40 anni dall’esposizione. Con l’evento del 19 luglio inizia da Salerno la campagna della Uim, in stretta collaborazione con il patronato Ital, per un’informazione capillare in tutti i luoghi d’Italia interessati dall’emigrazione verso la Svizzera per assicurare a tutti i lavoratori la massima tutela e per aiutarli, laddove si verifichino le condizioni, a compilare la scheda necessaria per avviare il riconoscimento da parte della Svizzera attraverso l’accordo firmato allo scopo dalla Suva e dall’Inail. Gli uffici dell’Ital, capillarmente diffusi sul territorio, continueranno con tutti i mezzi a divulgare  l’informazione e saranno a disposizione dei cittadini, dei lavoratori o loro familiari, che ritengono siano stati esposti al rischio di respirazione della fibra.