Rettore Pasquino. Luci e ombre, soprattutto…ombre!

Il recente rinvio a giudizio del Rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino (e del Preside della Facoltà di Scienze della Formazione Luigi Reina) getta un’ombra inquietante sull’ateneo salernitano. Dall’era-Pasquino ad oggi (parliamo di decenni di comando sempre ai vertici accademici), quella università si è sempre più ingigantita. Qualche dubbio, invece, riguarda la qualità. Uno stomaco che cresce e si espande non è necessariamente sintomo di buona salute.Nella specifica vicenda del presunto abuso e nella maniera di gestire la notizia da parte del diretto interessato e dei suoi collaboratori colpisce una apparente superficialità di commento e, soprattutto, di giudizio. “Nessun reato!” stop. Detto dai giudici? No, dai sostenitori degli imputati, come a dire, dai consulenti legali e difensori. Altra ombra da evidenziare è la seguente. Come mai la grande stampa locale (con l’eccezione dei  quotidiani “Il nuovo Salernitano” e “Cronache del mezzogiorno”) non ha trattato la notizia? Pronta la scusa di comodo. Ciò è accaduto perché venerdì scorso era sciopero dei quotidiani. Quale strana coincidenza! Si è preferito “bucare” la notizia senza riprenderla nei giorni successivi. Preoccupa i lettori soprattutto l’atteggiamento del quotidiano “Il Mattino” per avere bucato una notizia del genere, nonostante il qualificato staff redazionale di cui è piena la redazione salernitana.Quando si dice la fortuna, caro Rettore Pasquino! Eppure esiste nel suo campus universitario di Fisciano una fiorente Scuola di Giornalismo che rappresenta uno strumento di potere eccezionale, con giornalisti-professori molto presenti nel panorama dell’informazione non solo nazionale, oltre che locale. Anche loro si sono distratti evidentemente in una fase pre-vacanziera giustificata per tutti.Nuova ombra: nel comunicato stampa dell’università dopo la notizia del rinvio a giudizio di Pasquino e Reina: il rettore scarica di fatto ad altri quelle che sarebbero anche le sue responsabilità ove accertate dai giudici del tribunale. Lui, il rettore, “si è limitato a una mera presa d’atto (e nemmeno sempre) di decisioni assunte e ratificate dai competenti organi”, reciterebbe il comunicato-stampa dell’università così come ripreso dai pochi giornali locali. Anzi, si legge nello stesso comunicato dell’università di Salerno:“Tutti gli atti sono stati preventivamente e attentamente valutati, istruiti dagli organi interni, preposti e sottoposti al vaglio del Direttore amministrativo, il quale ne ha certificato la piena regolarità.”Questa appare come la solita maniera elegante per scaricare sui funzionari eventuali responsabilità dell’accaduto. Il cittadino si chiede allora, a questo punto, il significato di simili precisazioni: si vuole forse dire che i veri responsabili sono altri? Ma se così fosse perché il giudice Vincenzo Di Florio non ha rinviato a giudizio anche quelli che ora vengono elegantemente richiamati in causa, a cominciare dal Direttore amministrativo Dott. Giuseppe Rapuano? Misteri e ombre, soprattutto ombre, come si vede. Una luce, però, resta in tutto questo desolante panorama istituzionale e accademico locale. Esso riguarda l’operato dei giudici finora coinvolti nel caso. La decisione del PM Frattini di assolvere è tanto valida quanto quella, decisamente contraria, del Gip Di Florio.Questa è l’indipendenza della magistratura, questa indipendenza il nostro governo deve tutelare e salvaguardare.

Lucignolotto

 

 

2 pensieri su “Rettore Pasquino. Luci e ombre, soprattutto…ombre!

  1. Mandati e mandanti. Ecco come potrebbe essere intitolato il prossimo giallo della Scuola Etica Salernitana. Tutta fantasia, insomma.

    Modifica dello statuto 2009: da due a tre mandati lo scorso anno per poter permettere ai vertici altri quattro anni di lauti guadagni e potere di vita e di morte sui poveri cristi (ma di questi chi se ne importa?).

    Modifica dello statuto 2010 nella calura estiva: da tre di nuovo a due mandati. Con un particolare, si azzera tutto e si comincia daccapo.

    Non vi sembra questo un bel tema di discussione sotto l’ombrellone per la prossima estate? E se qualcuno volesse scrivere un giallo? E che ne direste di toccare con mano qualche dramma di chi, di questa situazione bloccata, soffre per via di qualche piccola, misera, insignificante angheria?

    Tutta fantasia, naturalmente. Questi magnifici personaggi sono al di sopra di ogni sospetto anche quando i loro figli, mentre gli altri sono al mare, accedono all’onore dell’accademia senza “uno straccio di pubblicazione”. Un titolo di pregio, quantomeno: non contribuiscono alla distruzione di qualche foresta del nostro globo.

  2. E’ l’Italia, bellezza. Leggi ad personam, modifiche statutarie ad personam, giornalisti distratti, coi calli alle ginocchia. Mutatis mutandis, tutto torna. La parte peggiore del Paese si è impadronita delle istituzioni e ne fa ciò che vuole. Dagli enti locali all’università, passando per la sanità, il sottogoverno, gli enti parco, i consorzi, è tutto un pullulare di piccoli e grandi satrapi pronti a scambiarsi attenzioni, truccare gare e concorsi, promuovere clientele, negare diritti ed elargire favori. Liberazione, qualche giorno fa, titolava più o meno così: “Facciamo qualcosa ora per non avere, domani, bisogno di eroi”. Credo sia drammaticamente vero.

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