Scafati: il sindaco Aliberti contro Santocchio

 “Le dichiarazioni dell’avv. Santocchio e di alcuni consiglieri comunali di maggioranza mi hanno sorpreso per la poca gratitudine verso la mia persona, soprattutto perché alcuni di questi esponenti sono stati ripescati nell’ottica di un principio caro alla mia gestione amministrativa e cioè quello del coinvolgimento e della partecipazione. All’avv. Santocchio credo di dover spiegare la differenza tra nomine dirette ed incarichi elettivi. Per quest’ultimi, che non tutti sono in grado di raggiungere, bisogna mettere in gioco la propria faccia e guadagnarsi sul campo i consensi. In ogni caso, lunedì rimetterò la nomina di vice coordinatore provinciale del PdL nelle mani del coordinatore e mi dimetterò da Presidente del Parco Fluviale, mentre già sono dimissionario presso il Piano di Zona, dove un gruppo di sindaci intende sfiduciarmi, solo per il raggiungimento di una visibilità personale e senza tener conto dello statuto, che prevede la presenza del sindaco del comune capofila a capo dell’organismo. Le dichiarazioni di Santocchio, probabilmente frutto di riflessioni non autonome, non riconoscono il grande lavoro messo in campo dal centro-destra di Scafati per l’ottenimento della nomina di Presidente della C.S.T.P., per la quale è stato determinante il contributo delle quote di Scafati e della Provincia di Salerno. E’ giusto che a Scafati si agisca come in Provincia, dove il Presidente è libero, giustamente, di fare le sue scelte relativamente al gruppo assessoriale e ai componenti delle partecipate, secondo i poteri conferiti dalla sua carica e rispetto ai quali da consigliere provinciale non mi è stato mai consentito di ‘mettere il naso’. Mi sorprendono, pertanto, le dichiarazioni del capogruppo del PdL-Principe Arechi relative alla ‘sostituzione di un assessore del Principe Arechi’. Nella scelta dei miei assessori non ho mai fatto distinzione tra le varie componenti del PdL, né ragionato con il manuale Cencelli, perché ritengo che a governare scafati sia prima di tutto una squadra. La formazione dei gruppi all’interno della maggioranza e la campagna acquisti inaugurata per rafforzare gli stessi, non deve essere un modo per mettere all’angolo il Sindaco facendolo diventare un burattino o un ostaggio, ma deve essere semplicemente lo strumento finalizzato alla crescita di un dibattito sui grandi temi della città. Se i presupposti sono questi inizio già da oggi a prepararmi a nuove elezioni, senza abbandonare la gestione amministrativa e senza alcun problema e attaccamento alla poltrona. Ho più volte ribadito che, in assenza della maggioranza eletta nel 2008, sono pronto a rimettere il mandato nelle mani della città”.