Eboli: Arac senza stpendi, Cisl e Cgil contro la chiusura

I lavoratori della sede di Eboli dell’Arac, l’associazione regionale degli allevatori della Campania, non percepiscono lo stipendio da cinque mesi. A denunciarlo sono il segretario provinciale della Fai Cisl, Carmine Santese, e il segretario provinciale della Flai Cgil, Giuseppe Carotenuto. L’Arac, associazione fondata per l’istituzione e la tenuta dei libri genealogici a servizio della zootecnia, ha sedi in tutta Italia e, in Campania, quello di Eboli è il centro d’eccellenza per la provincia di Salerno. “Una situazione insostenibile”, affermano  gli esponenti sindacali. “Senza l’albo genealogico sarebbe impossibile avere la certificazione di qualità dei prodotti lattiero-caseari del nostro territorio, in particolare la mozzarella di bufala”, afferma Santese della Fai Cisl salernitana. “Ma nonostante il prezioso servizio offerto alle aziende della provincia e all’intera filiera produttiva la Regione continua a mortificare questi lavoratori, che da tempo non godono di una tranquillità economica”. Un ente legato ai fondi stanziati dalla giunta di Palazzo Santa Lucia, che, secondo gli esponenti di Cisl e Cgil, non ha mai garantito una continuità per le attività di sviluppo e controllo del centro di Eboli. “Queste persone sono costrette a vivere alla giornata”, afferma indignato il segretario della Flai Cgil di Salerno, Giuseppe Carotenuto, “Si tratta di tagli indiscriminati, che penalizzano ancora coloro che ogni giorno mettono la loro professionalità a servizio del territorio attraverso la ricerca, la qualità e lo sviluppo”. Quello all’Arac di Eboli è solo l’ultimo colpo inflitto dalle istituzioni politiche – nazionale e regionale –  al mondo del lavoro salernitano, che dopo la Ssica di Angri, l’Ense di Battipaglia e la crisi del settore forestale vede a rischio anche i lavoratori del centro ebolitano. “Anche se si tratta di pochi posti di lavoro ci mobiliteremo ugualmente per scongiurare il rischio chiusura”, dichiarano Santese e Carotenuto. “Domani a Napoli saremo a piazza Matteotti per protestare contro l’annullamento dei finanziamenti al settore forestale con 5000 persone. A questi si aggiungeranno anche i lavoratori dell’Arac di Eboli che faranno sentire la propria voce”, dichiarano i vertici di categoria delle organizzazioni sindacali confederali. “Questa estate sarà molto calda in tutti i sensi. Il settore conserviero rischia forti ridimensionamenti occupazionali, i prodotti della Piana del Sele corrono il rischio di impoverirsi a causa della mancanza di certificazioni indispensabili e la crisi del settore forestale mette a rischio concreto l’effettuazione del servizio anti-incendio. Se questi tagli saranno confermati ci apprestiamo a vivere una situazione drammatica per l’intero comparto agricolo e ambientale, che da sempre è stato uno dei punti di forza dell’economia salernitana”.