Un articolo scomodo

Giovanna Rezzoagli

Questo è un articolo scomodo. Molto scomodo. Scomodo per tutti i cultori della violenza legalizzata. Scomodo perché pone una questione che si presta a strumentalizzazioni piuttosto scontate. I fatti restano comunque tali, le interpretazioni non li possono in alcun modo modificare. Questa mattina sulle alture di Sori, comune del levante ligure, si è consumato un duplice omicidio cui è seguito il suicidio del responsabile. Due guardie zoofile volontarie si sono recate presso il domicilio di un cacciatore, Renzo Castagnola, noto per essere tra i primi a rendersi disponibile per le battute di caccia organizzate dalla provincia per “contenere” la popolazione di cinghiali e caprioli. Paola Quattrini ed Enzo Fichera, entrambi di Genova, stavano notificando all’uomo un ordine di sequestro per i cani che custodiva, a seguito di un provvedimento firmato da un giudice. L’ordinanza era stata emessa a seguito di accertamenti compiuti sull’uomo dopo numerose segnalazioni che lo indicavano responsabile di maltrattamenti verso i poveri cani. Il cacciatore ha imbracciato il fucile ed ha colpito a morte le due guardie, ferendo anche la moglie, infine si è tolto la vita rivolgendo l’arma contro se stesso. Un caso limite, probabilmente associato a problematiche si salute psichica dell’omicida. Proprio questo è il fulcro della questione. Come si può concedere la facoltà di detenere e di circolare con armi da fuoco a soggetti psichicamente instabili? Chi certifica lo stato di idoneità psico-fisica di questi personaggi, che osano definirsi sportivi e pure ecologisti? Avete mai provato a recarvi legittimamente in un vostro appezzamento di terreno nei giorni di caccia? Io si, più volte, essendo proprietaria di vaste aree boschive. E’ un vero e proprio azzardo, ma questi “signori” dichiarano di esercitare un loro diritto, cavoli tuoi se non leggi gli avvisi che declamano “attenzione battuta di caccia al cinghiale in corso”. Ma non basta, sempre alcuni esponenti di questa categoria non si sono fatti scrupolo di violare una proprietà privata, la mia, piombandomi nel giardino diveltendo una recinzione. Ma non basta, sempre uno di questi personaggi si divertiva a sparare in pieno paese in pieno agosto, tanto per esercitarsi, peccato che i pallini sono piovuti proprio sulla testa della sottoscritta e su quella di mio figlio di appena un mese di vita. Ma non basta, i cani di questi ecologisti benemeriti scorazzano liberi come il vento senza museruola, e se sbranano delle galline davanti agli occhi di tuo figlio di quattro anni, pazienza loro sono assicurati. Tutto questo è accaduto davvero, in un piccolo paese di montagna, ma credo che accada frequentemente in varie zone. Piccoli e grandi soprusi, anche se il nome corretto è reato. Sbaglio o sparare addosso alle persone è reato? Sbaglio o violare la proprietà privata è reato? Sbaglio o lasciare liberi animali pericolosi ed aggressivi è reato? Anni fa queste domande le ho puntualmente rivolte a chi di dovere, ricevendo un bonario sorriso di commiserazione: la solita mammina rompiballe che si zittisce con due paroline di bonaria comprensione. Ora non è più così, ed oggi mi chiedo dove inizia il diritto di un cacciatore di “esercitare il proprio sport” secondo la legge e dove finisce il mio altrettanto, spero, sacrosanto diritto di camminare senza paura in una mia proprietà, quando mi pare e piace. Le mie personali esperienze di “confronto” con i fautori dell’attività venatoria sono ovviamente nulla rispetto a ciò che si è consumato oggi a Sori. Però, per favore, nel rispetto di due persone che sono morte per ciò in cui credevano, non si osi parlare di tragedia. Quando si mette in mano un’arma ad una persona che non è per sua natura estraneo a compiere atti di violenza (uccidere cos’è?) ci si assume un onere gravoso. Non vorrei essere nei panni del funzionario della Questura che ha rinnovato il permesso di caccia dell’assassino di Sori, meno che mai vorrei essere nei panni del medico di famiglia che ha certificato l’idoneità del soggetto in questione e in quelli del funzionario A.S.L. che l’ha convalidata. A proposito, il permesso può essere rilasciato anche ai minorenni: basta la firma di un genitore…

8 pensieri su “Un articolo scomodo

  1. Gentile Giovanna, aggiungo le mie esperienze nel settore:
    – Molti anni fa mi iscrissi ad un circolo cacciatori; giocavamo a tressette e si parlava di tutto fuorché di caccia come sport, spesso di quello che c’era di fuorviante nel settore e, qualche anziano, avendo ancora idee “antiche”, mi propose di divenire guardiacaccia: – Sei una persona corretta e potresti essere utile” – mi disse.
    Una sera arrivò un cacciatore a fare la denunzia per un incidente di caccia (era morto il cane); lo condussi dal presidente per la domanda di rimborso, ero siceramente dispiaciuto, ma il presidente mi chiamò in disparte e mi disse che ci trovavamo di fronte ad un essere spregevole perché molto probabilmente l’individuo aveva lui stesso ammazzato il cane per prendere i soldi dell’assicurazione.
    Altro episodio: – Un cacciatore alla sua prima uscita non trovò niente e, al ritorno, pur di uccidere qualche essere vivente sparò ad un gatto che riportò come trofeo.
    Mi limitai, in quel periodo, a far notare il diritto di vivere di tutti gli esseri viventi ed una sera un anziano cacciatore mi confidò di aver ripensato alle mie parole, stava sparando ad un uccello, prima di premere il grilletto lo aveva guardato negli occhi e lasciato cadere il fucile,da quel giorno, disse, avrebbe solo curato gli animali. Inutile dire che non divenni mai guardiacaccia; – non andateci- mi dissero, col vostro modo di fare potrebbe capitarvi qualche incidente di caccia.

  2. Gentile Giulio, grazie per la preziosa testimonianza. Nella mia personale visione della vita, non riesco assolutamente a concepire come si possa uccidere per divertimento. Provo una ripulsa oserei dire istintiva verso queste persone. Durante il percorso per diventare Counselor spesso si viene invitati ad individuare le tipologie di Clienti che non ci si sentirebbe deontologicamente in grado di sostenere. Personalmente nulla voglio avere a che fare con i cacciatori, non riesco ad essere al di sopra del giudizio nei confronti di questa categoria. Grazie per il commento. Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

  3. Cara Giovanna, il tuo articolo è certamente scomodo per i cacciatori, per le società venatorie e per le ditte produttrici di armi e cartucce. E’ invece utile per l’educazione al rispetto per gli animali e per la natura. Se poi consideriamo che anche noi facciamo parte del regno animale (e ne diamo prova quotidianamente!)quindi della natura, anche se sempre più snaturata, il tuo articolo ci invita a rispettarci reciprocamente. Per il bene di tutti e di ciascuno. Certo che l’uomo è l’unico animale che sta mettendo a rischio, con la sua aggressività, tutto l’ecosistema!Come diceva un filosofo tedesco, ormai “solo un Dio ci può salvare”? Ma non ci ha già salvato?
    Il tuo collega eretico e anche lui scomodo (voglio ben sperare!)

  4. Caro Fulvio, ho intitolato scomodo questo articolo perchè, essendo nata in un paese ove quasi tutti gli uomini andavano a caccia, ben conosco le derisioni cui si va incontro quando la si pensa diversamente. Mio padre non ha mai aderito al suo gruppo dei pari (forse l’anticonformismo è ereditario?)e mi ha cresciuta nel rispetto verso gli altri. Che dire se chiudono le fabbriche di armi?So molto bene cosa significa perdere il lavoro, e so altrettanto bene cosa vuol dire “riconvertirsi” senza andare a chiedere raccomandazioni in giro.Immagino che questo lo possano fare anche coloro che vivono sulla pelle di tanti poveri animali.Oggi scopro che i cacciatori sono una minoranza di 750.000 soggetti, per cui non mi stupisco che nessuno di questi “signori” contesti più o meno civilmente la mia posizione. O forse che questi “signori” se non hanno un fucile in mano rivelano la loro nullità personale, sociale ed intellettuale?
    Grazie dalla tua scomodissima collega.
    Giovanna

  5. Gentile amica Dottoressa giovanna Rezzoagli, come sempre Lei riesce a proporci argomenti di grande attualità.
    Conosco anch’io episodi sorti da certi pseudi “Cacciatori…” Non certo per uccidere innoqui e benefici (passerotti), ma solo per lo spregevole sfizio di ” imbrattare con i loro stivali” il seminato di tanti laboriosi contadini,e se non basta, di padroneggiare in territori che non gli appartengono. A parte il fatto che sono contrario alla caccia. ( la protezionwe degli animali?) Non capisco il concetto: di quali animali si parla? C’è forse razzismo anche in questo campo? Proprio non capisco.
    A scanso di equivoci, vorrei raccontare un episodio accadutomi molto tempo fa quando ero socio della WWF e che capitò proprio il giorno dell’apertura della caccia, pare che fosse il 21 settembre e che diedi il titolo all’articolo all’accaduto con le seguenti parole:
    SPIAGGIA OPERATORIA PER UN FAMELICO GABBIANO

    “qualche anno fa, nel tempo in cui si apriva la stagione venatoria, due pescatori sportivi,con la collaborazione del sottoscritto, allora socio della WWF, salvammo un magnifico esemplare di gabbiano reale da sicura morte. Quella sera del venti settembre, mentre i due pescatori erano assorti a trainare sarde con canne munite di mulinello e con ami giapponesi, si avventò sul magro cestino di pesci un grosso uccello; ne abboccò faticosamente uno e si allontanò. Pochi minuti dopo tornò il volatile sulle sarde, ma questa volta non ebbe il tempo di abboccare di nuovo, perchè, accorgendoci che la bocca della povera bestia era imbrigliata da un filo di nailon molto robusto e da un grosso amo che si attanagliavano alla gola insieme ad altri ami, lo afferrammo per le ali e decidemmo di operarlo. La parte più scabrosa toccò proprio a me: con delle piccole forbici che fortunatamente avevo in borsa, dovetti compiere la strana operazione. L’innocuo animale collaborò con infinita pazienza con il “malfido chirurgo” che, a sua volta,riuscì ad essere mirabolante, evitando ogni inutile danno alla bestia. Alla fine dell’operazione rifocillammo l’uccello con abbondanti grosse sarde e lo lanciammo nell’aria. Ma il grazioso uccello, in segno di ringraziamento, vibrò su di noi un paio di volte prima di volare verso il cielo per gustare la sua piena, vera libertà.”.
    P.S. Queto articoletto lo inviai al Direttore della WWF ed egli si meravigliò, scrivendomi, che mentre gli i cacciatori si accanivano a sparare gli uccelli nel primo giorno della caccia, io ne avevo salvato uno proprio in quel fatidico momento.
    Sempre con infinita cordialità

  6. Carissimo signor Alfredo, la Sua testimonianza è sempre di grande insegnamento per me. Io non mi sono mai iscritta a nessuna associazione, perchè ho imparato che spesso chi serve Dio serve anche Mammona…Personalmente apprezzo molto l’opera di molti volontari, che senza troppa pubblicità si adoperano per aiutare animali e persone, spendendo di tasca propria e mettendoci la faccia. Sull’episodio che ha offerto spunto al mio articolo sta calando già l’oblio, ma quante sono le stragi in famiglia in cui compaiono armi e fucili regolarmente detenuti? Ci vogliono controlli seri, con certificati coerenti. Ma come può un medico di famiglia a rilasciare il certificato di idoneità per conseguire il permesso di caccia a persone che assumono antidepressivi o sonniferi? Anche questo è scomodo, eppure succede. Con infinita cordialità ringrazio per Le sue parole preziose, e grazie per la condivisione di un ideale forse utopistico, ma chi vive senza nulla in cui sperare e per cui impegnarsi, che vita vive?
    giovanna

  7. Finalmente qualcuno che parla chiaro. Ha ragione Varriale:WWF, Lipu, dove sono in tempo di doppiette?E che tristezza quei ragazzini col fucile al collo. Però credo che al nord ci siano più cacciatori che qui al sud. Complimenti alla Dottoressa Rezzoagli.
    Lino Marra

  8. Signor Lino, grazie per l’apprezzamento. In merito alla Sua considerazione circa un numero di cacciatori più alto al nord che a sud, non saprei. Di certo è che quì ci sono anche tanti bracconieri. Spero tanto che il sottosegretario Francesca Martini riesca a fare qualcosa per abolire la caccia, gli ultimi sondaggi dicono che 7 italiani su 3 sono contrari a questa barbarie.
    Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

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