Riceviamo e Pubblichiamo “Alunni del Sole” eliminati

Gli amanti della buona musica e i fan degli Alunni del Sole ieri sono stati penalizzati da una giuria che ha “bloccato” la partecipazione dei mitici al programma, precludendo loro uno scontro finale con l’altro gruppo della Formula Tre. Tale confronto avrebbe regalato un momento di spettacolo con canzoni importanti della storia della nostra musica. Così non è stato. Il loro video non è piaciuto alla Giuria, che però non ha saputo o potuto motivare la sua scelta . I giurati –Malgioglio e la Leoni in testa, Sposini al seguito, non hanno mostrato di avere un giudizio critico a supporto del voto dato, se non quello di calcare un canovaccio già scritto in cui senza appello veniva eliminato il gruppo. Sarebbe auspicabile che la giuria fosse composta da esperti che per meriti o per competenza fossero chiamati a giudicare, cosa che non si può dire di molti dei componenti della stessa. Si può obiettare che questo è il mondo dello spettacolo, dove potere, arbitrio e raccomandazioni la fanno da padroni. Tutto già scritto, tutto già visto. Se non che il programma ciak si canta di RAI Uno è pagato da noi contribuenti –il famoso canone che ormai è lasciapassare solo di programmi spazzatura-,  che dobbiamo sorbirci per giunta pareri e volontà di personaggi che non esprimono i requisiti della trasparenza, non forniscono motivazioni ai voti, agiscono  senza rispetto per i cantanti e le persone che si trovano di fronte nel programma. Così facendo offendono anche chi in buona fede  guarda la trasmissione da casa, attendendosi un parere equo o almeno la possibilità di partecipare esprimendo il proprio assenso con il televoto. Il video bocciato era poetico e delicato, esteticamente molto piacevole, una cornice adatta alla splendida “Liù” che portò Paolo Morelli e i suoi Alunni del Sole a vincere il Festivalbar nel 1978. I magnifici giurati hanno invece premiato con il massimo dei voti il video di un cantante che è stato costretto a “travestirsi” in una grottesca immagine femminile  per esigenze sceniche – spiritoso forse per qualcuno, per altri invece umiliante, soprattutto in tempi in cui sul travestimento ruotano scandali e saltano poltrone politiche! Questi i gusti dei nostri giurati, nulla da eccepire. Che tempi, che costumi! (Traduzione italiana di “O tempora,o mores”, a vantaggio di chi non sa il latino). L’occulta regia che evidentemente esiste  e scrive questi copioni  dovrebbe ricordare che la RAI è al servizio degli spettatori che meritano più rispetto e considerare che il mezzo televisivo diffonde messaggi che possono avere valenza educativa e che dunque meritano  maggiore attenzione.

Laura Bruno