Cirielli: dopo Sassano il flop

Aldo Bianchini

Nell’ultima puntata di questa lunga storia ero rimasto all’assedio concentrico che l’alleanza dei pellerossa, capeggiata da Cochise (Edmondo Cirielli), contro Fort Apache (Comune di Salerno) all’interno del quale si è arroccato il col. Thursday (Vincenzo De Luca) con i suoi vari luogotenenti (primo fra tutti il cap. York/Bonavitacola). Poco più in là nell’agro è dislocato l’accampamento di Toro Seduto (Mara Carfagna) con il figlio Geronimo (A.Mauro Russo). Insomma la scena strategica dell’ultimo assalto a Fort Apache è completa, si tratta solo di aspettare il momento buono al di fuori delle Mura Longobarde che che ancora per poco proteggeranno i “visi pallidi” degli sconfitti regionali. Cochise/Cirielli si crogiola al riparo del suo “cappotto” (quattro su quattro consiglieri regionali) e studia con i suoi nuovi alleati (Wilkins/Moscatiello in primis) le ultime scelte per l’attacco finale dopo aver rapidamente conquistato, in solo otto mesi, il comune di Cava e con esso le società partecipate ASI e CSTP. Non si accorge il bravo Cirielli che nel suo cappotto si è aperto un piccolo buco che all’apparenza è insignificante ma che essendo un “buco d’immagine” inciderà, forse, moltissimo nelle strategie future. Insomma “un vulnus” nell’impenetrabile cortina eretta dal Presidente e dai suoi uomini che, preoccupati, nascondono subito quel piccolo buco insignificante. Si distraggono e fatalmente sbagliano. Non tengono conto che nell’agro e nella piana del Sele gli uomini di Toro Seduto stanno lavorando bene e cercano di cavalcare le insofferenze della piccola tribù dei Seminole. Ma andiamo con ordine. Il primo segnale serio e preoccupante viene da un piccolo comune del Vallo di Diano, Sassano, in cui si vota anche per le comunali. E proprio lì il PdL, quello di Cirielli ovviamente, ci ha messo tutta la faccia possibile affidando (unico caso in Italia) ad una lista locale in un comune con meno di quindicimila abitanti il simbolo del PdL con l’ambiziosa scritta “Berlusconi per Sassano”. Una scelta che si rivelerà quanto mai scellerata. Una scelta suggerita a Cirielli dal suo “fidato” amico Alberico Gambino e dell’assessore Adriano Bellacosa che da più di un anno avevano sponsorizzato, senza se e senza ma e in tutte le salse, il personaggio Valentino Di Brizzi impegnandolo prima nelle consultazioni provinciali e poi nelle comunali. Un capitombolo senza precedenti, pensate che il risultato delle regionali aveva visto il PdL prevalere con 1.886 voti per Caldoro (60,04%) e 1.945 voti di coalizione (63,81%), mentre poche ore dopo all’esito dello scrutinio comunale il PdL precipitava a 548 voti per Di Brizzi (16,24%) con una perdita secca del 47,57% e con uno scarto di ben 1.397 voti. L’effetto simbolo che vale in tutt’Italia solo a Sassano è stato un disastro; il candidato PdL è stato quarto su quattro. Prova questa che, quando non si conosce il territorio, quando non si conosce l’umore della gente nei riguardi di chi viene candidato, quando si operano scelte apodittiche a disdoro di chi invece sul territorio si muove e lavora da tempo, dimostra ancora una volta che certi atteggiamenti arroganti non pagano mai. Ma la storia è piena di questi esempi, Lubritto docet!!. Cirielli, probabilmente, si è fidato troppo e ci ha messo anche la faccia andando, la sera del 23 marzo, a parlare in località Caiazzano con Eva Longo davanti ad una sparuto gruppetto di persone. E lo schiaffo in pieno viso è arrivato senza pietà. Nella fretta di riprendersi  si è concentrato nell’agro e nella piana del Sele per i ballottaggi di Scafati e Eboli. Ma le scelte apodittiche non hanno premiato neppure qui, forse anche a causa dell’azione della piccola tribù dei Seminole (come dicevo prima!!) e il frastuono della rovinosa caduta è arrivato fin sotto le Mura Longobarde: Mauri e Melchionda hanno sconfitto Cirielli. Conta veramente poco che adesso il Presidente dica poco democraticamente che “sono state scelte due persone scorrette”, così come è contato poco il saluto di Eva Longo a Di Brizzi con “Sassano avrà il suo sindaco PdL”. Per non parlare dell’ultimo strappo, quasi da ko, inferto alla “santa alleanza” da un ringiovanito ed energico Ciriaco De Mita che richiama tutti al senso di partito ed esce dalla maggioranza provinciale con l’ottimo esempio dei due assessori UdC dimissionari. Quasi come un ritorno al passato, quando il solo cambiamento di corrente all’interno dello stesso partito significava l’epurazione. Con le velenose dichiarazioni la situazione diventa sempre più difficile, proprio nel momento in cui bisogna serrare i ranghi e lanciare l’attacco finale a Fort Apache che così, invece, rischia di rimanere in piedi per molto tempo ancora. Purtroppo.

16 pensieri su “Cirielli: dopo Sassano il flop

  1. Poche volte ho apprezzato un giornalista bravo, libero, obiettivo ed equilibrato come Bianchini, capace di misurare le situazioni e valutarle. In questo pezzo ha detto delle autentiche verità e senza ricorrere ad inutili mezzucci, le ha dette con nomi e cognomi. La nostra terra del vallo del diano, continua ad essere terra di conquista. Cirielli è legato all’agro e di noi se ne frega. Altrimenti non si spiegherebbero alcune strane candidature deboli, tipo quella di Di Brizzi. Oramai sono pochissimi i politici che sono attenti al nostro sud di Salerno, ed in special modo quelli del centro destra. A Longo l’abbiamo vista il 23 marzo, 5 giorni prima delle elezioni. Baldi e Zra non li conosciamo nemmeno fisicamente. Ma dove vogliamo arrivare con la politica ? Eppoi uno come Lubritto viene tartassato? No cosi non va, altrimenti facciamo la fine annunciata dal giornalista Biamchini.

  2. Non capisco la ragione per cui, parlando di politica, si continua a riferire di guerre, conquiste ed assalti degli indiani o agli indiani. Apprezzo la critica del caro Bianchini, perché credo che compito di un buon giornalista sia anche quello di sollecitare una riflessione, pure se col ricorso al melodramma. Ma la politica e la democrazia deve riservare le scelte al popolo. Ed il popolo ha scelto di candidare Valentino Di Brizzi, che ha raccolto intorno al partito un visibile e meritevole successo alle provinciali ed anche alle regionali. Evidentemente, se per le comunali, a Sassano, s’è votato diversamente rispetto alle regionali, questa è la volontà dei cittadini, che va rispettata. La rispetta il Presidente Cirielli, la rispetto io e la rispetta Di Brizzi. Sono sicuro che la rispetti anche Aldo Bianchini e spero che pure Sabato Manna faccia altrettanto. Non mi piace che si dica, evidentemente da chi non è informato dell’azione di governo del Presidente Cirielli e della sua Giunta, che non c’è interesse, da parte della Provincia, nei confronti del Vallo di Diano. E credo che la comunità del Vallo, ed anche quella di Sassano, siano d’accordo con me. Per quel che mi riguarda, continuo a lavorare per il Vallo, sto per partire per Teggiano, dove mi preoccuperò di curare gli interessi di quella parte della nostra bella e grande provincia.

  3. E’ sconvolgente la presunzione di alcuni individui, nominati senza essere eletti e con la presunzione di decidere anche per gli altri. L’ottimo Bianchini si è espresso in maniera chiara, limpida ed inequivocabile facendo delle considerazioni giustissime. L’assessore quasi si offende ed in risposta dice che sta partendo per Teggiano. Ma per fare cosa ? Ma per fare che ? Ma forse pensa che vada là e risolve tutti gli irrisolti problemi del Vallo del Diano ? L’assessore Bellacosa è una persona seria che sta profondendo grande impegno per la causa, ma assessore senza fare prima le scuole elementari e medie è difficile andare all’università. Ed a tal proposito preannuncio: facciamo attenzaione non ripetiamo il 2 caso squillante l’anno prossimo a Nocera. E ve lo dice un Nocerino doc profondo sostenitore di Francesco Salzano. A nocera questa volta si vince o con Arena o con Salzano. STOP

  4. Adriano Bellacosa ha scritto: <>.

    Secondo la Sua logica, dovremo asserire: <>

    Non posso che concordare col bravo giornalista:
    <>

    … e se ancora non si prende atto dell’errore commesso … veramente si è senza speranza.

  5. Vorrei spiegare all’assessore Bellacosa, sempre vestito di tutto punto (quasi come Gambino che cambia almeno tre vestiti al giorno), che la politica e l’analisi del voto è un’altra cosa. A Sassano, caro assessore, come credo in altre parti è ormai un ritornello fisso. Quando si vota per le regionali e per le nazionali Berlusconi riscuote una messe di voti, quando si scende alle comunali o alle provinciale la musica cambia. Lo sa perchè, perchè da tempo il centro-destra non ha mai ascoltato il territorio per scegliere i candidati, anzi ha sempre scelto i più ANTIPATICI. Alle provinciali scorse, caro assessore, Di brizzi raccolse molti voti non per opera sua ma soltanto perchè si contrapponeva ad u n altro sassanese (Arenare) che dopo trent’anni era in fase calante e gli elettori (turandosi il naso)convogliarono in buona percentuale il loro voto su Di brizzi ma solo perchè Arenare era sul viale del tramonto. E la tesi è dimostrata dal disastroso esito delle comunali di qualche giorno fa con la batosta per Arenare e la conferma del crollo di Di brizzi. Altro che scelto da popolo. Caro assessore se il popolo fosse stato consultato avrebbe, probabilmente, espresso altri nomi e non solo chi (come Gambino) veste bene e cambia spesso abito ed anche bandiera. Perchè caro assessore non prova a chiedere a Di Brizzi dov’era cinque anni fa quando nelle scorse amministrative comunali il centro-destra non fu in grado di allestire neppure uno straccio di lista e Sassano andò al voto solo con una lista.

  6. Non capisco perchè l’assessore Bellacosa, in evidente difficoltà, di fronte ad un giornalista che non l’ha mai mandata a dire, cerca di attribuire il successo delle regionali al suo sponsorizzato Valentino Di Brizzi quando invece è storicamente provato che a Sassano c’è sempre stato un netto distinguo tra il voto politico/regionale e quello provinciale/comunale, e sempre per colpa di scelte territoriali sbagliate. Voler oggi cercare di coprire un palese insuccesso comunale con un’attribuzione regionale che è solo merito del nome Berlusconi mi sembra un modo come consegnarsi nelle mani del giornalista che, credo, rintuzzerà la dichiarazione improvvida dell’assessore. Mi viene quasi da ridere leggendo la giustificazione di Bellacosa che, se non vado errato, si è impegnato direttamente per la concessione del simbolo del PdL (unico caso in Italia) con la scritta “Berlusconi per Sassano” al salvatore della patria (si fa per dire!!) Di Brizzi che è miseramente franato sotto i colpi del suo stesso partito.

  7. Sorrido mentre leggo il commento dell’assessore Bellacosa. Ammesso che sia il suo. Non capisco chi glielo ha suggerito. La prima cosa da fere quando ci si trova di fronte ad un’analisi dettagliata come quella di Bianchini è quella di chiedere a chi ne sa qualcosa in più cenni biografici e storici sul personaggio Di Brizzi, del tipo: cinque anni fa con chi era schierato (con Arenare del PD ??) e due anni fa con chi stava (con FI o con AN??, e poi, semmai scrivere. Così mi sembra che l’assessore si sia messo volontariamente nelle mani del bravo e conosciuto giornalista che, per quanto mi risulta, non ha mai fatto veline nè si è prestato a giochi di potere.

  8. Molte inesattezze, non so fino a che punto dovute a cattive informazioni o volute. Prima di tutto vorrei sapere da Bianchini chi gli ha detto che il presidente Cirielli -ci ha messo tutta la faccia possibile affidando (unico caso in Italia) ad una lista locale in un comune con meno di quindicimila abitanti il simbolo del PdL con l’ambiziosa scritta “Berlusconi per Sassano-. Affermazione totalmente falsa e facilmente smentibile: il simbolo è stato concesso dal coordinatore regionale del PdL su delega dei coordinatori nazionali, dunque Cirielli non c’entra proprio niente. Il presidente, come sempre animato da spirito di lealtà, è venuto a Caiazzano sia per sostenere il candidato del PdL, sia per ringraziare i cittadini per i voti che alle ultime provinciali hanno contribuito alla sua vittoria. Sempre da Bianchini, quando dice che -si operano scelte apodittiche a disdoro di chi invece sul territorio si muove e lavora da tempo-, visto che l’argomento sono le comunali di sassano vorrei proprio sapere quali sarebbero questi chi che a Sassano si muovono da tempo nel PdL e che secondo lui avrebbero meritato più di Di Brizzi l’appoggio del PdL alle comunali. Forse i suoi grandi amici Tommaso Pellegrino e Antonio Calandriello? Non è che per troppo affetto verso i suoi amici Bianchini ha fatto un po’ di confusione? E ora all’ombra della grande vittoria si sta sbilanciando un po’ troppo e togliendo qualche sassolino dalla scarpa? Di Brizzi ha avuto il migliore risultato a sud di Eboli alle ultime provinciali per il PdL, in un collegio molto difficile, lo ha riconosciuto lo stesso Cirielli a Caiazzano. Il suo errore politico è stato quello di volersi impegnare per la sua città, con una lista totalmente nuova, di non scendere a compromessi e accordi con i soliti compagni di merende che da 30 e più anni banchettano sulle spoglie di sassano e che l’hanno spolpata fino alle ossa. È un cadavere sassano, e ce lo meritiamo. Sappiamo bene come funzionano le dinamiche delle Comunali. Vogliamo parlare di come sono state vinte queste elezioni? Allora parliamo dei posti di lavoro promessi, delle borse lavoro improvvisamente moltiplicate, di medici che chiedono la restituzione di favori per quelli che i cittadini dovrebbero considerare diritti. Parliamo dei pullman fatti venire dalla Germania per l’occasione, delle ultime sere di alcuni personaggi con la valigetta in mano casa per casa a distribuire di tutto, e anche magari delle minacce a chi non ci stava. Di Brizzi ha fatto l’unica cosa possibile e coerente, ha puntato al nuovo, ha lanciato un messaggio e un sasso, ha presentato idee e programmi di sviluppo. È stato coraggioso, ci ha messo la faccia come tutta la sua lista. E poi ha accettato come giustamente dice Bellacosa il giudizio dei cittadini. Caro Bianchini, sassano è un cadavere perché ce lo meritiamo. Le tue analisi a posteriori sono legittime ed argute, ma sono analisi di parte. Di una parte precisa. Noi sassanesi sappiamo bene che di obiettivo ed equilibrato hanno poco.

  9. Il commento di Michele è francamente stucchevole. Io non intendo intervenire a favore di Bianchini perchè cedo che non ne abbia bisogno anche perchè da a tutti noi la possibilità di partecipare liberamente alla discussione in atto. Far passare, però, la tesi che le candidature vengano decise sic et simpliciter dal coordinatore regionale senza che qualcuno lo informi e lo pressi è possibile farlo credere soltanto ai neonati perchè i bambini non ci crederebbero. erto a firmare le candidature, ufficialmente, è uno soltanto ed è il coordinatore regionale, ma dietro caro Michele c’è tutta una guerra di richieste e di pressioni. Ma Bianchini non ha detto che è stato Cirielli, ha precisato che Cirielli si è fatto convincere sia da Gambino che da Bellacosa i quali, ed è innegabile, da tempo sponsorizzavano il Di Brizzi. Ed in questo non ci vedo niente di male. Ma è altrettanto innegabile che la scelta è risultata sbagliata in maniera molto precisa. Metterci la faccia vyuol dire anche che un Presidente si preoccupa di recarsi in una piccola frazione di paese pur di presenziare forse perchè quella era l’unica occasione possibile nel fitto calendario di Cirielli.Infine nemmeno si può negare che a Sassano, storicazmente, c’è un divario tra elezioni centrali e locali; e questo divario è stato coperto male grazie all’autoreferenzialità del candidato.

  10. Sto seguendo con interesse questo forum sulle elezioni comunali a Sassano. Vorrei ricordare ai commentatori che Bianchini ha fatto un’analisi complessiva del voto citando anche altri casi realmente accaduti in tutta la provincia, certo partendo da Sassano, ma ciò è una libera ricostruzione con dati e numeri. Se l’analisi ha smosso così tanto le acque già agitate in casa PdL (sarebbe meglio dire in casa Cirielli) è il riconoscimento lampante della bontò della ricostruzione puntigliosa. Che poi lo stesso Bianchini possa sbagliare non ci piove. E’ importante che il quotidiano dentrosalerno.it stia dando a tanti di noi di intervenire sulle elezioni e non solo. Qualche denigratore vada a leggere anche gli articoli su Vincenzo De Luca e, forse, capirà perchè Bianchini è seguito in tutta la provincia. Mi aspetto, cxomunque, una risposta da parte del giornalista.

  11. Non so chi sia “Michele”, ma credo proprio che viva su un altro pianeta quando afferma che il simbolo del PdL è stato affidato a Sassano dal coordinatore regionale su delega di quelli nazionali e che, quindi, Cirielli non c’entra proprio nulla. Io credo invece che Bondi, La Russa e Verdini non sappiano assolutamente dove sia Sassano e che il “buon Cosentino” (molto amico di Cirielli) abbia ricevuto più di una spinta ed anche, forse, qualche spintone. Miche, Michele, ma cosa credi che siamo disposti ancora ad imboccarci le favolette ?

  12. Seguo spesso dentrosalerno.it e trovo sempre interessanti gli spunti che il giornalista Bianchini offre a noi tutti per commentare e dire la nostra. Mi piace questo forum sulle elezioni comunali di Sassano. Mi rivolgo specialmente a Michele (credo fans di Di Brizzi!!) per dirgli che il giornalista non è tenutto a dirci chi opera o operava sul territorio per il PdL anche perchè il flop di Di Brizzi è tanto evidente che qualcuno non riesce proprio a digerirlo. La storia vera l’ha spiegata molto bene “Marcello”, prima ancora che commentasse Michele. E Marcello ci ha detto che alle provinciali Di Brizzi prese molti voti non per merito suo ma soltanto perchè Arenare era ormai in declino (e le comunali lo hanno dimostrato). Senza alcun rancore ma solo per la verità. Auguri, comunque, al giornale che è senza dubbio molto seguito.

  13. Scusatemi ma credo che state perdendo solo tempo inutile. La spiegazione logica e reale di quanto accaduto a Sassano nel PdL la si trova in giro per tutta la provincia nell’ambito della lotta serrata tra il gruppo FI e il gruppo AN con netto predominio, in questo momento, a favore di Cirielli. A sassano è accaduta esattamente la stessa cosa. Gambino stava con FI, poi ruppe con la Carfagna e si sposto alla corte di Cirielli, trascinando con se il fidato Valentino Di Brizzi. Da quel momento per il gruppo FI non c’è stata più pace ed è stato letteralmente sommerso e sacrificato sull’altare del potere per il potere. Da qui sono derivate tutte le scelte successive, altro che “ha fatto l’unica cosa possibile e coerente ….o atto eroico” (come dice Michele, Di Brizzi ha soltanto scelto il potere per il potere anche per combattere il suo acerrimo nemico Calandriello per la storia del capannone. Gli è andata male. Punto. Bisogna accettare la sconfitta caro Michele e riparare, se possibile. Bellacosa è venuto dopo, parecchio dopo, non conoscendo i fatti poteva stare anche zitto. Ci avrebbe guadagnato in immagine. Saluti a tutti.

  14. L’elezione comunale a Sassano è andata come è andata, anche se fino all’ultimo in tanti speravano che rivincesse Gaetano Arenare. Il responso delle urne ha premiato Tommaso Pellegrino che adesso deve dimostrare tutta la sua volontà di cambiamento. Sarebbe però interessante che Gaetano Arenare si decidesse, ora da sconfitto, a parlare per farci conoscere tutti i misteri di questi ultimi anni, non ultimi quelli legati alla sua amicizia con Valentino Di Brizzi prima ed alla sua inimicizia dopo. E perchè no, potrebbe anche raccontare la verità sui suoi rapporti con Antonio Calandriello e dello strano interesse che li ha uniti negli ultimi due anni, almeno fino alla rottura definitiva del dicembre scorso. Una puntatina sarebbe gradita anche sull’inossidabiel dottor Vincenzo Cammarano che non riesce, suo malgrado, ad azzeccarne nemmeno una.

  15. Ora che ci sono sia ivincitori che i vinti, è ora che a Sassano si ricomici a vivere, a progettare, a rinascere o meglio a risorgere….la verità o le bugie lasciano il tempo che trova…è ora che si facciamo le cose seriamente, senza interesse e pregiudizi (personali e non) … e soprattutto per un po di rispetto dei Sassanesi(che non sono dei Caproni) di fare un po di chiarezza …. anche se poco limpida…

  16. Il problema è la crisi della politica, determinata dal bipolarismo falso indotto da Berlusconi e Veltroni. Una legge elettorale da repubblica delle banane che determina un parlamento di nominati (spesso leccaculo e lecca altro)dei vari potentati che scelgono chi candidare nei posti utili per essere eletti. Da tutto ciò scaturisce come conseguenza una calsse politica poco preparata, sistemi di funzionamento dei partiti verticistici che non coinvilgono e producono dibattito interno, e società civile che non sceglie e si astiene come logica conseguenza in modo sempre più massiccio. Questo è il quadro. Aldo Bianchini ha rappresentato da par suo la situazione, una rappresentazione licida e veritiera, verso la quale politici intelligenti si aprirebbero ad una riflessione profonda e sincera. Per quanto attiene la PdL del vallo di Diano, area in cui sono nato e opero, da sempre non è stata capace di creare una Classe dirigente (e non mi riferisco a Sassano, ma in generale) che nel tempo sia stata minimamente capace di trasformare almeno in minima parte il voto politico in consenso amminiatrativo e, questo anche, perchè i vertici regionali e provinciali non hanno interesse a farlo, da sempre. Con un Governo nazionale Pdl, una regione Pdl, e una provincia Pdl, nessun Comune del Vallo di Diano è ancora PdL. Scusatemi ma di cosa stiamo parlando?

I commenti sono chiusi.