Salerno: ragazzo nigeriano aggredito da accattoni

Carmen Scarano

Ha occupato il loro “posto” per chiedere l’elemosina. Sabato Santo. Tarda mattinata. Quartiere Pastena, vicino ad un supermercato nei pressi del Bingo, per intenderci. Un giorno come tanti per Mustafà (nome di fantasia) un semplice ragazzo nigeriano di 34 anni, costretto con un nodo al cuore ad abbandonare la sua famiglia, la sua terra, per fuggire da un regime che non accetta le sue idee progressiste e democratiche. Mustafà é il leader di un partito giovanile che combatte i totalitarismi e lotta per i diritti umani. Purtroppo la sua forza e la sua determinazione non sono bastate e per poter continuare a vivere e tutelare la sua famiglia, ha salutato la Nigeria, salpando a bordo di uno dei tanti barconi della speranza per raggiungere l’Italia, la terra promessa. Da dicembre 2008, Mustafà vive a Napoli con un permesso di soggiorno temporaneo e nell’attesa che venga del tutto ufficializzata la sua posizione di rifugiato politico,  ricerca disperatamente un lavoro onesto, e nel frattempo per mangiare e sbarcare il lunario, con dignità e coraggio, chiede l’elemosina. Sabato Santo sceglie l’entrata di uno dei tanti supermercati di Pastena. Magari, dentro di sé avrà pensato che l’indomani si festeggia la Pasqua e la gente sarebbe stata più generosa e allegra del solito, in vista del pranzo pasquale. Una zingara con un bambino in braccio gli si avvicina e lo avverte di andarsene perché sta occupando il suo posto. Mustafà non comprende bene il messaggio, parla solo inglese e ancora troppo poco l’italiano, la donna si allontana e subito dopo giungono due uomini che lo aggrediscono, lo colpiscono al viso con un pugni e scappano. Mustafà sanguina in volto, è soccorso dai passanti. Grazie all’aiuto di una dott.ssa che presta servizio di volontariato presso l’associazione “Casa di Nazareth” (ogni lunedì pomeriggio i bisognosi possono rivolgersi all’associazione per visite mediche e consulti) Mustafà verrà visitato, tutt’oggi non vede bene ad un’occhio a causa delle percosse. Dopo il danno anche la beffa. Subito dopo l’aggressione, Mustafà viene multato. Un’ordinanza comunale vieta espressamente l’accattonaggio. 500 euro per aver chiesto l’elemosina. Potrà mai pagarle? A Mustafà, come a tanti bravi e sfortunati ragazzi, l’augurio di trovare un lavoro e di non abbattersi. Come esortava Papa Giovanni Paolo II: “Alzatevi, Andiamo!”