Gli spiriti delle tenebre

don Marcello Stanzione

  La fede cattolica insegna la presenza in mezzo a noi degli spiriti della luce, o angeli buoni, innumerevoli e invisibili, che eseguono i comandi di Dio e ci proteggono dal male. Ma ci sono anche altri spiriti attorno a noi e il loro scopo è di portarci al nostro disfacimento eterno.”Tutti gli angeli,” insegnava un antico Catechismo americano, quello di Baltimora , “furono creati in uno stato di innocenza e giustizia, ma essi non erano più impeccabili dell’uomo. Essendo liberi, dovevano, come gli uomini, superare una prova. La Visione Beata e l’immutabilità nel bene, erano la ricompensa che essi avrebbero guadagnato usando giustamente, con l’assistenza della grazia, la loro libera volontà. Dio, allora, li sottopose ad una prova. Ogni prova per essere degna di ricompensa, deve essere essenzialmente dolorosa.” Quale era la prova degli angeli? Si ritiene generalmente che il mistero dell’Incarnazione della Parola di Dio fatto Uomo fu proposto loro per la loro adorazione.”A questa rivelazione,” continua il Catechismo, “l’orgoglio di Lucifero, uno degli angeli più importanti, si ribellò. Egli gridò: “Io protesto. Il mio trono è inferiore? Io lo solleverò sopra le stelle… Sarò solo io e nessun altro simile all’Altissimo!” Un terzo degli angeli delle varie gerarchie rispose: “Anche noi protestiamo”. “A queste parole un arcangelo, non meno brillante di Lucifero, gridò: “Chi è come Dio? Chi può rifiutare di credere e adorare ciò che Egli propone per la fede e l’adorazione delle sue creature. Io credo in Lui e lo adoro”. Questa fu la grande battaglia che ebbe luogo in cielo e della quale San Giovanni parla in questi termini: “Ci fu una grande battaglia in cielo; Michele e i suoi angeli combatterono con il dragone, il dragone combatté con i suoi angeli.”La dannazione eterna degli angeli dissoluti, come quella degli uomini, consiste nella perdita della Beata Immediata Visione e nelle pene del fuoco. Essi hanno subito questa punizione fin dal momento della loro caduta, come i peccatori la subiscono dal momento della loro morte”. Queste considerazioni dovrebbero accrescere il nostro apprezzamento del Divino Sangue di Cristo che è sempre pronto a purificarci dai nostri peccati, specialmente nel sacramento della penitenza, e risanare l’amicizia con Dio, negata agli angeli caduti. Egli non dice che i resuscitati diverranno degli Angeli ma che saranno simili agli Angeli, cosa che esplicita il Vangelo secondo San Luca (Lc.20, 36), precisando che i giusti sono oramai liberati dalla morte, doppia razione della materia e del peccato. Essi non ne saranno liberati da una trasformazione radicale in esseri puramente spirituali, ma con una glorificazione reale della carne, rinnovata dopo essere passata dalla prova della morte e della corruzione.  Ma non si tratta di diventare a nostra volta dei puri Spiriti ; la grandezza promessa all’Uomo è ben superiore. Noi non diverremo degli Angeli, noi resteremo delle creature umane, dotate di una doppia natura spirituale e carnale, ma riceveremo, malgrado questo handicap iniziale, i poteri ed i privilegi fin là riservati alla sola natura angelica. I teologi pensano che i più grandi in mezzo agli Eletti s’innalzeranno al livello dei Cori superiori. Divenuti gli eguali dei Principi angelici, essi avranno il sopravvento in gloria, malgrado la loro natura materiale, sul mondo degli Spiriti. Certuni si sono avventurati in una classifica, oppure a delle previsioni che rimangono, certamente, inverificabili. Gli apostoli della carità, i mistici che ardevano di amore per Dio raggiungerebbero così i Serafini.I grandi dottori che hanno messo la loro intelligenza al solo servizio della scienza di Dio sarebbero associati all’infinita conoscenza divina che irradia nei Cherubini. Gli asceti che hanno sopportato tutto in vista del cielo non sopporterebbero più, allo stesso modo dei Troni, che Dio. Gli umili, i mansueti, i poveri di cuore regnerebbero in mezzo alle Dominazioni. I grandi penitenti che trionfarono delle tentazioni e delle ribellioni della carne sarebbero elevati al rango delle Virtù. I saggi ed i giusti sederebbero in mezzo alle Potenze. Quanto alla gente normale, ed anche ai peccatori convertiti, essi si dividerebbero i posti da riempire in mezzo agli Arcangeli e gli Angeli, e questo sarebbe, per la maggior parte di tra loro, infinitamente più di quello che essi meritavano…