Regionali: le liste sporche della Campania

Ivan Re

Ormai le elezioni sono vicine, si dovrà decidere chi dovrà governare le varie regioni, manca meno di una settimana e ne approfitto per dare le ultime informazioni utili al voto per le elezioni nella nostra regione.Cominciamo con la candidatura di Roberto Conte, 43 anni, espulso dai Verdi e dal Pd, torna in una lista che sostiene il candidato presidente del Pdl, Stefano Caldoro. L’ex consigliere regionale è stato condannato in primo grado, otto mesi fa, per concorso esterno in associazione mafiosa, con l’accusa di avere “acquistato” dalla camorra la sua elezione alle regionali del 2000. Conte è anche l’unico degli impresentabili per il quale un padrino pentito, Giuseppe Misso, abbia confermato la costituzione del patto politico-mafioso. Nelle liste del centro-destra troviamo la signora Mastella, Sandra Lonardo, viene indagata per tentata concussione, messa  agli arresti domiciliari e poi con l’obbligo di dimora a Ceppaloni per la famosa inchiesta di Santa Maria Capua a Vetere, portata a Roma. Quest’inchiesta è stata trasferita a Napoli ed è già giunta alle imputazioni, per cui la signora Mastella è imputata, non più soltanto indagata, c’è il processo. Ebbene, in un secondo momento  è stata colpita e raggiunta da un altro provvedimento giudiziario per un’altra inchiesta che riguarda altre lottizzazioni: maneggi per sistemare”conoscenti”, si è stabilito che per un po’ non metta piede in Campania e quindi ha il divieto di dimora in regione e in province particolarmente vicine. Per il PD c’é l’ex-sindaco di Villa Literno, Enrico Fabbozzi, il cui comune é stato sciolto per associazione mafiosa. Lui non é indagato, però se il comune che prima dirigeva é stato sciolto per mafia….sarebbe meglio non candidarsi, o no? Poi c’è l’ex sindaco di Pagani, Alberigo Gambino, fresco di condanna in appello a 17 mesi e 10 giorni per peculato, reato definito “contro la pubblica amministrazione”,  candidato al consiglio regionale della Campania per il Pdl. Ci sono i Consiglieri Regionali Pietro Diodato e Luciano Passariello, indagati entrambi per uno scandalo di presunti rimborsi gonfiati. Vincenzo De Luca, attuale sindaco di Salerno rinviato a giudizio per associazione a delinquere, concussione e truffa nelle inchieste «Sea Park» e «Mcm». Nel prosieguo della campagna elettorale  si è scoperto che anche la moglie, Rosa Zampetti è sotto inchiesta per aver presentato carte false per accedere a un concorso pubblico nelle A.S.L. Adesso si scopre che nel mirino dei magistrati è finito anche il figlio della coppia, Piero, sott’inchiesta per reati fiscali a margine di alcune consulenze collegate a due società a loro volta vicine alla Manifatture Cotoniere Meridionali, conosciuta come «Mcm», oggetto dell’inchiesta-madre sfociata in un processo che per De Luca senior si aprirà il giorno delle elezioni regionali. E cosa dire di Ugo Carpinelli , suo fedelissimo, ex sindaco di Giffoni Valle Piana, personaggio noto alla Procura e ai Tribunali per le innumerevoli inchieste e gli innumerevoli processi in cui è stato coinvolto, come lo scandalo di “Forestopoli” o per essersi auto-assunto perl’impinato di tritovagliatura . A proposito di liste pulite.

3 pensieri su “Regionali: le liste sporche della Campania

  1. Sconcertante. E ora si scopre che De Luca riuscì a diventare sindaco di Salerno grazie ai voti di Nicola Cosentino, al quale chiese aiuto per battere il candidato del centrosinistra, Alfonso Andria. E si scopre pure che il ruolo di “sensale” fu ricoperto da Gianni Lettieri, che ospitò lo storico incontro nella “sua” MCM, struttura beneficiata da una ricca variante urbanistica voluta da De Luca.
    C’è da vomitare. Ma, per favore, non fatelo sulla scheda elettorale.

  2. Sig. relattore,
    condividendo se pur in parte la sua versione scritta, in merito alle candidature,anche io sono convinto che per diriggere una macchina politica ci servano politici vergini da ogni controversia giudiziaria,se pur questo non accada,le persone non possono essere giudicate,sino al giorno della condanna(se di condanna si deve parlare),e sino ad allora hanno il diritto di candidarsi e di promuovere le proprie idee per il bene del paese(e non per i propri ideali di lucro).
    Ma di solito i favoritismi della casta hanno un valore molto più imponente e a livello di potere supera di gran lunga il congruo stipendio da loro percepito.

    Saluti Sandro L.

  3. In questo elenco di “chiacchierati” non compare il Caldoro.
    Probabilmente, non ha all’attivo negatività ma è pur sempre di
    dubbia fede poichè altri non è che il figlio di colui a suo tempo
    implicato, lo ricorderanno tutti, nell’affaire delle LENZUOLA
    D’ORO…!.

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