Mercato San Severino: Landi “Fucito, le bugie del centro-sinistra”

   L’Ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato S. Severino rimane argomento di spicco della campagna elettorale del centro-sinistra che, indebitamente, si appropria del merito di avere salvato il nosocomio messo in pericolo dai tagli operati dalla Regione Campania. Quella stessa sinistra che ha contribuito all’approvazione della legge regionale 16 del 28 novembre scorso che vedeva il nostro ospedale  declassato ad ospedale territoriale  e fuori dalla rete dell’emergenza. L’unico, invece, al quale possano essere ascritti meriti al riguardo  è il Sindaco di Mercato S. Severino, Giovanni Romano, l’unico che abbia fatto seguire alle parole, le parole prima ed i fatti concreti poi. E veniamo a questi fatti. Il precedente piano ospedaliero considerava il presidio  un DEA di I Livello e come tale avrebbe dovuto garantire secondo la normativa vigente le funzioni di pronto soccorso, servizio organizzato dalle unità operative  di medicina d’urgenza, ed assicurare le prestazioni di analisi chimico-cliniche  e di diagnostiche per immagini. Purtroppo, proprio il centro-sinistra, che oggi decanta gli sforzi effettuati per proteggere l’ospedale della Valle dell’Irno, ha permesso che i medici  del pronto soccorso non fossero quelli previsti dalla normativa, ossia quelli di reparto, ma piuttosto sanitari afferenti all’emergenza  territoriale 118. Si è consentito che per un certo periodo alcuni esami determinanti per la vita dei pazienti, quali gli enzimi cardiaci, venissero effettuati presso il laboratorio di analisi dell’ospedale di Battipaglia e che la Tac, indagine diagnostica indispensabile nei casi urgenti, non fosse disponibile per mesi presso il presidio.Il centro-sinistra che oggi si dichiara tanto sensibile e attento alle problematiche dell’ospedale “G. Fucito”, è lo stesso che, in seguito al blocco, da parte dei vertici dell’ASL SA 2, del protocollo d’intesa tra la stessa ASL e l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona”, ha consentito il trasferimento dei pazienti con infarto acuto dall’ospedale G.Fucito al San Leonardo per la pratica dell’angioplastica primaria  ed il rientro dopo l’esame presso il nostro nosocomio.  Un fatto questo di estrema gravità considerato il rischio di mortalità e di morbilità a cui sono esposti i pazienti in siffatta situazione. L’intuito del sindaco Giovanni Romano è stato quello di sensibilizzare il Prefetto, gli organi istituzionali governativi e regionali rispetto a queste problematiche  creando i presupposti per quel protocollo d’intesa con l’azienda universitaria che dovrebbe garantirci la permanenza nella rete ed i servizi indispensabili per la salvaguardia della salute dei nostri concittadini.

 

                                                                                                       Dr. Carmine Landi

Presidente Commissione Politiche Sociali

Comune di Mercato S. Severino