Dedicato al “signor nessuno”

 Giovanna Rezzoagli

Immaginiamo di fare un lungo viaggio, senza muoverci di un millimetro da casa. Immaginiamo di camminare in un buio e freddo deserto, senza udire nessun suono, senza odorare alcun profumo nell’aria. Immaginiamo di incontrare tante entità simili a noi, incorporee, senza spessore, con un velo a celarne le sembianze, simile ad un burka, o se preferite ad un cappuccio in uso agli adepti del Ku Klux Klan. Immaginiamo di provare a parlare con qualcuna di esse, o che una di loro voglia parlare con noi, con voce metallica, stentorea, vuota e priva di musicalità. Un delirio onirico? Un sogno psichedelico? Fantascienza? Un “viaggio” del sabato sera? Un incubo? No, nulla di tutto ciò. Solo il frutto di una metaforica personalizzazione di un volo nello spazio virtuale , o se preferite di una caduta libera in un Maelstrom senza fondo. Infine, nulla più di un clik su di una tastiera che, per qualcuno diventa il tramite col mondo. O con l’inferno. Poiché il pensiero è libero e davvero non conosce confini, se non quelli dell’intelletto che lo ha generato, proviamo ad immaginare un virtuale dialogo tra due “entità” che si incontrano in questa terra di nessuno. “Come ti chiami straniero?” chiede il primo. “Nessuno” risponde il secondo. “Nessuno? L’unico Nessuno di cui abbia mai sentito parlare è esistito nella fantasia di un ellenico scrittore, sei dunque un fantasma?” Insiste il primo. “Forse, ma per te io non sono altro che Nessuno. Potrei essere chi vuoi, uno, nessuno o centomila identità. Ma a te che cosa importa? Io per te  sono Nessuno, non mi interessa altro che essere Nessuno per tutti quelli che incontro qui. Io ci vengo proprio perché qui sono libero di essere Nessuno.” risponde il secondo. Ribatte il primo “Sei sicuro che essere Nessuno significhi essere libero? Hai ragione, qui lo puoi essere, ma poi, quando torni ad essere chi sei, come fai a sapere di non essere Nessuno?”. La seconda entità, messa alle strette, scivola via silenziosa e continua il suo viaggio. Incurante di tutto, oppure no. Chissà. Tra dieci, venti anni queste due “entità” cosa saranno? Si dice che il tempo è un grande galantuomo, aggiungo che a volte è il più implacabile dei nemici. Il tempo non torna più e se oggi sei “Nessuno”, domani chi sarai?