Cava de’ Tirreni: “Amici di volèe … al Social Tennis Club”

Aldo Bianchini

Se dovessimo prendere sul serio il titolo del libro che ricostruisce la storia degli ottant’anni di tennis a Cava de’ Tirreni dovremmo pensare a pochissimi amici, anche perché in termini esclusivamente tennistici la volèe è un colpo davvero molto difficile e riservato a pochi grandi tennisti. Scherzi a parte il lavoro letterario “Amici di volèe” a cura di Lucia Avigliano, Gianni Formisano, Paolo Gravagnuolo, Rosanna Rotolo, Peppino Canonico e Francesco Accarino è un lavoro davvero molto importante per la vita stessa del club metelliano conosciuto in tantissime prati del mondo, almeno quello tenistico. Un circolo che per molti decenni è rimasto chiuso come un eremo ed interdetto alla città ed agli ambienti meno abbienti. “Il destino del circolo dipenderà, soprattutto, dalla volontà e dalla capacità di sapersi aprire” ha letteralmente scritto nella prefazione l’attuale presidente del circolo avv. Francesco Accarino. Nel dilemma tra la ostinata chiusura o l’apertura degli ultimi sette-otto anni <continua il presidente>, tra una funzione di servizio ristretta ai soci o volta alla città e a nuove leve, è racchiusa l’alternativa fra rilancio e declino. Questa pubblicazione, dice Accarino, deve servire a darci, da parte di tutti, un contributo costruttivo nel senso che tra centinaia e centinaia di fotografie pubblicate la gente comune deve aiutarci a ricostruire la storia, tutte le storie possibili partendo dalle immagini degli ultimi ottant’anni non solo del tennis ma della storia civile, sociale, commerciale, professionale e imprenditoriale della Cava di un tempo. Ed anche questo aspetto, a mio avviso, deve essere la traccia precisa del futuro assetto del circolo che non può non aprirsi alla società civile. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’opera il presidente Accarino ricorda, per grandi linee, anche la storia architettonica dello stabile che ospita il circolo, parlando delle sue strutture interne e dei suoi cambiamenti fino alla sua dimensione attuale voluta verso la fine degli anni sessanta. Molte fotografie sono dedicate al compianto prof. Rispoli che ha attraversato il circolo e il tennis nel periodo, forse, di maggiore decadentismo dell’intero complesso metelliano; al suo impegno, alle sue ostinate scelte sportive, al suo modo molto semplice di rapportarsi con tutti il circolo di oggi, e anche quello di ieri, deve probabilmente la sua stessa sopravvivenza. Il circolo nasce quando “la racchetta” era quasi una moda, toglierei decisamente il quasi, agli albori del tennis dell’intero Paese che, comunque, qualche decennio fa ci ha regalato anche la Coppa Davis. Da notare che i tennisti che in Cile conquistarono quel prestigioso trofeo passarono, prima e dopo, sulla terra rossa del social tennis club di Cava de’ Tirreni; parlo di Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Paolo Barazzutti ed altri. Nel libro si passa dalla descrizione degli ultimi ottant’anni di tennis alla costruzione del primo campo comunale, dalla costruzione del secondo campo a quella del circolo vero e proprio per finire alla piscina nella cui acqua mosse le prime bracciate quel Paolo Trapanese che diventò il portiere della nazionale italiana di pallanuoto alle olimpiadi di Seul del 1988. C’è anche uno spaccato riservato all’archivio del tennis e dei giornali. Si parla anche degli spettacoli musicali e della mondanità al chiaro di luna. “In conclusione –ha scritto Accarino- affiderei a questa pubblicazione il compito di testimoniare la lunga esperienza del Social Tennis, la funzione svolta in questa città, l’impegno profuso da esponenti di varie generazioni, da molti protagonisti, da uomini laboriosi, spesso prestigiosi, che hanno dedicato tempo e risorse, passandosi il testimone, accomunati dalla speranza di garantire alla Città e agli Enti, Comune e Azienda di Soggiorno, che l’avevano voluto, un luogo accogliente e un servizio costante e importante”.  Che la … partita … continui, sabato sera con la festa spettacolo per la presentazione ufficiale del libro non riservato, questa volta, soltanto agli … Amici della volèe.