Cava de’ Tirreni:Galdi, questione abitativa, le “falle” di Gravagnuolo

Nel suo programma, Gravagnuolo parla sempre della eliminazione delle baracche, delle cooperative e dei nuovi alloggi di edilizia popolare previsti del PUC (pag. 5). In quattro anni, però,  non si è concretizzata una sola cooperativa e non si è ultimato nessuno dei fabbricati previsti per accogliere le famiglie che occupano i prefabbricati, nonostante i progetti siano stati predisposti e finanziati dalla precedente Amministrazione di centro-destra. Nel programma non si affronta  il problema delle case abusive, come se non esistesse. Inoltre è fuorviante affermare (pag. 6): “Daremo concreta attuazione al piano casa quando poi le sue dimissioni non hanno permesso al Comune di Cava de’ Tirreni di attivare le opportunità del Piano Casa.In particolare, le dimissioni hanno delegato al Commissario Straordinario del Comune di Cava de’ Tirreni scelte “politiche”, assunte con delibere  33 e 34 del 26/02/2010, nelle quali l’Ente ha  individuato come aree nelle quali non è possibile applicare il Piano Casa quelle già soggette ai vincoli del Piano Urbanistico Territoriale. Noi contestiamo questa scelta: non è assolutamente opportuno apporre ulteriori vincoli su aree già “ingessate” da circa venticinque anni, atteso, peraltro, che a breve dovrà essere redatta la nuova strumentazione sostitutiva della Legge regionale 35/87 (P.U.T.) . E’ infatti nostra ferma intenzione, dopo l’elezione a Sindaco,  di attivarci per la riduzione dei vincoli gravanti sul territorio,  ferma la tutela dell’ambiente, come illustrato nel programma elettorale. Sarà pertanto cura della nostra Amministrazione chiedere alla rinnovata Amministrazione Regionale di centro-destra di riaprire i termini previsti dal “Piano Casa”, almeno per i sindaci nuovi eletti, per poter utilizzare la norma regionale come strumento di sviluppo e di recupero del territorio.  Anche in questo porremo rimedio alle inefficienze di Gravagnuolo.