L’amore ai tempi dei supermercati

Antonio Pirpan

La vita è uno spettacolo e, quando mi voglio distrarre, guardo intorno e la mia curiosità entra in azione. Tenendo gli occhi aperti e ascoltando, trovo sempre ottimi spunti per aiutare le coronarie Eccone uno, fresco di giornata, al supermercato sotto casa mia. Spingendo il carrello, mi metto nella scia di una coppia che discute animatamente. La tentazione di ascoltare il loro battibecco è irresistibile. Lui, sulla cinquantina, premuroso e irrequieto, lei più giovane, simpatica e determinata. Mi fermo più o meno quando si fermano loro, fingendomi indeciso sugli acquisti. Il marito non riesce ad azzeccarne una: qualunque cosa sceglie, la moglie ha sempre da ridire. Incaricato di cercare una confezione di uova fresche, sbaglia sempre la misura, e mentre lei fa il muso storto, lui sogghigna: “ Se volevi le uova di struzzo, me lo potevi dire”. A stento, trattengo una risata. Riparte in avanscoperta ed eccolo di ritorno con un bel pezzo di pecorino sardo tra le mani, mentre lei, mostrandosi sorpresa, sussurra: “Amore, è possibile che non pensi mai al colesterolo?”. Il maschio comincia ad agitarsi, mentre afferra al volo una confezione di caffè di ottima marca, la butta nel carrello e sta per apri re bocca. Ma lei gliela chiude all’istante: “Costa troppo. Hai guardato tra le offerte speciali?”Girando e rigirando, arriviamo alla cassa. “Fa’ presto, si è fatto tardi”. Davanti a me, lui scarica i pezzi acquistati, poggiandoli sul banco alla rinfusa. “Prima la verdura e la frutta, e stai attento alle bottiglie di vetro”, ordina la saputella. “E’ un’assurdità”, lo sento sbottare, mentre libera l’estremità della cravatta che, per fatal destino, è rimasta impigliata sotto un casco di banane, aggiungendo avvilito: “Devo essere l’uomo più contraddetto della cristianità”. “No, non lo sei , tesoro”, ammicca lei con una strana risatina in falsetto, aggiungendo disinvolta: “Dimmi, piuttosto, quando farai aggiustare la lavatrice?”. Sbaglierò, ma ho avuto la sensazione che lei, accortasi della mia attenzione per loro due, pervicacemente rincara la dose. Finale al veleno all’uscita del supermercato, quando si accorgono che la loro auto è rimasta bloccata da un camioncino della frutta. Ineluttabile come il fato, arriva l’ultima stoccata, che cade a guisa di ghigliottina: “Te l’avevo detto, caro, di trovare un posto fuori dal parcheggio”, irrompe con un tono percorso da un vento invernale. P.S. Dopo quasi cinquant’anni di vita insieme, mi sono convinto che, per rendere felice una moglie, bastano due cose: primo, lasciarle credere che pu ò fare a modo suo; secondo, lasciarglielo fare.

 

3 pensieri su “L’amore ai tempi dei supermercati

  1. Saggia considerazione finale, egr. Antonio, chissà quanti di noi ci si ritrovano… e non lo dicono.

  2. Si, signor Antonio,e mi scuso per la risposta lapidaria: Io mi associo alla risposta datagli dall’amico Signor Giulio Caso. Comunque complimenti per il simpatico articolo.

  3. La mia professoressa di Francese alle Scuole Medie, Russa di nascita, amava spesso riportare in quella sua bellissima lingua nativa, un vecchio proverbio che letteralmente tradotto suonava: “l’uomo è la testa, ma la donna è il collo che la fa girare dove vuole”. Che questo vecchio proverbio sia attuale anche oggi? Che continuerà a valere in saecula saeculorum?
    Grazie per le sue “osservazioni” sociologiche, valorizzate dalla fine ironia. Cordialmente, Salvatore Ganci

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