Salerno: Ciccone replica a Grimaldi

Apprendo con piacere dagli organi di stampa che il leader dei giovani del Pd, Grimaldi ha stabilito che io sia candidato alle prossime elezioni regionali. Evidentemente Grimaldi è in possesso di informazioni riservate di cui gli stessi dirigenti regionali del Pdl, al momento, non dispongono. Nella sua protesta per la concessione di una sala del palazzo della Provincia ad una manifestazione sul tema dei giovani e la politica, fa infatti riferimento a una sorta di privilegio inopportuno concesso da una istituzione a un candidato alle elezioni regionali di marzo. Vorrei fargli garbatamente notare che, sino a questo momento, non esiste nessuna candidatura al consiglio per alcuno. L’unica di cui si ha notizia ufficiale è quella del candidato alla presidenza Caldoro. Le altre sono solo negli auspici di chi intende affrontare la prossima kermesse elettorale da protagonista diretto. Mi risulta dunque incomprensibile la protesta di Grimaldi. Forse, secondo la sua opinione, la semplice intenzione di candidarsi dovrebbe portare l’ipotetico candidato a rinunciare a partecipare o promuovere iniziative che abbiano svolgimento in sedi istituzionali? In questo caso, il suo candidato alla presidenza della Regione, Vincenzo De Luca, che da anni aveva in mente questo obiettivo, avrebbe dovuto astenersi da tempo dal dar luogo a qualsiasi manifestazione in Comune in cui fosse, in qualche modo, presente? Ma è del tutto ovvio che siamo nell’ambito non del legittimo dibattito politico, ma della “filosofia esistenzialista”. Invito il Sig.Grimaldi ufficialmente a partecipare all’iniziativa organizzata in Provincia, dove affronteremo il delicato tema del difficile rapporto tra i giovani e la politica in maniera serena senza miopie ideologiche di sorta. Un confronto che forse in passato è mancato tra i giovani del Pd, magari non per colpa dell’ attuale segretario regionale dei Giovani Democratico. Ma come non ricordare le “turbolenze” che accompagnarono solo qualche mese fa un “tentativo” di congresso dei giovani democratici al Polo Nautico. In conclusione, al di là, della a dir poco pretestuosa polemica innescata dalla “giovane” controparte politca, colgo, in ogni caso, l’occasione per auspicare da parte dei partiti e dei movimenti politici un atteggiamento che invogli i giovani a riavvicinarsi alla politica in modo attivo e partecipato e non come semplice massa di supporto al leader di turno, che talvolta dimenticano i problemi veri delle nuove generazioni, arroccati come sono in una concezione della politica come pura gestione del potere.