Autonomia Meridionale parte da Polla

Aldo Bianchini

“Economia, politica e meridionalismo”, questa l’analisi del fenomeno e l’indicazione delle prospettive di un connubio difficile e contraddittorio. A Polla, nella sala consiliare del comune, si è discusso a tutto campo su un argomento controverso da più di centocinquanta anni, almeno fin dall’unità d’Italia, da Garibaldi ai Savoia, dalla prima alla seconda repubblica. A periodi alterni, quasi cadenzati, la politica nazionale ha sempre posto nelle rispettive agende il problema del mezzogiorno ma non l’hai decisamente affrontato e risolto. Il ritornello è sempre quello, il nord ha succhiato le ricchezze del sud asservendole alle sue capacità economiche grazie anche alla posizione geografica molto vicina al centro dell’Europa e, quindi, a stretto contatto con le grandi potenze occidentali. A Polla erano presenti Nando Dicè (presidente insorgenza civile di Napoli), Michele Ladisa (vice presidente Partito per il Sud), Domenico Iannantuoni (presidente nazionale Partito per il Sud), Canio Trione (economista e giornalista di Bari) e Giovanni De Lauso (presidente Autonomia Meridionale). Ha portato i saluti della comunità pollese il sindaco Massimo Loviso che ha, tra l’altro, sottolineato l’importanza dell’iniziativa del concittadino De Lauso per il coraggio dimostrato nel portare a Polla un’iniziativa del genere e per l’ottima organizzazione. Nel corso di questo ultimo secolo e mezzo sono stati registrati diverse tipologie di meridionalismo. C’è stato un meridionalismo soffocato militarmente da casa Savoia che sterminò oltre 75mila persone facendole passare per briganti, subito dopo apparve un meridionalismo affaristico con lo scandalo della banca romana. All’epoca varie personalità politiche si arricchirono con la scusa dei grandi lavori pubblici al sud; il caso del ministro Francesco Saverio Nitti (lucano) fu molto indicativo, per non parlare di Crispi e Giolitti. Poi ci fu un meridionalismo salottiero, quello della prima repubblica che, comunque, generò anche molti affari e vari intrecci perversi tra politica e malavita organizzata. Ma allora il futuro meridionalismo qual è. Ha risposto in maniera molto compiuta e convinta il presidente nazionale del partito per il sud Domenico Iannantuoni suggerendo una posizione del suo partito al di fuori delle grandi lobbies nordistiche, lontano da connessioni malavitose e capace di rilanciare la grande capacità dei tanti cervelli meridionali e di investire gli enormi flussi contributivi dell’Unione Europea. Si è parlato anche, a proposito dei Savoia,  dell’invasione senza alcuna dichiarazione di guerra della Stato Napolitano, dell’annientamento dell’apparato produttivo e industriale del mezzogiorno, del furto di tutti i capitali del regno delle due Sicilie e utilizzo di questi per lo sviluppo del settentrione ed infine della spinta iniziale del fenomeno migratorio che da allora colpì incessantemente il Sud. Ha chiuso i lavori del convegno Giovanni De Lauso –fondatore e presidente di Autonomia Meridionale- che ha testualmente detto: “E’ stato un momento molto importante in quanto anche nel nostro territorio è giunto il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti, insomma di fare politica vera e concreta. E’ sufficiente guardare allo scandalo ultradecennale dell’autostrada Sa-Rc per capire come il Sud viene considerato e trattato in sede nazionale. Non si può più delegare ad altri il nostro destino né consentire la consumazione di logiche affaristiche perverse che rispondono solo ai grandi potentati del nord. Non me la prendo con le lobbies nordiste, loro in fondo fanno il loro mestiere; la colpa è anche nostra che non riusciamo a spendere le nostre capacità a favore della collettività. Se nelle ultime consultazioni elettorali politiche l’astensione, in alcune zone del sud, ha toccato punte del 40% qualcosa vorrà pure dire. E’ su questo che dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare sodo per il bene di tutti noi e per il bene del mezzogiorno”. Un lungo e solidale applauso finale, da parte del folto pubblico presente nonostante il freddo glaciale, ha salutato i convegnisti.