Fiat: Iannaccone(Noisud), chiusura Termini Imerese nuova emergenza sociale per il Meridione

 “Le aperture al dialogo e le buone intenzioni dell’Amministratore delegato della Fiat, Marchionne, non bastano: occorre che passi dalle parole ai fatti per evitare che, con la chiusura di Termini Imerese, la Sicilia e il Sud siano mortificati da una nuova emergenza sociale.” Lo afferma Arturo Iannaccone, parlamentare e segretario nazionale di “Noi Sud” .“La FIAT – aggiunge Iannaccone  – rispetti gli impegni assunti e mantenga i livelli occupazionali. Montezemolo scenda dall’iperuranio di Italia Futura e dia risposte concrete ai lavoratori e al Sud. La chiusura dello stabilimento di Termini Imerese costituirebbe un colpo mortale per il locale polo industriale e per tutta l’economia della Sicilia e del Mezzogiorno: a pagare, ovviamente, non sarebbero solo i tantissimi lavoratori della Fiat ma tutti gli occupati dell’indotto.” “Al ministro Scajola chiediamo di adoperarsi con la determinazione che lo ha sempre contraddistinto affinché induca i dirigenti della Fiat a riconsiderare la decisione di chiudere lo stabilimento e a valutare l’ipotesi di riconvertire la produzione, puntando sui motori ecologici di nuova generazione per i quali – conclude il segretario di Noi Sud – lo Stato ha erogato, anche all’azienda torinese, incentivi per svariati milioni di euro.”

 

Un pensiero su “Fiat: Iannaccone(Noisud), chiusura Termini Imerese nuova emergenza sociale per il Meridione

  1. Attendiamo sviluppi caro on. Iannaccone. Non si sostiene un Governo che elargisce incentivi al settore auto (Fiat) e poi si chiudono gli stabilimenti meridionali. Penso che un Governo serio prima di elargire incentivi debba chiedere in cambio il mantenimento dei livelli di occupazione, soprattutto nelle Aree a forte regresso economico quale è il meridione d’Italia. In Campania “Noi Sud” partecipa alle elzioni regionali alleata con il centro-destra, è una contraddizione in termini, non le pare? Non si possono ergere a paladini del Sud quanti sostengono un Governo dove l’on. Bossi ne condiziona pesantemente gli indirizzi a vantaggio del Nord.

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