Disperato bisogno di cambiamenti

Giuseppe Lembo

I valori sono scomparsi; sono scomparse, altresì, le certezze, che fanno parte dell’uomo o lo accompagnano per tutto il corso della vita. Sono stati cancellati ideali ed etica condivisa. L’uomo sempre più solo con se stesso, avverte un disperato bisogno di cambiamenti, ma non sa da che parte cominciare. Il problema più urgente per evitare il diffondersi di uno stato diffuso di tristezza da individuale a sociale, è dato dalla necessità di dare risposte concrete alla domanda di lavoro; sono tanti, purtroppo troppi, a vivere senza lavoro. Ne consegue un’esistenza miserabile per il presente ed una situazione di assoluta incertezza per il futuro. Di chi la colpa? Quali le soluzioni possibili? L’umanità non può vivere senza lavoro e nella assoluta incertezza del futuro; l’umanità del mondo necessita di lavoro e di certezze per il proprio futuro. È dell’uomo di ogni dove, essere garantito nel lavoro e di credere non solo nel proprio futuro, ma anche nel futuro degli altri. I cuori degli uomini devono palpitare di certezze per il futuro; le menti devono credere nei cambiamenti, necessari per agevolare il cammino dell’umanità che si alimenta attraverso la fiducia rinnovata, tale da alimentare una visione in movimento del futuro, fatta di certezze. Ciò che fa male è l’indifferenza e l’egoismo dei comportamenti. I cambiamenti possibili sono il frutto delle azioni dell’uomo nella società, basate sull’unità di intenti. Alla base di ogni società in cammino, interessata ad introdurre nel proprio presente radicali cambiamenti, ci deve essere lo Stato di diritto, le libertà fondamentali di parola, di credo e di pensiero. Nel clima diffuso di attesa di cambiamenti epocali sempre più globali e penetranti, ancora emerge una forte ostilità dell’uomo contro le aspirazioni degli altri uomini. Siamo ad un’età della violenza che si è cristallizzata e fa parte della vita dei popoli, ormai in una comune condizione di conflittualità permanente. Tutto nel mondo corre in fretta; siamo in una condizione da vera e propria società-mondo nella quale vengono annullate le distanza. C’è una rete di mercati globali per le materie prime, per i manufatti e per la stessa forza lavoro che è oggi la risorsa delle risorse e rappresenta il vero, grande capitale del mondo. Un aspetto di questa crescente corsa mondiale all’insieme sociale è dato dal fatto che il mondo globale è sempre più un grogiolo di razze. Lo stadio dell’incrocio tra le razze umane è in fase avanzatissima; è scomparso quel sogno di razza superiore, di razza pura che tanto male ha fatto all’umanità, con uno sterminio di massa in nome di questo folle obiettivo. Il meticciato umano e culturale è ormai un prodotto pressoché universale. La mescolanza delle razze non ha più confini. Siamo ad un avanzato processo di integrazione e ad un miscuglio delle razze della Terra senza se e senza ma; sono ormai venuti meno i pregiudizi legati al rapporto tra le razze, tra le diversità umane che vivono sul pianeta Terra. Il meticciato non è più un peccato contro la natura, come lo si definiva all’inizio del XX secolo, provocando poi la tragedia dell’olocausto e delle barbare invasioni di massa.La mescolanza delle razze più che un sogno, è una realtà nei fatti; ha la sua identità ed appartiene al mondo globale del Terzo Millennio. Dalla mente dell’uomo è ormai sradicato lo stigma delle razze inferiori. C’è un riconoscimento delle diversità ovunque nel mondo; anche se c’è qualche residuo di resistenza, ormai sono state rimosse le barriere tra le razze. C’è un clima diffuso di accettazione dell’altro ed una grande disponibilità all’accoppiamento con l’altro, anche se le origini sono diverse. L’istinto all’accoppiamento tra diversi rappresenta il grande motore per abbattere le barriere tra gli individui, tra le razze e favorisce con l’incontro, il dialogo, l’amicizia, l’amore. Oggi più che nel passato, il disagio sociale legato al proprio territorio, spinge l’uomo a muoversi nel mondo. Si ha una visione sempre più globale del mondo, per cui l’uomo di questo nuovo millennio, rotto ogni indugio, superate barriere e confini, spogliandosi della propria condizione di stanzialità, cerca, dovunque sembra possibile, la fortuna e migliori condizioni di vita, purtroppo ancora negate là dove si è nati. La società-mondo che vive oggi sulla Terra-Stato, è soprattutto caratterizzata da profonde divisioni sociali; prevalgono e di molto sulle divisioni etniche. Siamo ancora in una condizione umana contraddistinta da una linea di frattura che è alla base di questo nostro mondo globale in cammino, dove sono ancora conflittuali i rapporti tra gli uomini, indipendentemente dall’appartenenza etnica.

 

                                                                                                           

2 pensieri su “Disperato bisogno di cambiamenti

  1. Gentile Autore, mi permetto una osservazione:Lei parla di certezze che fanno parte dell’uomo e lo accompagnano per tutta la vita. Mi perdoni ma io non riesco ad individuare una sola certezza nella vita, non posso dare per scontato nemmeno di essere ancora in vita tra un minuto, non per fatalismo o pessimismo, ma perchè nessuno può possedere questa “certezza” ne tantomeno darla per scontata, forse che vivere con un poco più di consapevolezza e responsabilità il proprio presente non sia più “utile”? Cordialmente.
    Giovanna Rezzoagli

  2. Mi scuso per l’ignoranza, ma , secondo me, quando si parla di certezza , di insicurezza e di globalizzazione, spesso si dimentica che in Italia vi è una società divisa in due distinte parti. Non parlo di Nord e Sud,parlo di chi non è più giovane e che ricorda un’Italia fatta per gli italiani e che ricorda fame , guerra e lavoro, mentre l’altra fetta di Italiani, quelli giovani che sono nati nel benessere e che hanno avuto la possibilità di studiare,sono meno impreparati ad abbracciare la cosiddetta globbalizzazione e la multietnicità. Ciò non è un male, ma il vero male stà nella mancanza dei diritti e doveri che pare faccia comodo così a mille e più imprese che assumono in nero.

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