Vita di Missione: Gesù è nato a Betlemme

Padre Oliviero Ferro

Così diceva al catechista a un bel gruppetto di bambini che erano al secondo anno di catecumenato. Lui, Celestin, faceva il maestro della scuola elementare. Ma da tanti anni metteva il suo tempo a disposizione per insegnare il catechismo. Lo faceva con passione. Lo si vedeva da come i bambini lo seguivano con interesse. Si capiva che credeva in quello che diceva, perché lo viveva, Ogni lunedì sera, tornando dalla scuola, partecipava e animava la sua comunità di base. E poi, verso sera, rimontava verso la sua casa per ritornare ai problemi della famiglia. Ma il mercoledì, giorno del catechismo, faceva il possibile per essere il primo ad arrivare in parrocchia, perché doveva essere là ad accogliere “i suoi bambini”. Quanta pazienza in quelle due ore di catechismo. Quando gettavo un’occhiata dalla finestra, lo vedevo che con tanto amore faceva loro conoscere che Gesù ci vuole bene, che è morto per noi e che se ci mettiamo insieme con Lui, saremo veramente felici. I bambini scrivevano sul loro quaderno tutte quelle parole. Forse non le capivano tutte, ma l’esempio di Celestin era la garanzia che erano delle cose vere. E così era normale che la domenica partecipassero alla messa in parrocchia per cantare, ascoltare la Parola di Dio e,magari, cercare a cominciare a metterla in pratica. Come Celesti, ce ne sono tanti altri che da molti anni o da qualche anno, danno il loro tempo per annunciare la Parola di Dio. Certo i catechisti sono un po’ gli “specialisti”. Ma tanti altri si sforzano di farlo nella vita di ogni giorno. Per loro, l’aver conosciuto Gesù è diventato qualcosa di importante, di bello, che dà felicità.